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Verstappen sopra le righe: resta un campione incompiuto

Da Spa a Città del Messico Albon ha conquistato 58 punti, mentre Max ne ha messi insieme solo 39: cosa sta succedendo all'olandese? La Red Bull in altura era parsa una monoposto vincente ma le sue intemperanze in pista hanno privato il team di Milton Keynes di un risultato importante.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, precede Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, Alexander Albon, Red Bull RB15, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, Lando Norris, McLaren MCL34, e il resto del gruppo, alla partenza

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Non è un buon momento per Max Verstappen. Nel girone d’andata del Mondiale il suo rendimento è stato da vero top-driver. In dodici gare ha ottenuto due vittorie, un secondo posto, due terzi, cinque quarti e due quinti, con tre giri più veloci ed una pole position. “Max è da Mondiale”, è stato il giudizio unanime nel paddock, ed i numeri avvaloravano quella che sembrava una consacrazione definitiva per il ventiduenne olandese.

Poi il Max formato ‘Mondiale’ a partire dal Gran Premio del Belgio ha lasciato il posto ad un Verstappen che ha ricordato quello visto fino a Monaco 2018, ovvero grandi performance vanificate da errori più o meno gravi.

Ed anche qui i numeri fotografano bene la situazione, A partire dal weekend di Spa Verstappen ha collezionato 39 punti, salendo sul podio (terzo classificato) solo a Singapore. Nelle stesse gare il rookie Alexander Albon, che proprio a Spa ha guidato per la prima volta la Red Bull, di punti ne ha messi insieme 58.

Cosa sta accadendo al pupillo di Helmut Marko che il prossimo weekend ad Austin disputerà il suo centesimo Gran Premio? La velocità non è in discussione, e non lo è mai stata fin da quando ha mosso i primi passi in kart. Ma in Formula 1 andar forte non basta, perché per convertire la performance in risultati serve parecchio di più.

Sull’errore di sabato si è detto molto, una svista costata tre posizioni sulla griglia di partenza (e la perdita della pole position) ma non la possibilità di vincere il Gran Premio del Messico.

Al via (come da pronostico) Verstappen è partito molto agguerrito, arrivando ai ferri corti con Hamilton alla prima staccata, ma Lewis ha risposto mantenendo la linea interna in uscita dalla curva 1. Max non ha mollato, toccandosi con Hamilton e finendo sull’erba, con conseguente perdita di tempo che lo ha relegato in ottava posizione. Il ritmo era comunque notevole, e, nonostante la disavventura, Verstappen era ancora in corsa per podio.

Poi tre giri dopo è arrivato il contatto con Bottas alla curva 13, che gli è costato la foratura della gomma posteriore sinistra e la possibilità di correre il Gran Premio che lui e la Red Bull avevano programmato.

Un successo a portata di mano gettato al vento per impazienza, viste le ottime performance confermate dalla monoposto e dalla power unit Honda formato Suzuka (spec 4 e nuova benzina) capace di piazzare le quattro monoposto equipaggiate nella top-10 in qualifica. Max aveva tutto per vincere, ma ha lasciato il Messico con un sesto posto.

Non sono solo i numeri a riportare alla mente il vecchio Verstappen, ma anche le dichiarazioni dei colleghi che dopo la corsa non hanno risparmiato delle frecciatine molto chiare nei suoi confronti.

Nella conferenza stampa post-gara è stato chiesto ai tre piloti presenti un parere sulla condotta di Max, in particolare se in pista si comportano in modo diverso quando hanno a che fare con lui e se lo ritengono il pilota più aggressivo.
“Oggi ha provato un sorpasso impossibile alla curva 13 – ha iniziato Bottas – non c’era spazio, non potevo sparire, ma si è tuffato. Ci siamo toccati e si è beccato una foratura, non potevo fare nulla per evitare quanto è accaduto”.

“Ogni pilota è leggermente diverso – ha tuonato Hamilton - alcuni sono intelligenti, altri sono molto intelligenti ed altri invece sono sciocchi. Nel tempo impari a conoscere gli avversari, e sai a chi devi lasciare più spazio per non correre rischi. Con Max sai che è molto probabile che si arrivi ad un contatto se non gli dai spazio extra, quindi la maggior parte delle volte lo fai. Ma oggi spazio extra non ne avevo”. Vettel, riferendosi alla domanda è stato telegrafico: “sì, e… sì”. 

Come da copione Christian Horner ha difeso il suo pilota, commentando i due contatti che hanno coinvolto Max come incidenti di gara:
“Oggi abbiamo visto solo una corsa dura, Max e Lewis sono stati duri entrambi, non credo ci sia altro, mentre con Bottas il sorpasso ormai era fatto, è stata solo una circostanza sfortunata”.

Sulla chance mancata Horner è stato meno diplomatico:
“Avevamo la monoposto più veloce e potevamo vincere, senza dubbi. È stato frustrante perdere la pole position, ma eravamo ancora in corsa per vincere la gara fino alla foratura, a quel punto le possibilità si sono azzerate”.

Max Verstappen, Red Bull Racing
Pole man Max Verstappen, Red Bull Racing, celebrates on the grid after Qualifying
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Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, con una foratura
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, precede Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, Alexander Albon, Red Bull RB15, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, Lando Norris, McLaren MCL34, e il resto del gruppo, alla partenza
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, precede Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, e Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34
Max Verstappen, Red Bull Racing
Max Verstappen, Red Bull Racing fa un taco
Max Verstappen, Red Bull Racing RB15
Sergio Perez, Racing Point RP19, prende Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, nel giro di apertura
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