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Wolff: "Resto in Mercedes, Marchionne mi voleva in Liberty"

Il direttore di Mercedes Motorsport in un'intervista con la Gazzetta dello Sport ha fatto il punto della situzione alla vigilia del GP d'Italia: òa Stella resterà in F1 oltre il 2021 anche se si è guadagnata una via di uscita ottenendo più flessibilità. Hamilton? "Siamo amici, ma vinceremmo anche senza di lui". Ferrari: "Non fa bene a nessuno che non sia al top". Cowell a Maranello: "C’è interesse su di lui: valuterà la migliore opzione”.

Toto Wolff, Direttore esecutivo(Business), Mercedes AMG

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Toto Wolff è un personaggio istrionico, il “faro” di questa F1. E il fatto che non abbia ancora rinnovato il suo contratto con la Mercedes alimenta le voci più disparate.

Ecco nella bella intervista di Andrea Cremonesi della Gazzetta dello Sport qual è lo stato dell’arte del manager austriaco che ammette di restare con la Stella nel 2021 e che rivela la volontà di Marchionne di portarlo via dalla Mercedes per metterlo a capo di Librty.

La scorsa settimana ha speso parole di vicinanza ai tifosi e dipendenti della Ferrari…
“Non fa bene a nessuno una Ferrari così. Ho profondo rispetto per il suo passato e per chi ci lavora”.

Proprio al Mugello, in casa Ferrari, Hamilton potrebbe eguagliare il record di successi di Michael Schumacher?
“Ma è bene non concentrarsi troppo sui record perché di solito quando lo fai, poi le cosa vanno male. Diciamo che abbiamo buone chance di farcela e dove accadrà non è rilevante. L’importante è continuare a fare un buon lavoro”.

Non ci sarà il “party mode” in qualifica: Marko ha mostrato ottimismo, spera che le cose cambieranno…
“Helmut vive sempre di speranze! Certamente la fine del party mode avrà delle conseguenze perché nello sviluppo abbiamo lavorato molto sulla possibilità di avere più prestazioni in qualifica. Ma rispetto ai nostri rivali, pensiamo che perderemo appena un decimo, forse uno e mezzo. In compenso avremo un bel vantaggio in gara perché il motore non sarà “sfruttato” in qualifica”.

La battaglia con la Ferrari è fuori dalle piste: ritiene che la perseveranza di Maranello sul caso Racing Point abbia lei come obiettivo per metterla in cattiva luce con Ola Kallenius?
“Io e Ola siamo come due fratelli. Non c’è niente che ci possa dividere ma in F1 è sempre così, un fatto di divide et impera. Fa parte del gioco”.

Le relazioni con la Ferrari di Binotto non è delle migliori al contrario di quella di Marchionne e Arrivabene…
“Il rapporto con Marchionne e Arrivabene era speciale. Marchionne mi voleva fuori dalla Mercedes a gestire Liberty per rendere il team meno forte. Con Maurizio è nata una certa amicizia. Ho imparato tanto da lui in fatto di marketing e design, ci sentiamo ancora. Certo ci sono stati momenti difficili, in particolare con Sergio prima che morisse ma l’ultimo messaggio che ho ricevuto da lui era: “Ci troveremo ancora”. Non l’ho mai cancellato. Con Mattia forse abbiamo un approccio differente, caratteri diversi”.

Cosa le ha fatto cambiare idea per dire sì al Patto della Concordia?
“C’erano punti davvero importanti tra noi e nelle trattative con Chase Carey siamo riusciti a trovare un buon compromesso”.

Soldi?
“No, la concessione alla Mercedes di agire con maggiore flessibilità”.

Si riferisce alla clausola di uscita prima della fine del Patto?
“Sì, anche quello”.

Ma c’è il rischio che Mercedes lasci a fine 2021?
“No, non c’è alcun rischio. La Mercedes è contenta della piattaforma pubblicitaria ma abbiamo bisogno di flessibilità nel caso in cui la F1 in futuro non garantisca più il ritorno degli investimenti”.

Quanto à legato il suo destino a Hamilton?
“La nostra relazione è forte, per quanto consentito da un rapporto professionale, siamo amici. Però se io decidessi di smettere lui continuerebbe a vincere perché c’è tante gente valida nel team, così come se dovesse smettere lui perderemmo un grande pilota, ma la Mercedes non inizierebbe a perdere i campionati a patto di avere la migliore macchina e i migliori piloti”.

La rivedremo al muretto l’anno prossimo?
“Ci ho pensato per un anno. Ma sono arrivato alla conclusione che il posto dove sono più contento è il cuore del team, il garage. Quindi al momento sì”.

Ritiene che Andy Cowell potrebbe finire a Maranello?
“E’ tra i più bravi manager di motori in circolazione. C’è interesse su di lui: valuterà la migliore opzione”.

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