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Vettel: "In Bahrain sarà più difficile tornare sul podio"

Il tedesco ha rivelato di aver messo il trofeo del terzo posto in Turchia sul tavolo della cucina di casa. Sebastian in vista della gara nell'emirato arabo sembra meno ottimista all'idea di tornare sul podio con la Ferrari. Ha elogiato FIA e FOM per aver portato avanti il campionato nonostante il virus. Il quattro volte campione del mondo esalta il circuito di Imola: "Un circuito su cui non ero mai stato, ed è una pista impressionante”.

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Steven Tee / Motorsport Images

A distanza di due settimane dal terzo posto conquistato a Istanbul, emerge in modo ancora più chiaro che quel podio Sebastian Vettel lo ha assaporato molto.

Dopo oltre un anno di digiuno (l’ultimo piazzamento nella top-3 era stato nel GP del Messico 2019) Seb è tornato a casa con un trofeo, e ci teneva parecchio a non chiudere una stagione senza coppe.

Mancano ovviamente ancora tre gare alla fine del Mondiale, ma Vettel non sembra molto ottimista sulla possibilità di ritrovare la via del podio tra Bahrain e Abu Dhabi.

Seb non sembra però preoccupato, e non lo è neanche in vista di un 2021 che rischia di iniziare con pochissimi chilometri di test a disposizione, perché se è uguale per tutti, secondo Vettel non resta che adattarsi.

Hai ottenuto 121 podi nella tua carriera in Formula 1. Credi che quello conquistato in Turchia sia da considerare uno dei migliori?
“Iniziamo col dire che è passato un po' di tempo dal podio numero 120 a quello ottenuto in Turchia. Ma è anche vero che non ricordo tutti i podi e non è male poterne valutare 120 per scegliere quelli migliori. Posso confermare che è stata una sensazione ‘dolce’, anche perché al posto dello champagne nelle bottiglie credo ci fosse della… Sprite, quindi ancora più dolce del solito. È stato bello tornare sul podio dopo tanto tempo, così come ritrovarsi con un trofeo tra le mani”.

Dove hai messo il trofeo di Istanbul?
“L'ho portato con me a casa e l'ho messo sul tavolo della cucina, e… credo che sia ancora lì a meno che qualcuno non lo abbia tolto…”.

Hai fiducia di poter confermare anche qui in Bahrain la performance vista a Istanbul?
“Non credo di sbagliarmi nel dire che difficilmente qui sarà bagnato, visto che siamo nel deserto, e complessivamente penso che sarà più difficile poter tornare sul podio. Ma siamo qui per questo, non si sa mai, il primo obiettivo è fare una bella gara e conquistare più punti possibili”.

Il tuo contratto con la Ferrari scadrà il 31 dicembre. Sai se potrai lavorare per la tua nuova squadra prima del 2021?
“Sono dettagli inclusi nel contratto. Da quello che so ci sarà un solo test prima del via della prossima stagione, e quella sarà la prima volta che salirò sulla nuova macchina”.

Se, come sembra, ci sarà un solo test di tre giorni prima del via del Mondiale 2021, vuol dire che tutti i piloti avranno un giorno e mezzo per familiarizzare con la nuova monoposto. Ti preoccupa un po' considerando che nel tuo caso dovrai anche ambientarti in un nuovo team?
“Non sono preoccupato, se è così dobbiamo adattarci. Nel corso degli ultimi anni ci siamo adeguati al sempre minor tempo a disposizione, ed anche se un giorno e mezzo non sembra molto, si può comunque fare un certo lavoro di preparazione. Credo che il punto cruciale sia il lavoro di preparazione al test che poi è quello che si fa in vista della prima gara, e aggiungo che se è uguale per tutti, dobbiamo adattarci”.

Nelle ultime gare la Ferrari ha portato diversi sviluppi in pista, novità che la squadra ha minimizzato un po'. Da parte tua, quanto valuti i progressi della SF1000 nelle ultime gare? Credi che sia diventata una monoposto più prevedibile?
“Credo sia più una questione di comprensione. Gli aggiornamenti che abbiamo portato in pista hanno avuto un impatto minimo sulle prestazioni, ma sono stati d’aiuto nel capire meglio la macchina, e probabilmente questo aspetto ha portato a dei miglioramenti complessivi”.

Dopo la cancellazione del Gran Premio d’Australia dello scorso marzo c’erano tanti punti interrogativi sul Mondiale 2020. Sei rimasto colpito dal lavoro che è riuscito a fare la Formula 1 mettendo insieme un campionato di 17 gare?
“Considerando le condizioni in cui ci siamo trovati, e nelle quali siamo tutt’ora, credo che non sia stato un lavoro facile. In poco tempo abbiamo saputo che la stagione sarebbe iniziata, ed il sistema adottato funziona, visto che siamo in grado di monitorare le persone che vengono infettate e prendere le giuste precauzioni per assicurarci che il virus non si diffonda".

"Ovviamente è un peccato dover rinunciare all’atmosfera che eravamo abituati a respirare nei weekend di gara, ma sono convinto che FIA e FOM abbiamo fatto un ottimo lavoro per consentirci di andare avanti, credo che siamo stati uno dei primi sport internazionali a riprendere l’attività”.

Tra le nuove piste arrivate nel calendario 2020, quale ti è piaciuta di più?
“Credo che sia stato bello tornare in Turchia, anche se abbiamo trovato una pista molto più scivolosa di quella che ci aspettavamo! Poi aggiungo Imola, un circuito su cui non ero mai stato, ed è una pista impressionante”.

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