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Strategie: Pirelli per due pit, ma c'è chi studia per uno solo

La scelta del fornitore unico di pneumatici di portare al GP 70° anniversario gomme più morbide di una mescola spinge le squadre a studiare strategie di gara con due soste ai box, anche se c'è chi sta valutando l'opportunità di abbassare il ritmo di gara in testa alla corsa per aprire la finestra di un solo pit. Una volta tanto lo scenario non è deciso a priori.

Cameraman filma i pneumatici Pirelli

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Era da molto tempo che alla vigilia di un Gran Premio gli strateghi delle squadre non avevano a che fare con un così elevato numero di variabili.

Sia in qualifica che nelle precedenti tre sessioni di prove libere, i team hanno dovuto rivedere i piani approvati la scorsa settimana, a causa della decisione da parte della Pirelli di portare in pista per il Gran Premio del 70° anniversario delle mescole più morbide di uno step rispetto al Gran Premio di Gran Bretagna di sette giorni fa.

Una scelta programmata da tempo, ma, che alla luce dei riscontri arrivati dalla gara della scorsa domenica, ha innescato molti timori da parte degli strateghi.

Se domenica scorsa Mercedes e McLaren hanno pagato dazio ad una strategia ad una sosta con un pit-stop ‘forzato’ al dodicesimo giro a causa della safery car che ha congelato la corsa, è facile supporre che con mescole più morbide sia impossibile pensare di poter affrontare i 52 giri in programma con un solo pit-stop, un’ipotesi avvalorata anche da molti piloti e team principal, che all’unanimità hanno confermato che la gara a cui assisteremo oggi sarà con due pit-stop.

Tuttavia c’è chi sostiene che ci sia anche un po' di pretattica, ovvero che alla fine ci sarà chi proverà a coprire la distanza di gara con un solo cambio-gomme, e che quel qualcuno alla fine potrà essere un gruppo formato da Max Verstappen dal tandem della Mercedes.

La prima variabile che avvalla questa ipotesi è quella relativa al tracciato, ormai gommato alla perfezione dopo due weekend di gara in cui si sono alternate in pista Porsche Supercup, Formula 3, Formula 2 e la stessa Formula 1. Con un grip molto elevato favorito dall’asfalto, non è detto che l’usura si confermerà elevata, andando così a favore di chi crede nella sosta singola.

Un altro elemento da considerare è che saranno soprattutto coloro che scatteranno dalle prime due file a sperare in una strategia ad una sosta, e se non ci saranno colpi di scena al via, saranno loro a dettare il ritmo, almeno fino al primo pit-stop.

Nel Gran Premio di Singapore di due anni fa fu proprio Hamilton a dettare un ritmo molto lento nelle prime fasi di gara per gestire al meglio la gomma e per evitare rischi di undercut, e a Silverstone se chi segue non ha un’ottima velocità di punta (nel confronto con Mercedes è dura per tutti…) diventa dura superare anche chi tiene un ritmo lento di proposito.

A stravolgere i piani ci potrebbe però essere una safety car, ma questa è un’altra storia, una variabile tenuta in considerazione ma totalmente imprevedibile.

La Pirelli la pensa tuttavia diversamente. Le quattro strategie indicate dal fornitore degli pneumatici come le più veloci prevedono tutte due soste: dalla media-media-hard (indicata come la migliore) alla media-hard-hard.

Tra la prima e la seconda varia il giro del primo pit-stop (15esimo nel primo caso e 12esimo nel secondo) così come della seconda sosta, prevista rispettivamente al giro 30 e 32.

Tra i top-driver solo Verstappen può contare su un set di medie nuove, una situazione che fa supporre uno primo stint di gara molto lungo per l’olandese. La situazione ‘gomme’ di Max è invidiabile, poiché dispone di un set nuovo di tutte le mescole, aspetto che gli garantisce di poter far fronte ad ogni situazione di gara.

I piani Mercedes sono comunque chiari, e la conferma arriva dai due set hard nuovi che si sono garantiti sia Bottas che Hamilton, una sorta di assicurazione di poter completare la corsa anche se il degrado dovesse confermarsi più accentuato del previsto.

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