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Analisi

F1: Zhou in Alfa Romeo sarebbe un boomerang per Alpine?

Il cinese sembra ormai vicino a prendere il posto di Antonio Giovinazzi in Alfa Romeo, ma il suo arrivo in F1 potrebbe rivelarsi un boomerang per la Academy Alpine che ne ha sostenuto la carriera negli ultimi anni.

Guanyu Zhou, Alpine A521

Foto di: Alessio Morgese

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Il sedile di Antonio Giovinazzi in Alfa Romeo per la prossima stagione sembra essere sempre più in bilico. Il pilota italiano, che sta dimostrando di meritare un posto in Formula 1 con prestazioni degne di nota nonostante il mezzo tecnico a disposizione, sembra ormai avere più di un piede fuori dal paddock a fine stagione.

Il principale indiziato a prendere il posto del talento di Martina Franca è un “oggetto” per i più misterioso: Guanyu Zhou.

Cinese, classe 1999, Zhou è un pilota dalle qualità europee e che poco ha a che spartire con i connazionali che prima di lui si sono affacciati nel mondo del Motorsport che conta.

L’esordio in monoposto sotto tutela FDA

Il debutto in monoposto di Zhou risale al 2015. Entrato nella Ferrari Driver Academy già l’anno prima, il cinese si veste dei colori del team Prema per il suo esordio nella Formula 4 italiana ed il matrimonio con la scuderia della famiglia Rosin funziona sin da subito.

Zhou stupisce nel weekend di Monza conquistando tre vittorie per poi salire sul podio in altre 9 occasioni e chiudere la stagione al secondo posto in classifica, con 223 punti, alle spalle del compagno di team Ralf Aron.

Il passo successivo è l’approdo nella ben più complicata e competitiva Formula 3 Europea. Il campionato continentale, da sempre scuola formativa di altissimo livello, non è facile da affrontare specie se non si può godere di una squadra che ha scritto pagine di storia della categoria come Prema.

Zhou si lega al team Motopark, ma la stagione di debutto non è di quelle da ricordare. Soltanto due terzi posti e la tredicesima posizione in classifica sono il bottino di un 2016 al di sotto delle attese.

Guanyu non si abbatte e torna alla carica l’anno successivo quando, finalmente, ha la possibilità di vestire  daccapo i colori del team Prema. Questa volta, però, la scintilla con la scuderia della famiglia Rosin non scocca.

Guanyu Zhou, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz

Guanyu Zhou, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz

Photo by: FIA F3 / Suer

Al secondo anno nella categoria, Zhou non riesce mai a conquistare una vittoria e colleziona soltanto cinque podi per poi chiudere la stagione in ottava piazza, mentre nel 2018, al terzo anno consecutivo in Formula 3 ancora con Prema, Guanyu inizia col piede giusto.

A Pau il cinese riesce finalmente a conquistare la prima vittoria nella serie e fino a metà stagione offre un rendimento di alto livello. I 4 ritiri consecutivi patiti tra Spa e Silverstone, però, affossano le sue speranze di titolo e lo fanno chiudere ancora una volta in ottava posizione in classifica.

Il debutto in F2 ed il passaggio alla Academy Renault

Tre anni di Formula 3 Europea preparano Zhou al salto in Formula 2, ed anche in questo caso si ripete lo scenario visto in precedenza.

Il cinese, abbandonato nel frattempo dalla FDA ed entrato nella Academy Renault, si lega al team UNI-Virtuosi e trova come compagno di squadra un maestro della gestione gomme come Luca Ghiotto che si rivelerà prezioso.

Così come accaduto nel 2016, anche nel 2019 l’esordio nella nuova categoria vede Zhou protagonista di alcuni momenti brillanti ed altri bui. L’inizio di stagione lo vede ottenere una pole inattesa a Silverstone ed ottenere quattro podi senza mai conquistare una vittoria.

