F1 | Waché: "RB20 con due configurazioni a seconda della pista"
Il direttore tecnico Red Bull spiega che l'evoluzione anticipata in Ungheria era prevista a Zandvoort, perché la concorrenza sta crescendo molto in fretta. La RB20 potrà scegliere la versione aerodinamica più adatta al tipo di circuito e a Spa-Francochamps dovrebbe tornre il bazooka che a Budapest sta usando Perez.
Dettaglio tecnico della Red Bull Racing RB20
Foto di: Giorgio Piola
In Red Bull hanno fatto gli straordinari per garantirsi la possibilità di esordire in pista con gli aggiornamenti visti sull’Hungaroring. Il piano originale prevedeva la tappa di Zandvoort come weekend in cui avrebbe dovuto essere a disposizione il pacchetto di aggiornamenti ma, come ha voluto sottolineare il direttore tecnico della Red Bull, Pierre Waché, “...i nostri avversari sono sempre più vicini, siamo stati chiamati a fare un passo avanti”.
La RB20 vista ieri in pista con Verstappen è stata aggiornata con il pacchetto completo, quella di Perez con tutte le novità ad esclusione delle pance e del nuovo cofano motore. La corsa contro il tempo non ha consentito di avere a disposizione due pacchetti completi più tutti i ricambi necessari.
Pierre Waché, direttore tecnico Red Bull Racing
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Uno degli aspetti più interessanti emersi parlando con i tecnici della Red Bull è che non siamo davanti ad una nuova veste definitiva della monoposto. Come sta accadendo anche in altre squadre, più lo sviluppo di questo ciclo tecnico si spinge all’estremo e più le soluzioni diventano dedicate.
Scavando alla ricerca di performance i tecnici dei team stanno approdando in un terreno nuovo, ovvero delle configurazioni ad hoc per differenti tipologie di piste. Parlando delle novità portate in pista questo weekend dalla Red Bull, è emerso che già il prossimo fine settimana a Spa le due RB20 potrebbero tornare nella configurazione precedente, ovvero quella che ha corso a Silverstone.
Sergio Perez con la Red Bull RB20 dotata del bazooka che rivedremo anche a Spa
Foto di: Giorgio Piola
“È una possibilità – ha ammesso Waché – alla fine l’obiettivo è quello di avere la monoposto più veloce in ogni occasione. Se le esigenze del livello di raffreddamento e le caratteristiche della pista ci spingeranno a cambiare, sì, lo faremo. Su ogni pista potremmo usare la soluzione che pensiamo possa essere più efficiente, ma ovviamente non lo sappiamo ancora”.
Nel paddock si da quasi per certo che a Spa rivedremo la versione precedente della RB20. “Il vero limite oggi è rappresentato dal budget cap – confidava ieri un ingegnere nel paddock – altrimenti credo che i top team avrebbero già a disposizione configurazioni molto corpose per alto e basso carico, alte e basse temperature, circuiti cittadini e via dicendo. Una volta c’erano per lo più solo ali dedicate, oggi il volume delle componenti coinvolte è maggiore, ad iniziare, ovviamente, dal fondo”.
Un altro aspetto che coinvolge gli aggiornamenti è la pianificazione del lavoro nel lungo periodo, in particolare sul progetto 2026. Dal prossimo 1° gennaio le squadre potranno dedicarsi alla nuova vettura, quindi è ipotizzabile che le risorse saranno dirottate in quella direzione.
Red Bull RB20: ecco la nuova configurazione aerodinamcia affidata a Verstappen
Foto di: Giorgio Piola
Spingere molto negli sviluppi delle vetture attuali può rappresentare anche un bonus che garantirà risultati la prossima stagione, quando i programmi di aggiornamento saranno ridotti all’osso. “Il fatto che il regolamento nel 2025 sia stabile e ormai abbastanza maturo in termini di concetto generale della vettura potrebbe influenzare questo aspetto – ha aggiunto Waché – ma dobbiamo ancore realizzare la monoposto per il prossimo anno, quindi è un po' prematuro. Poi, come sempre succede, chi sarà in lotta per i campionati di sicuro porterà in pista tutti gli aggiornamenti possibili”.
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