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F1 | Wittich: con lui più rigidità sul rispetto delle regole

Da quando Niels Wittich è direttore di gara di F1 vi è un approccio rigorosissimo del regolamento. Ecco perché, ad esempio, è vietato arrampicarsi sulle reti della pit lane per festeggiare un successo.

Niels Wittich, direttore di gara, FIA

Da quando la direzione gara dei Gran Premi di Formula 1 è stata assegnata a Niels Wittich, il regolamento sportivo è stato passato sotto la lente d’ingrandimento. L’approccio rigorosissimo del tedesco ha fatto emergere aspetti dello ‘sporting regulations’ che nel corso degli anni erano stati ignorati o tollerati. Il metodo Wittich, è giusto sottolinearlo, sposa al cento per cento quanto riportato nel regolamento, ma alcune prese di posizione sono state oggetto di critiche nel paddock.

Il primo episodio risale al weekend di Miami dello scorso anno, quando venne alla ribalta il caso relativo alla biancheria intima dei piloti, che per regolamento deve essere in materiale ignifugo. Già in Formula 3 Wittich si era fatto notare per un controllo degli indumenti effettuato prima del via di una gara, un check che aveva colto di sorpresa per tempistica e rigidità. In Formula 1 non ci sono stati controlli improvvisi, l’argomento è stato affrontato nel briefing di Miami venendo immediatamente contestato da alcuni piloti. Tra i più agguerriti Sebastian Vettel, che per protesta decise di indossare nel paddock degli slip sopra la tuta.

Da Miami si trascina anche la polemica relativa ai gioielli che vede coinvolto Lewis Hamilton. Ad ogni gara Mercedes informa la FIA dell’intenzione del suo pilota di indossare dei piercing, il collegio dei commissari sportivi rimanda il tutto al dottor Ian Roberts, il quale conferma che indossare e rimuovere i piercing ad ogni sessione può essere potenziale oggetto di problemi per il pilota. Il tutto si replica il giovedì di ogni Gran Premio.

I meccanici Aston Martin salgono sulla recinzione per applaudire Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, provvisoriamente in terza posizione, al taglio del traguardo

I meccanici Aston Martin salgono sulla recinzione per applaudire Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, provvisoriamente in terza posizione, al taglio del traguardo

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

L’ultimo richiamo di Wittich riguarda i tradizionali festeggiamenti delle squadre quando il proprio pilota transita sotto la bandiera a scacchi. È un passaggio iconico, immortalato sul traguardo di ogni Gran Premio da decenni, immagini che fanno parte della storia della Formula 1. Nelle note pre-gara inviate alle squadre alla vigilia del weekend di Melbourne è stato sottolineato che (con riferimento all'Appendice H dell’articolo 2.3.2 del codice sportivo internazionale) “È espressamente vietato al personale di arrampicarsi in qualsiasi momento sulle recinzioni poste in pit-lane. Se il personale di una squadra contravverrà a questa regola sarà segnalato al collegio dei commissari sportivi”.

Tra coloro che sono usciti allo scoperto criticando la decisione di Wittich c’è Christian Horner. “Sono sorpreso che i festeggiamenti sul traguardo sia stato catalogati come un problema di sicurezza – ha commentato il team principal della Red Bull – parliamo di un momento iconico, in cui un pilota transita sotto la bandiera a scacchi e la squadra festeggia con lui. Personalmente non ho mai visto questo come un problema, ho sempre pensato che si tratti di un momento che fa parte delle corse, e noi come Red Bull Racing abbiamo sempre fatto la stessa cosa nelle 94 vittorie che abbiamo ottenuto. Ma se sono regole allora ci adatteremo”.

Interrogato in merito, Mike Krack ha detto che qualora Fernando Alonso dovesse raggiungere il traguardo della trentatreesima vittoria, la squadra sarebbe pronta a pagare la multa. “Qui a Melbourne il problema non si pone – ha spiegato il team principal dell’Aston Martin – le barriere sono in vetro, quindi nessuno dovrebbe essere in grado di arrampicarsi. Ma se Fernando dovesse vincere, qui o altrove, e se ci sarà qualcuno che festeggerà oltre il consentito, beh, pagheremo la multa”.

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