Prese le misure alla nuova realtà, Zhou affronta la sua seconda stagione di Formula 2 sempre con il team UNI-Virtuosi avendo come compagno di team Callum Ilott. Il britannico della Ferrari Driver Academy, anch’egli al secondo anno nella serie, sarà una delle migliori realtà del 2020 e contenderà il titolo a Mick Schumacher fino all’ultimo appuntamento, mentre Zhou riesce a conquistare il primo successo in F2 a Sochi, ma in una gara monca interrotta in anticipo a seguito del violento contatto tra Aitken e Ghiotto.

Rispetto all’anno precedente, Zhou chiude il campionato migliorando di una posizione in classifica (6°), ma continua a non impressionare gli addetti ai lavori per via di una costanza di rendimento troppo altalenante.

Guanyu Zhou, Uni-Virtuosi Racing

Guanyu Zhou, Uni-Virtuosi Racing

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

È il 2021, però, l’anno che consacra Zhou agli onori delle cronache. Anche in questo caso si ripete quanto visto nella precedente esperienza in Formula 3 Europea: la terza stagione (affrontata sempre con il team UNI-Virtuosi) sembra essere quella della piena maturità ed il cinese parte subito alla grande conquistando pole e vittoria nella Feature Race del Bahrain per poi tornare ad occupare il primo gradino del podio nella Sprint Race di Monaco e nella Feature Race di Silverstone.

A colpire in questa terza stagione è la costanza di rendimento finalmente trovata. Nonostante un format di gara rivoluzionato, con 3 corse per weekend e doppia griglia invertita per le due Sprint Race, Zhou sembra aver ottenuto quell’equilibrio in pista che gli consente di andare a punti con regolarità.

La differenza rispetto alle stagioni passate è palese analizzando la classifica piloti. Il cinese occupa attualmente il secondo posto, alle spalle della sorpresa Oscar Piastri, con soli 15 punti di ritardo dall’australiano della Prema.

Di sicuro la pessima trasferta di Baku, con due zeri nelle due Sprint Race, ed il doppio zero sempre nelle gare brevi di Silverstone stanno pesando nell’economia complessiva, ma è indubbio che Zhou quest’anno abbia fatto un salto di qualità notevole.

L’arrivo in F1 un boomerang per Alpine?

Nelle ultime settimane il nome di Guanyu Zhou è stato accostato con sempre maggiore frequenza al team Alfa Romeo Sauber, ma quando si è parlato del giovane pilota della Academy Alpine si è sempre affermato come il suo eventuale approdo in Formula 1 sia favorito esclusivamente dai 30 milioni di euro portati in dote grazie al supporto del governo cinese.

È indubbio che un patrimonio del genere stuzzichi gli appetiti di ogni scuderia, così come il fatto che un pilota di nazionalità cinese faccia gola a Liberty Media, ma limitare il suo potenziale arrivo in F1 soltanto a questi fattori sarebbe ingeneroso.

Certo, Zhou non può essere considerato un talento cristallino come Leclerc o Russell – piloti che in Formula 2 e nelle altre categorie propedeutiche in cui hanno corso hanno fatto vedere da subito di avere un dono speciale – ma è un pilota valido che quest’anno sembra aver finalmente raggiunto la piena maturità.

Guanyu Zhou, Alpine A521

Guanyu Zhou, Alpine A521

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Tuttavia, l’eventuale approdo di Zhou in Alfa Romeo, potrebbe rivelarsi un boomerang per la Academy Alpine. Se il campionato di F2 alla fine fosse vinto da Piastri, ma in F1 dovesse andare Zhou, come potrebbe giustificarsi la Casa francese con il pilota australiano che negli ultimi due anni è riuscito a mettere le mani sul titolo di Formula Renault Eurocup e su quello di Formula 3?

Il costruttore transalpino paga certamente la presenza in griglia del solo team ufficiale e l’assenza di una seconda squadra dotata della power unit Renault dove poter disporre di un sedile da riservare ai piloti del suo vivaio.

L’eventuale approdo di Zhou in Alfa Romeo costringerebbe il cinese ad abbandonare la Academy Alpine per diventare non solo pilota ma anche ambasciatore del brand del Biscione e se così fosse, l’investimento compiuto in questi anni da Renault - Alpine per sostenere la carriera del cinese finirebbe per rivelarsi un buco nell’acqua.

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