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F1 | Wolff: "Abbandonare il progetto W13? Vedremo dopo Barcellona"

Toto Wolff, team principal della Mercedes, ammette che dopo Barcellona la squadra di Brackley deciderà se continuare a perseguire la strada "pance zero" della W13 o se abbandonare la soluzione.

George Russell, Mercedes W13, Lewis Hamilton, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Sam Bloxham / Motorsport Images

Mentre il duello tra Red Bull e Ferrari si è ulteriormente infiammato al Gran Premio di Miami, Mercedes ha continuato a lavorare per ottenere dati e capire quali siano i problemi che non permettono alle W13 di sprigionare il potenziale che il team ha visto nel corso delle simulazioni invernali.

Mercedes continua a lottare per ridurre il porpoising, effetto che affligge le W13 non solo nei rettilinei, ma anche nelle curve medio-veloci. Nel corso delle ultime uscite, soprattutto a Miami, il team ha provato soluzioni per ovviare a questo problema, ma ora si sta avvicinando una gara chiave per il presente e il futuro del team diretto da Toto Wolff.

Il Gran Premio di Spagna, che anche quest'anno si terrà a Montmelò di Barcellona, sarà probabilmente lo spartiacque del progetto W13. Mercedes crede ancora nel progetto "pance zero" che ha esordito nel primo giorno di test pre-stagionali di Sakhir, in Bahrain, ma il tempo per le valutazioni e per trovare soluzioni non potrà essere infinito.

"Di base non scarterei nulla, ma dobbiamo dare ai nostri ingegneri il beneficio del dubbio", ha dichiarato Toto Wolff a Motorsport.com. "I ragazzi in fabbrica hanno prodotto grandi vetture da corsa negli anni passati e crediamo che la strada intrapresa con la W13 sia la strada da percorrere. Barcellona sarà sicuramente una pista su cui saremo in grado di correlare maggiormente i dati perché abbiamo già girato là a febbraio. Potremo raccogliere più dati".

"Mi scoccia anche dire le stesse cose, ovvero raccogliere dati e fare esperimenti, ma si tratta di fisica, non di cose mistiche. Quindi bisogna analizzare i dati a fondo". (Qui sotto la comparazione tra le pance adottate ai test di Barcellona, a sinistra, e quelle attuali "taglia zero" a destra).

 

 

La scelta di avere pance estreme, molto ridotte, ha portato gli ingegneri di Brackley a progettare un fondo più esposto e la monoposto molto più sensibile al porpoising rispetto alle vetture concorrenti che, invece, hanno scelte progettuali completamente differenti, per non dire opposte.

"Se si fa una passeggiata in griglia si può notare come i bordi del nostro pavimento siano molto più esposti rispetto a quelli delle altre monoposto. E questo, in un modo o nell'altro, può accentuare la possibile instabilità", ha proseguito Wolff.

"Penso che sia qui dove il nostro progetto si differenzia rispetto alle altre monoposto. Chiaramente la macchina con cui abbiamo fatto i test a Barcellona è molto più lenta sulla carta, ma dobbiamo scoprire come possiamo far funzionare la monoposto attuale in modo prevedibile per i piloti".

Barcellona, sesta gara della stagione corrente, potrebbe essere lo spartiacque per il progetto W13 per come lo abbiamo conosciuto sino a ora. Il fine settimana chiave per capire se il progetto a "pance zero" potrà proseguire anche in futuro o se, invece, saranno scelte soluzioni differenti accettando di aver costruito una macchina estrema, anche troppo, che funziona probabilmente in una finestra talmente stretta da essere quasi impossibile da trovare.

"Siamo impegnati a lavorare nel concetto attuale e dobbiamo esserlo ancora. Se non ci credo, se pensi che ci sia un 50% di possibilità che sia sbagliato, allora bisogna cambiare subito. Siamo fedeli al concetto attuale. Non stiamo guardando gli altri team per vedere se ci sono cose che ci piacciono di più. Pensiamo che le nostre idee siano buone".

"Però dobbiamo capire. Dobbiamo farlo prima di prendere la decisione di passare ad un altro concetto. Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato, dobbiamo capire qual è la parte buona e quella cattiva del nostro progetto. Questa è la domanda a cui dovremo rispondere solo noi".

"Risponderemo a questa domanda dopo Barcellona, perché questa è la vera e unica pista in cui possiamo fare correlazione dati. Poi ci guarderemo allo specchio e ci chiederemo: 'Abbiamo sbagliato o no?'", ha concluso Wolff.

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