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F1 | Williams FW45: idee meno estreme per sperare di crescere

La squadra di Grove ha ricusato i concetti aerodinamici Mercedes delle micro-pance e si è convertita a soluzioni che vanno incontro alle scelte di Red Bull e Ferrari in un mix di soluzioni che dovrebbero essere più efficienti. Il team diretto da James Vowles sfrutta la power unit e l'intero retrotreno della Stella, ma nelle forme ha cercato la sua via nella speranza di abbandonare l'ultimo posto fra i Costruttori.

Alex Albon, Williams FW45

Foto di: Williams

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Williams ha accolto oggi a Grove il nuovo team principal, James Vowles, il braccio destro di Toto Wolff che ha lasciato la Mercedes per imbarcarsi in una nuova avventura professionale. L’ingegnere britannico fa in tempo a fare le valigie per partire alla volta del Bahrain dove scoprirà il vero potenziale di un team che sembra condannato, come l’anno scorso, all’ultimo posto nella classifica dei Costruttori.

James Vowles, Williams

James Vowles, Williams

Photo by: Williams F1

Dorilton Capital, il fondo d’investimento americano, fiuta l’opportunità di monetizzare l’interesse all’ingresso in F1 dei Costruttori, e per ora non sembra intenzionato a investire pesantemente sulla squadra che, oltre al team principal, Jost Capito, alla fine dello scorso anno ha perso anche il direttore tecnico, Francois-Xavier Demaison.

La Williams FW45, quindi, è una monoposto che è nata in una fase delicata di transizione. Vowles avrà il compito di dettare le linee guida di una struttura che deve rendersi appetibile per l’eventuale voglia di un marchio automotive, ma per il momento deve gestire una squadra che deve uscire dalle secche.

Alex Albon, Williams FW45

Alex Albon, Williams FW45

Photo by: Williams

La FW45, quindi, è una monoposto che ha corretto gli errori di fondo di un progetto fin troppo orientato alla filosofia costruttiva Mercedes: il tema zero-pod che aveva ispirato la FW44 si era rivelato fallimentare e già a metà stagione la FW44 aveva cambiato volto allineandosi alle scelte che andavano per la maggiore, ricusando una scelta che hanno pagato a caro prezzo anche a Brackley.

La nuova monoposto di Grove non mostra soluzioni strane, ma tende ad allinearsi agli orientamenti di questo 2023, con bocche dei radiatori e scasso sotto le pance in stile Red Bull, ma senza rinunciare a uno scavo sulla fiancata che in qualche modo riporta ai concetti Ferrari.

Williams FW45

Williams FW45

Photo by: Williams F1

Per tornare alla “normalità” la Williams ha rivisto la scocca: non ci sono più le pareti triangolari nella zona del serbatoio, preferendo una scocca dal disegno molto tradizionale che permettesse il miglior packaging con la power unit Mercedes. Niente grandi radiatori per aria, ma un impianto di raffreddamento con masse radianti nelle fiancate e un elemento soltanto sul 6 cilindri turbo in linea con la scelta di altri.

Le bocche sono posizionate in alto e sono lunghe e strette con un richiamo alla F1-75, visto che non c’è il labbro inferiore sporgente della Red Bull RB18: la sensazione è che le prese d’aria siano molto avanzate per favorire un grande scasso inferiore necessario a portare il flusso sul fondo e spingerlo all’esterno della ruota posteriore.

Per liberare lo spazio è stato necessario abbassare il cono anti-intrusione che è visibile in un rialzo del fondo. La fiancata è piuttosto larga, in totale antitesi rispetto all’anno scorso, ma nella parte superiore si osserva un andamento a scivolo stile Red Bull, con il bordo della pancia che verso la coda si trasforma in una protuberanza tondeggiante, prima che la carrozzeria si raccordi per lasciare spazio a ciò che rimane della zona a CocaCola.

Alex Albon, Williams FW45

Alex Albon, Williams FW45

Photo by: Williams

La Williams ai lati dell’abitacolo mantiene una vistosa murata verticale che si protende fino allo scarico con uno sfogo dell’aria calda a T senza esasperare il concetto che ha portato altri a scegliere il “bazooka”. Ovviamente sulla parete verticale sono previste delle branchie per lo sfogo del calore dei radiatori: le feritoie saranno variabili in funzione delle esigenze di raffreddamento.

Logan Sargeant,  Williams FW45: l'airbox è rimasto squadrato

Logan Sargeant, Williams FW45: l'airbox è rimasto squadrato

Photo by: Williams

L’airbox è simile a quello dello scorso anno: l’airscope è bi-stadio con una paratia orizzontale che divide l’alimentazione del motore dal raffreddamento dell’ERS. Mantiene una forma quadrata con gli spigoli arrotondati e poi si prolunga in un cofano che mantiene la larghezza dell’airbox e scende fino allo sfogo a T, mettendo in evidenza al centro una piccola pinna verticale stabilizzatrice.

La beam wing è doppia e l’elemento superiore ha una corda che si riduce sensibilmente verso le paratie laterali. La sospensione posteriore è a schema pull rod con la leva che s’infulcra al cambio quasi sotto al braccio anteriore del triangolo superiore, molto aperto verso l’avanti, mentre sotto si notano due bracci multi-link secondo i dettami del retrotreno Mercedes che è stato adottato a Grove.

Williams FW45: il retrotreno con l'ala a medio carico e la beam wing in due elementi

Williams FW45: il retrotreno con l'ala a medio carico e la beam wing in due elementi

Photo by: Williams F1

L’ala posteriore scelta fra quelle a medio carico per il filming day di Silverstone è sostenuta da un mono-pilone. Il fondo è di nuovo disegno con il marciapiede rialzato di 15 mm e i canali Venturi sono divisi da fence che sporgono in avanti. Nel bordo esterno non manca il bargeboard di grandi dimensioni che è pensato per evitare che le turbolenze della ruota anteriore finiscano nei tunnel. Il marciapiede è simile a quello della Red Bull RB18 con un taglio vistoso verso il retrotreno.

Logan Sargeant, Williams FW45: il muso confluise sul profilo principale

Logan Sargeant, Williams FW45: il muso confluise sul profilo principale

Photo by: Williams

Spostandosi all’anteriore non sfugge che il muso adesso è più lungo perché si aggrappa al profilo principale dell’ala, pur senza arrivare alla punta. Mostra una piccola nervatura centrale che rende la parte superiore del naso spiovente, mentre si apprezza lo sforzo che si è fatto per scavare sotto.

Il profilo principale è a corda lunga e nella porzione centrale mostra un piccolo cucchiaio. Anche il primo flap è quasi piatto, mentre i due supplementari sono più incidenti: carichi all’interno e al centro, mentre arrivano praticamente a zero verso la paratia laterale per mantenere un buon effetto out-wash.

Alex Albon, Williams FW45

Alex Albon, Williams FW45

Photo by: Williams

La sospensione anteriore resta push rod con una grande separazione fra i due triangoli: quello superiore con il braccio anteriore genera un soffiaggio con quello di sterzo, mentre quello posteriore è ancorato molto più in basso con l’intento di valorizzare l’andamento down-wash verso il fondo dei flussi che vengono laminati dalle vistose cover in carbonio.

La Williams cerca di mettere a disposizione di Alexander Albon e Logan Sargeant una macchina onesta, senza fronzoli che bada molto all’essenzialità. Basterà per abbandonare l’ultima posizione fra le squadre?

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