F1 | Via ai lavori di Monza: 140 giorni per rifare l'autodromo
I lavori avviati dal vice premier, Matteo Salvini e dal presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani prevedono la completa ripavimentazione del circuito, la realizzazione di un nuovo sottopasso (più l’ampliamento dei tre già esistenti) e di una serie di tribune con gli standard fortemente invocati dalla Formula 1. L'intenzione è di allungare il contratto per il GP d'Italia fino al 2030 ma ci sono nodi burocratici e finanziari da superare.
Sono scattati oggi i centoquaranta giorni che riqualificheranno l’autodromo di Monza. Il via ai lavori è scattato con il simbolico semaforo verde acceso dal presidente dell’Automobil Club Angelo Sticchi Damiani e dal vicepremier Matteo Salvini sul rettilineo del circuito.
L’obiettivo, noto da tempo, è proporre l’autodromo nazionale come una struttura al passo con i tempi, elemento indispensabile per ospitare il Gran Premio d’Italia di Formula 1 dopo il 2025, data in cui scadrà il contratto in corso. Le tempistiche non lasciano spazio ad imprevisti, ma c’è un generale ottimismo in merito al rispetto degli accordi che prevedono la chiusura dei cantieri alla fine del mese di giugno.
Photo by: Roberto Chinchero
Avvio dei lavori di aggiornamento di Monza
I lavori prevedono la completa ripavimentazione del circuito, la realizzazione di un nuovo sottopasso (più l’ampliamento dei tre già esistenti) e di una serie di tribune con gli standard fortemente invocati dalla Formula 1.
“Il nostro scopo principale è riportare l’Autodromo al passo con i tempi – ha spiegato Sticchi Damiani a proposito dei sottopassi - non possiamo più permetterci di avere problemi con il deflusso di tifosi e dobbiamo offrire un maggior confort a chi viene in circuito. Ci siamo prefissati tre obiettivi per soddisfare al meglio le richieste che ci sono state fatte, e di questi il primo sono i sottopassi”.
“Il secondo obiettivo è relativo alle tribune – ha proseguito il presidente ACI – ne abbiamo ancora diverse con strutture in tubi innocenti, quindi realizzeremo strutture più solide ed in grado di garantire tutti i comfort in linea con ciò che si aspetta oggi uno spettatore. Ogni tribuna sarà un’isola con al suo interno tutti i servizi necessari, in modo da non obbligare il pubblico a spostamenti”.
“Infine – ha concluso Sticchi Damiani – sarà realizzata una copertura della struttura dei box (al momento costituita da una tensostruttura) di tipo permanente. Saranno rinforzati i pilastri di sostegno perché la struttura crescerà in altezza”.
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Stefano Domenicali, CEO, Formula 1
L’ultimo punto è fortemente caldeggiato dalla Formula 1, poiché si tratta dell’area del Paddock Club. “Per noi è un obiettivo importante – ha confermato Stefano Domenicali, collegato in videoconferenza – dobbiamo poter ricevere i nostri ospiti in una struttura adeguata e non più sotto una tenda come è stato fino allo scorso anno. Oltre a questo ci sono ovviamente altri interventi necessari per il futuro, Monza ha una grande tradizione ma bisogna anche guardare avanti e proporre l’autodromo all’altezza della altre piste del mondiale”.
Photo by: Roberto Chinchero
Sticchi Damiani dà il via ai lavori di ammodernamento di Monza con la bandiera tricolore
In merito al futuro del Gran Premio d’Italia, Sticchi Damiani ha anche spiegato l’intreccio di scadenze che andrà sbrogliato per poter garantire a Monza un contratto nel lungo periodo.
“La nostra volontà è di riuscire ad ottenere un rinnovo che possa garantire a Monza il Gran Premio d’Italia fino al 2030 ed oltre – ha spiegato – abbiamo visto che l’orientamento della Formula 1 è di siglare accordi molto lunghi, ma nel nostro caso ci sarà prima un problema tecnico/amministrativo da risolvere".
"Nel 2028 scadrà la concessione in vigore (della Regione Lombadria all’ACI) quindi ci vorrà una deroga, ma ritengo il problema superabile. Poi, ovviamente, ci sarà da affrontare il problema finanziario. Monza oggi può contare su uno status molto favorevole rispetto ad altri Gran Premi, ma dal 2026 credo che ci dovremo allineare agli altri circuiti europei. Dovremo essere in grado di compensare questi aumenti di spesa con maggiori entrare, e questo si traduce nella necessità di offrire un miglior servizio in grado di accontentare un pubblico più esigente”.
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