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F1 | Wolff: "Il porpoising Mercedes ha frequenze più alte"

Il team principal Mercedes offre una chiave di lettura sulla crisi della W13: passano le gare ma il comportamento della freccia d 'argento non migliora. Secondo il manager austriaco il saltellamento della monoposto di Brackley è più estremo a causa di una maggiore frequenza dei pompaggi rispetto a quelli della Ferrari che si spengono in rettilineo, mentre Hamilton e Russell li portano fino in curva.

Mercedes W13 vista laterale, Barcellona

Foto di: Giorgio Piola

Appena la Mercedes numero 44 è transitata sotto la bandiera a scacchi di Imola, Toto Wolff ha parlato via-radio: “Scusaci Lewis per la macchina che ti abbiamo dato oggi, so che non è guidabile e che non sono questi i risultati che meritiamo. Ci rialzeremo, ne usciremo”.

La Mercedes si vivendo qualcosa che assomiglia ad un dramma sportivo, e gara dopo gara la problematica si sta spostando da uno scenario puramente tecnico ad uno strategico.

Lewis Hamilton avviluppato nel gruppo con la deludente Mercedes W13 a Imola

Lewis Hamilton avviluppato nel gruppo con la deludente Mercedes W13 a Imola

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Che la W13 non sia nata bene lo si è capito abbastanza in fretta, visti i problemi che la squadra si è trovata a dover affrontare già in Bahrain. È stato uno shock per uno staff tecnico pluri-iridato, ma per quanto la partenza sia stata difficile era data per scontata una pronta reazione.

Nessuno poteva prevedere che alla vigilia della quinta gara stagionale la situazione sarebbe diventata di fatto ancora peggiore. I problemi non sono stati risolti perché non sono bastati quattro weekend di gara per identificare il male che affligge la monoposto, ed è soprattutto questo aspetto ad aver tolto il sonno agli ingegneri di Brackley.

La Mercedes saltella, ma a ben vedere non è la sola a farlo, anzi, una delle vetture che ha più a che fare con il porpoising è proprio quella Ferrari che oggi è in vetta alle classifiche mondiali piloti e Costruttori.

George Russell, Mercedes-AMG

George Russell, Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Ci sono salti e… salti, e a spiegarlo è la stessa Mercedes, che nel venerdì di Imola è stata costretta a cambiare il fondo sulla monoposto di Russell proprio per i continui impatti sull’asfalto causati dal porpoising.
“I saltellamenti sono così forti da toglierti davvero il fiato – ha commentato George – nel corso del weekend è stato il più estremo che abbia mai sentito. Spero davvero che si possa trovare presto una soluzione perché non è sostenibile per i piloti che hanno questo problema continuare a guidare con dolori al petto e alla schiena come è accaduto a me”.

Secondo Wolff non tutti i saltellamenti sono uguali, e la differenza è la frequenza con cui la vettura rimbalza, un aspetto che determina anche l’impatto sul comportamento della monoposto nei punti di frenata.
“Il comportamento della Ferrari sembra essere diverso dal nostro – ha chiarito il team principal della Mercedes parlando del porpoising – la nostra frequenza sembra essere più alta e quando arriviamo in frenata la nostra monoposto non si stabilizza, mentre la Ferrari sì”.

Il forte effetto porpoising innesca altri problemi, poiché i tecnici della Mercedes sono costretti ad utilizzare assetti meno performanti che impattano anche sulla gestione degli pneumatici.

I tre convogliatori di flusso davanti alle pance della Mercedes W13

I tre convogliatori di flusso davanti alle pance della Mercedes W13

Photo by: Giorgio Piola

Il tempo scorre veloce e, dopo due sessioni di test pre-campionato e quattro weekend di gara, il problema non è più solo tecnico, poiché si sta velocemente avvicinando il momento in cui la Mercedes dovrà decidere se credere ancora nel progetto o dirottare le energie sul 2023.

Wolff difende la W13, anche se nel weekend di Imola per la prima volta ha ammesso che è irrealistico pensare che la squadra possa in qualche modo tornare in corsa per i due titoli mondiali. Le prossime settimane saranno cruciali, perché i piani del team prevedono l’arrivo di aggiornamenti tecnici nel weekend di Barcellona.

Mercedes W13, dettaglio del fondo con gli alleggerimenti

Mercedes W13, dettaglio del fondo con gli alleggerimenti

Photo by: Giorgio Piola

Wolff non vuol sentire ancora parlare della possibilità di voltar pagina, ma quella del Gran Premio di Spagna assomiglia molto ad un’ultima chiamata.
“Prima di prendere una decisione del genere è indispensabile capire l’origine del problema – ha chiarito – non credo che il nostro sia un progetto sbagliato, e non ha senso passare ad un nuovo se non hai capito cosa non ha funzionato nel precedente. Quando saranno identificati i fronti sui quali abbiamo sbagliato decideremo di conseguenza, se riusciremo ad abbassare la monoposto il progetto W13 potrebbe anche confermare un buon potenziale, quindi dobbiamo ancora prenderci tempo e lavorare”.

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La speranza è, ovviamente, quella di poter migliorare la situazione senza imbattersi in problemi strutturali, uno scenario che costringerebbe il team a guardare già alla prossima stagione.

Al momento non sembrano esserci ostacoli finanziari legati al budget cap. Tutti i team stanno cercando di sviluppare le rispettive monoposto utilizzando la galleria del vento e il CFD, mentre per la Mercedes in questo momento lo studio è più concentrato sulla risoluzione dei problemi che sui perfezionamenti più nel dettaglio degli avversari, ma l’incidenza sul fronte costi al momento è quella prevista.
“Non abbiamo deciso di intraprendere un nuovo progetto – ha chiarito Wolff – decisione che impatterebbe molto sui costi. Finora siamo ancora concentrati su quello che abbiamo e siamo nei piani”.

Toto Wolff, Team Principal e CEO Mercedes AMG

Toto Wolff, Team Principal e CEO Mercedes AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

 

Rispetto agli scorsi anni sono cambiati i risultati, e con essi anche le domande che Wolff si sente porre dai media. Ad Imola è stato chiesto a Toto se non sia pentito della decisione di mantenere una quota della squadra, dal valore di circa 300 milioni di sterline, e di non aver ceduto alla tentazione di mollare tutto a fine 2021.
“Vendere e andare alle Maldive? Non ci penso proprio – ha ribadito – se ci andassi davvero, smettendo di fare ciò che sto facendo, credo che mi spegnerei. Faccio qualcosa che mi piace molto, i risultati al momento non sono buoni ma la Formula 1 sta andando a gonfie vele e come team sul fronte finanziario siamo in una posizione molto positiva. Questo è ciò che voglio fare per tutta la vita”.

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