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Vettel boccia i biocarburanti: "Ci vuole la benzina sintetica"

Nell'intervista a Motorsport.com il quattro volte campione del mondo ha toccato diversi temi caldi che riguardano la Formula 1: il tedesco ritiene che il Circus abbia poco coraggio nell'affrontare il cambiamento verso un mondo più sostenibile: "Il mondo dei GP dispone di risorse umane e finanziarie per studiare nuovi standard, mentre congelando i motori per quattro anni, si sposta solo il momento delle decisioni".

Sebastian Vettel, Aston Martin AMR21

Andy Hone / Motorsport Images

Il nuovo Sebastian Vettel suscita delle discussioni nel mondo della F1: la posizione ecologista del quattro volte campione iridato gli fa osservare il Circus con un'angolature diversa da quella a cui era abituato, grazie a un processo di maturazione che lo ha portato a metterci la faccia per lanciare dei messaggi sul futuro dei GP.

Seb è convinto che si stia perdendo tempo, guadagnando tempo su alcune scelte cruciali che riguardano la F1. Nell'intervista che ha concesso a Motorsport.com Vettel ha posto l'accento che non si può aspettare cinque anni per introdurre le nuove power unit, perché il processo di cambiamento verso un vivere globale più sostenibile corre più in fretta delle regole che si dà il paddock.

Non deve sorprendere, quindi, scoprire un Vettel molto scettico sui biocarburanti che faranno il loro debutto nei GP l'anno prossimo. Non è un passo avanti?
“Non tanto, anche se non sono un grande specialista di combustibili. Sono più un fan dei combustibili sintetici piuttosto che dei biocarburanti, perché con i biocarburanti credo sia un po' complicato".

"Penso che sia una buona idea che la Formula 1 trovi un modo per utilizzare carburanti rinnovabili o una formula per i carburanti sintetici. L'anno prossimo avremo un contenuto del 10% di biocarburante e da un punto di vista tecnologico non è una rivoluzione visto che si può già acquistare quella benzina nelle stazioni di servizio dai clienti in tutto il mondo. Quindi non è una novità e non credo che corrisponda al tipo di ambizioni che la Formula 1 dovrebbe avere: essere leader sul fronte tecnologico".

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E cosa dovrebbe fare Formula 1?
"Preferirei una sfida più impegnativa, che apra una strada nuova. I motori saranno congelati nel 2022, sento dire che qualcosa potrebbe cambiare prima, ma di fatto saranno congelati fino al 2025 o 2026, quindi ciò vuol dire che non ci saranno grandi progressi per cinque anni, e sarà un lasso di tempo nel quale ci saranno tanti cambiamenti. E questo aspetto metterà sotto pressione quei contesti in cui i cambiamenti non ci saranno. Questo è un rischio che correrà anche la Formula 1”.

Quali pensi che possano essere dei cambiamenti in grado di porre la Formula 1 nel ruolo di leader tecnologico?
“Non ho tutte le risposte, ma abbiamo molti ingegneri e credo che se parliamo di mobilità potremmo contribuire a trovare una soluzione. Oggi ci sono più di 1 miliardo di auto nel mondo che vengono alimentate con combustibili fossili ogni giorno, ed abbiamo anche aerei e navi alimentati con combustibili fossili".

"Trovare una vera alternativa a questi mezzi di trasporto sarà una delle grandi sfide del futuro, che sia elettrificare o trovare un propulsore a idrogeno o, forse, qualcos'altro che qualche uomo o donna intelligente inventerà in futuro".

Un fusto di benzina dell'ExxonMobil: dal 2022 in F1 ci sarà il 10% dei biocarburanti

Un fusto di benzina dell'ExxonMobil: dal 2022 in F1 ci sarà il 10% dei biocarburanti

Photo by: ExxonMobil

"Credo che la Formula 1 abbia un’enorme possibilità per spingere nella direzione dei carburanti sintetici introducendoli il prima possibile, anche se alcune regole sono già state decise. Non abbiamo tempo per parlare di interessi personali di uno specifico Costruttore, c’è qualcosa di molto, molto più grande in gioco, e credo che potremmo usare le nostre risorse, vale a dire il know-how che la Formula 1 possiede con tutte le persone intelligenti che lavorano in questo mondo, con le risorse, le strutture e anche i capitali che questo sport può stanziare".

Le attuali power unit sono un buon esempio di efficienza...
"Non dimentichiamoci quanto è stato speso in quasi dieci anni su un motore che è super efficiente e potente, ma che sostanzialmente non ha alcuna rilevanza per la ricaduta sul prodotto di serie. Probabilmente ogni Costruttore ha speso più di un miliardo (di euro) per sviluppare il concetto di motore attuale nel corso negli anni, somme che possono essere stanziate nuovamente per un nuovo progetto in linea con una giusta causa".

"Se penso a questa situazione dico: non so esattamente quale sia la soluzione migliore, ma credo che dobbiamo iniziare a fare qualcosa piuttosto che discutere per altri cinque anni, un periodo nel quale di fatto non avverrà nulla di concreto”.

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