F1 | Vettel: il rientro in scooter autorizzato da un commissario
Il tedesco della Aston Martin è finito sotto investigazione al termine delle FP1 per essere tornato ai box con uno scooter sfruttando il tracciato di Melbourne. Vettel ha spiegato di aver ricevuto l'OK a parte di un commissario.
Sebastian Vettel, Aston Martin, torna ai box su uno scooter
Carl Bingham / Motorsport Images
Non è stato certamente un venerdì da ricordare quello vissuto da Sebastian Vettel in Australia. Il quattro volte campione del mondo, infatti, ha dovuto attendere sino al terzo round stagionale per il debutto ufficiale in campionato complice l’assenza forzata in Bahrain ed a Jeddah per la positività al COVID, ma già nei minuti conclusivi della FP1 ha dovuto alzare bandiera bianca.
La power unit della sua Aston Martin è andata KO e Vettel è stato costretto ad accostare la vettura a bordo pista ed intervenire con un estintore prestato da un commissario per evitare che il principio di incendio si propagasse ad altri elementi dell’auto.
Il team inglese ha successivamente confermato che sulla vettura di Seb sarebbe stato necessario procedere alla sostituzione del motore e questo ha impedito al tedesco di poter tornare in pista per la seconda sessione di libere.
“Ovviamente abbiamo avuto un problema” ha dichiarato Vettel al termine di una FP2 vissuta da spettatore ai box della Aston Martin. “Dalla vettura è uscito del fumo ed ho improvvisamente perso potenza. Ho fermato la vettura immediatamente ed ho cercato di fare il massimo per limitare i danni e spostare l’auto dal tracciato il prima possibile”.
I Marshal assistono Sebastian Vettel, Aston Martin AMR22, dopo i problemi tecnici alla sua monoposto durante le FP1
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
“Ho provato ad assicurarmi che la vettura non subisse dei danni ulteriori. I commissari sono stati di grande aiuto. Ho chiesto una chiave a brugola per aprire parte della carrozzeria e poter raffreddare le componenti della macchina. Un gran lavoro”.
Per Vettel, però, il venerdì di Melbourne è peggiorato ulteriormente. Il tedesco, infatti, una volta conclusa la sessione è tornato ai box guidando in pista uno scooter prestato da un commissario ed è immediatamente finito sotto investigazione.
“Quando mi sono assicurato che non ci fosse più alcun pericolo di incendio ho chiesto se sarei potuto tornare a box. La sessione era ormai finita ed ho chiesto se fosse arrivato qualcuno per portarmi in pitlane ed è arrivato un ragazzo con una scooter che mi ha detto di salire in sella”.
“Gli ho chiesto se avrei potuto guidare da solo perché mi sarei sentito più sicuro e lui mi ha dato lo scooter e mi ha detto di andare. Ovviamente avrei preferito tornare ai box con la macchina, non sono qui per guidare un scooter”.
In attesa di capire quale sarà la decisione presa dalla direzione gara, Vettel ha ammesso come il problema accusato oggi non sia stato di aiuto per ritrovare il feeling con la vettura dopo una lunga asssenza.
“Purtroppo il problema ci ha impedito di prendere parte anche alla FP2 e questo non è certamente l’ideale. Sono stato lontano dall’abitacolo per un po' di tempo ed inoltre il tracciato di Melbourne quest’anno ha un nuovo layout. Sarebbe stato bello aver avuto la possibilità di percorrere un numero maggiore di giri”.
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