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Intervista
Formula 1 GP del Bahrain

F1 | Verstappen ottimista: “Bahrain? La RB20 promette molto bene”

Red Bull arriva in Bahrain con il ruolo di grande favorita. Dopo tre giorni di test in cui si è trovato subito a suo agio con la RB20, Max Verstappen ha definito l'avvio d'anno molto promettente, mostrando ottimismo per il GP di apertura a Sakhir. Tuttavia, l'olandese non ha nascosto la sua frustrazione per il calendario, definito oltre il limite.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB20

Red Bull arriva in Bahrain con due importanti notizie. Da una parte, l’assoluzione di Christian Horner dalle accuse scattate nei suoi confronti nelle ultime settimane, dall’altra la consapevolezza di avere una vettura che, ancora una volta, si posiziona come la grande favorita per la conquista del titolo mondiale.

Una convinzione condivisa all’interno del paddock, anche dai rivali più diretti, come Ferrari, Mercedes, McLaren e Aston Martin, che non hanno nascosto come al momento la classifica parli di una Red Bull ancora distante. Chiaramente tutte le squadre attendono con ansia di capire quale sarà l’ordine e quali saranno i valori in campo, con un appuntamento in Bahrain che l’anno scorso già disse molto su quello che sarebbe stato l’andamento del mondiale.

Dodici mesi fa, dopo la prima gara in Bahrain, George Russell avvertì tutti che vi sarebbe stato il rischio di vedere una RB19 capace di conquistare tutti gli appuntamenti della stagione e così sarebbe stato se non fosse stato per l’eccezione di Singapore.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

In casa Red Bull sono consapevoli di avere tra le mani un’altra vettura potenzialmente vincente, ma dall’altra parte chiaramente si gioca anche un po’ di pretattica, con tutti i dubbi che può portare con sé un inizio di stagione che non ha ancora visto la sua prima gara. Quanto visto nei test è tato però definito molto promettente, anche perché Verstappen si è trovato a suo agio con la RB20 sin dalle prime battute, tanto da raccontare scherzando come nel primo giorno gli sarebbero bastati anche meno giri di prove.

“Abbiamo avuto una buona sessione di test, con tanti giri completati. Abbiamo svolto tutto il programma prefissato, mi sono sentito a mio agio con la vettura, quindi penso che da quel punto di vista è tutto molto promettente, ma non si sa mai cosa può succedere nel fine settimana. Sono solo contento di iniziare e vedere dove siamo”, ha raccontato il tre volte campione del mondo nella giornata dedicata ai media in Bahrain alla vigilia del mondiale.

Con la conclusione del caso Horner, risolta con l’assoluzione del Team Principal, Red Bull può tornare a concentrarsi sulla stagione, ma lo stesso Verstappen in più occasioni aveva sottolineato come l’indagine non avrebbe influito sulla preparazione del campionato. Un concetto ripetuto anche oggi: “Non ci condiziona. Sono concentrato solo sulle performance della vettura, su me stesso, speriamo sia risolta molto presto. Tutto il team è rimasto compatto per continuare a vincere”.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB20

Max Verstappen, Red Bull Racing RB20

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Il Bahrain rappresenta anche l’inizio di una stagione molto lunga e ricca di insidie, con ben ventiquattro appuntamenti sul calendario. Un quantitativo che non si può sottovalutare, sia a livello fisico che mentale. Per Verstappen l’attuale configurazione del mondiale ha già superato di gran lunga il limite, motivo per il quale la F1 dovrebbe ripensare il funzionamento del calendario, puntando più sulla qualità delle gare che sulla quantità. Un concetto espresso in più occasioni, ma rimarcato in maniera ancora più chiara alla vigilia del campionato più lungo della storia, anche se l’olandese è consapevole che la F1 non sembra particolarmente pronta ad ascoltare le esigenze di chi vive il paddock.

“Penso che siamo già molto oltre il limite in termini di numero di gare. So che sono ancora molto giovane, ma so che non continuerò per altri dieci anni facendo 24 gare per stagione. Penso che sia una questione di qualità sopra la quantità. Dobbiamo guardarci attentamente. Dal mio punto di vista, io amo le corse, molto e corro anche fuori dalla Formula 1, ma un programma del genere non è sostenibile”, ha aggiunto il pilota di Hasselt.

“Ad un certo punto inizi a guardare alla qualità della vita o allo sport che pratichi. A un certo punto inizi a preferire il rimanere a casa, concentrandoti su altri progetti. È davvero assurdo quanto si debba fare per questo sport. Sicuramente dobbiamo guardarci perché, se anche altri piloti la pensano così… Ma alla fine chiaramente è la Formula 1 che deve decidere cosa fare con il proprio sport. Le persone all’interno iniziano ad avere una carriera più corta perché il calendario è troppo lungo, il che è un peccato”.

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