F1 | Wolff: "Ecco perché non siamo alla fine di un ciclo"
Il team principal austriaco, il direttore tecnico, Mike Elliot, e il capo dei motori, Hywel Thomas, hanno rivissuto la stagione 2022 iniziata in modo disastroso con la deludente W13, ma poi hanno visto la forte reazione della Stella che è tornata alla vittoria in Brasile. "Ci samo ostinati a volere girare con la monoposto più bassa possibile, senza capire che avremmo dovuto fare i conti con il porpoising". La power unit sarà un punto fermo per il 2023, anno che dovrebbe rilanciare le frecce d'argento.
L’ultima apparizione ufficiale del management Mercedes del 2022 è una chiacchierata a tre, tra Toto Wolff, il direttore tecnico Mike Elliot e il responsabile della power unit Hywel Thomas. A bocce ferme hanno commentato la stagione conclusa lo scorso novembre, un viaggio inedito per molti dei componenti della squadra, trovatisi improvvisamente alle prese con problemi gravi e persistenti che hanno compromesso tutti gli obiettivi stagionali.
Toto Wolff, Team Principal e CEO Mercedes AMG
Photo by: Gareth Harford / Motorsport Images
“Ricordo bene quando ne discutevamo nell’ottobre dello scorso anno – ha ammesso Wolff – c’era molto entusiasmo quando abbiamo capito che si potevano trovare performance attraverso il fondo, ci dicevamo che il vero trucco era riuscire a tenere la macchina più in basso possibile. E credo che questo ci abbia mandato fuori strada…”.
“In quel periodo in galleria del vento vedevamo enormi guadagni con la macchina che funzionava in quel modo - ha confermato Elliot - e col senno di poi abbiamo spinto troppo in quella direzione. Eravamo abituati ad avere conferma in pista di ciò che vedevamo in galleria, è stata la prima stagione in cui abbiamo iniziato con un problema che non avevamo previsto”.
Mike Elliott, Mercedes
Photo by: Mercedes AMG
“I problemi di porpoising hanno colpito tutte le squadre ma in misura diversa – ha ribadito Elliot - e nel mio ruolo di nuovo direttore tecnico non è stato un bel momento. Ma ciò che mi ha fatto piacere è stata la risposta che è arrivata da tutto il gruppo di lavoro, il modo in cui la squadra è rimasta unita andando avanti senza esitazioni. I progressi che abbiamo fatto durante la stagione sono la parte di cui sono soddisfatto”.
La Mercedes ha più volte sottolineato il lato positivo emerso in una stagione difficile, che per quanto a Brackley avrebbero evitato, ha comunque consentito al gruppo di compattarsi.
George Russell, Mercedes W13
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
“Ho studiato la maggior parte delle squadre che hanno avuto grande successo nel mondo dello sport in generale – ha spiegato Wolff - intendo gruppi che hanno dominato un'era per poi iniziare un periodo in discesa che in alcuni casi ha portato alla distruzione del team. Ci sono diverse ragioni che spiegano questo processo, ma nel nostro gruppo non ho mai visto un senso di compiacenza, che ritengo essere il pericolo maggiore".
"Provo a spiegarla così: se avessimo otto sere di Natale consecutive, l’ottava non sarebbe ovviamente entusiasmante come la prima, è nella natura umana abituarsi anche alle cose belle. Ma quando siamo tornati alla vittoria in Brasile ho rivisto le emozioni della prima volta, ed è un aspetto che mi ha reso molto orgoglioso della squadra. È stato un momento tremendamente appagante, anche se è stata una vittoria in gara, non un titolo mondiale”.
A Barcellona il passaggio chiave della stagione
“È stato il punto di svolta – ha confermato Elliot – abbiamo rinunciato a una grossa fetta di quelle prestazioni grezze che vedevamo nella galleria del vento per cercare di ridurre in modo massiccio il porpoising, e finalmente la monoposto è diventata se non altro guidabile. Abbiamo rinunciato a molta performance aerodinamica, ma non avevamo altra scelta”.
“Da quel momento in poi le cose sono migliorate – ha aggiunto Wolff – è stato un crescendo che ha portato alla pole position di Budapest, un piccolo traguardo iniziale”.
“Dopo Barcellona abbiamo dovuto affrontare altri problemi – ha spiegato Elliot – ma si è trattato di un processo di apprendimento che in precedenza non era possibile iniziare. C’è voluto ancora del tempo, e la seconda svolta è arrivata ad Austin, dove non siamo stati capaci di battere la Red Bull, ma siamo comunque riusciti a metterci in una posizione ragionevole. A quel punto abbiamo avuto la prova finale che il nostro sviluppo era nella giusta direzione, un passaggio che ci ha dato fiducia anche in ottica futura”.
Ecco la MGU-H con turbo e compressore della power unit Mercedes
Photo by: Mercedes AMG
La power unit è un punto fermo
Sul fronte motoristico il 2022 della Mercedes è stato positivo. La power unit è cresciuta durante la stagione, e soprattutto si è confermata la più affidabile in assoluto. Thomas ha spiegato il cambio delle metodologie di lavoro che ha comportato il congelamento delle unità, un passaggio delicato che nella sede di Brixworth è stato motivo di soddisfazione.
“Il congelamento dell’hardware è stata una sfida molto impegnativa – ha confermato Thomas - abbiamo completato un programma di sviluppo davvero ampio per tutto lo scorso anno, uno sforzo notevole. Ma quando siamo scesi in pista ad inizio 2022 c’è stata un po' di delusione per la presenza di alcuni problemi".
"Sapevamo come rimediare lavorando sull'hardware, che è ciò che avremmo fatto negli anni passati, ma non è più possibile e allora ci siamo chiesti: come possiamo venirne fuori con questo nuovo regolamento? E quando abbiamo capito che potevamo riuscirci è stato entusiasmante, potevamo cambiare il modo di sviluppare questa PU anche con l'hardware congelato, ottenendo una migliore guidabilità e anche un po' più di prestazioni”.
“Ciò che è diventato sempre più chiaro man mano che abbiamo affrontato i nostri problemi – ha concluso Thomas - è che non si possono più sviluppare separatamente motore e telaio. Il blocco imposto dal congelamento costringe ad abbinare ancora di più la power unit alla monoposto, e in questo passaggio siamo riusciti a fare dei passi avanti importanti. Credo sia bel risultato, perché ci ha permesso di migliorare nel finale di 2022 ma anche di avere un’importante conoscenza da poter sfruttare in futuro”.
“Niki ci diceva sempre che si impara più nei momenti difficili che nei giorni in cui si vince – ha concluso Wolff - siamo arrivati terzi nel Campionato Costruttori, alla fine eravamo molto vicini alla Ferrari, abbiamo vinto una gara, abbiamo ottenuto più di 10 podi. Qualunque cosa accadrà all'inizio della prossima stagione, sarà un altro passaggio fondamentale per il successo di questa squadra. Ma spero di poterci ritrovare qui il prossimo Natale a raccontarci ancora più aspetti positivi rispetto a questa stagione”.
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