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Formula 1 GP d'Australia

F1 | Verstappen in pole a Melbourne spegne l'illusione rossa

Max batte il record della pista e coglie la pole nel GP d'Australia con la Red Bull: l'olandese rifila 270 millesimi alla Ferrari di Sainz, eroico nel conquistare la prima fila nonostante i postumi dell'intervento chirurgico di Jeddah. Terzo è Perez davanti a Norris che beffa Leclerc solo quinto: il monegasco ha sbagliato una regolazione.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Il cecchino ha sparato l'unico colpo che aveva a disposizione: Max Verstappen ha dato un saggio del suo talento da fuoriclasse frantumando il record della pista dell'Albert Park con il tempo di 1'15"915, unico a rompere il muro dell'1'16". L'olandese si è lamentato per due giorni del setup della sua Red Bull, ma alla fine dopo le ultime regolazioni provate in Q2, ha trovato il giro perfetto che ha permesso a Max di cogliere la seconda pole nel GP d'Australia che è anche la terza della stagione e la 57esima in carriera.

Niente di nuovo sotto il sole degli antipodi, ma questa volta il risultato della qualifica potrebbe non essere risolutivo per la corsa: Verstappen ha lasciato intendere che la partenza al palo  non lo metterà al riparo dagli attacchi delle Ferrari che nel passo gara hanno mostrato un migliore adattamento alla pista di Melbourne. L'illusione del Cavallino di festeggiare la 250esima pole si è infranta con il secondo posto di uno strepitoso Carlos Sainz: lo spagnolo, pur non essendo in perfetta forma dopo l'operazione d'urgenza a Jeddah per l'attacco di appendicite che lo ha colpito in Arabia, ha saputo reagire da vero "cavaliere del rischio".

La Ferrari dell'iberico è seconda con un distacco di 270 millesimi: Sainz si è incuneato fra le due Red Bull, visto che Sergio Perez è terzo con l'altra RB20 e anche il messicano ha seguito il copione della messa a punto di Verstappen per sconfiggere il sottosterzo. Carlos dovrà dimostrare in gara di poter reggere il passo di Max, contando sul fatto che la rossa potrebbe essere competitiva come la macchina di Milton Keynes. Ha deluso Charles Leclerc solo quinto, mentre era in lizza per la posizione al palo: il monegasco si è fatto trafiggere da Lando Norris con la McLaren che lo ha preceduto di oltre un decimo.

Leclerc accusava del sottosterzo in Q2 e ha chiesto alla squadra una regolazione dell'ala anteriore che poi ha reso la SF-24 fin troppo sovrasterzante. Charles ha commesso un paio di errori nell'ultimo run, abortendo il giro risolutivo. Il ferrarista non si voleva accontentare di un piazzamento e ha osato una modifica che lo ha fatto andare fuori strada: cinque clic sono stati decisamente troppi, ma per la gara la musica potrebbe cambiare, anche se la McLaren di Norris è certamente un elemento estraneo che non era stato preso in considerazione.

Charles al via dovrà stare attento anche a Oscar Piastri, l'idolo di casa: l'australiano è arrivato dietro alle spalle della Ferrari e potrà contare su una grande spinta del pubblico locale. George Russell ha avuto la tenacia di portare la Mercedes in Q3, visto che Lewis Hamilton è rimasto fuori: la W15 delude le attese visto che i tecnici sono tornati al fondo che era stato provato nei test in Bahrain, bocciando quello che era stato deliberato per l'inizio di stagione. E' la terza vettura di fila che sbagliano a Brackley: non è casuale che abbiano chiamato Simone Resta da Maranello!

Fra gli eroi di giornata, oltre a Sainz, bisogna citare Yuki Tsunoda: il giapponese ha portato la Racing Bulls in ottava posizione, dimostrando che la vettura non è così male come si è vista nei primi due GP, ma l'asiatico ci ha messo anche del suo, dando la chiara sensazione di essere diventato la guida della squadra. Chiude la lista dei cinque top team l'Aston Martin con Lance Stroll nono davanti a Fernando Alonso. Il canadese ha messo la "verdona" davanti allo spagnolo e tanto gli basta. In realtà un traversone alla fine del giro buono ha compromesso una prestazione che lo poteva portare più su nella griglia.

L'iberico ha danneggiato il fondo nel primo run della Q3 e sapeva che non avrebbe la possibilità di estrarre il meglio dalla AMR24 che ha beneficiato della nuova ala anteriore alla ricerca di un migliore bilanciamento.

Resta fuori dalla Top 10 Lewis Hamilton che proprio non si intende con la Mercedes W15: in Q2 l'inglese paga appena 51 millesimi dal compagno di squadra, quanto basta per restare fuori dalla Q3. Il sette volte campione del mondo, infastidito che si dica che sia "bollito", in Australia ha cercato una reazione: è bastata una sbavatura per lasciarlo fuori. 

Alexander Albon fa la sua parte: porta l'unica Williams in 12esima posizione. L'anglo-thailandese ha spremuto il limite di una vettura che ha grossi limiti, prendendo anche grossi rischi. Albon ha ereditato il telaio di Logan Sargeant dopo aver sbattutto nella FP1. James Vowles, team principal di Grove, ha deciso di lasciare a piedi il pilota americano preferendo che la qualifica la tentasse Alexander. La scelta da un punto di vista tecnico è stata giusta, ma è stata criticatissima dal punto di vista sportivo. La squadra di Grove ha rimediato una figuraccia non avendo a disposzione una scocca di scorta. Vergognoso, perché non è una questione di soldi, come si è detto, ma di organizzazione della squadra.

Valtteri Bottas si arrampica al 13esimo posto grazie alla nuova ala della Sauber che ha debuttato in Australia: il finlandese ha tratto il massimo potenziale dalla macchina di Hinwil e ha preceduto Kevin Magnussen con la migliore Haas. Esteban Ocon, che aveva pizzicato il muro in Q1 forando la posteriore sinistra con l'Alpine e si è accontentato di uscire dalla prima tagliola: il francese ha festeggiato il risultato come se avesse conquistato una pole. Questo è il massimo a cui può ambire la squadra anglo-francese con una disastrosa A524.

Non esce dalla Q1 Nico Hulkenberg con la Haas: il tedesco raccoglie la 16esima posizione con la VF-24. Il tedesco precede Pierre Gasly: il francese non ha mai trovato un buon bilanciamento con l'Alpine e Pierre ha già fatto un miracolo nel lasciare la coda della griglia.

Male Daniel Ricciardo sulla pista di casa: l'australiano si era qualificato per la Q2, ma con la Racing Point è finito largo alla curva 5 ed è scattato il track limit che gli ha cancellato il tempo di 1'17"466. Ultimo, in decima fila, c'è Guanyu Zhou: il cinese con la Sauber ha rotto l'ala anteriore sul cordolo della curva 10 e non è riuscito a chiudere il suo secondo run che gli è costato l'eliminazione.

   
1
 - 
4
   
   
1
 - 
2
   
Cla Pilota # Telaio Motore Giri Tempo Distacco km/h
1 Netherlands M. Verstappen Red Bull Racing 1 Red Bull Red Bull 6

1'15.915

  250.290
2 Spain C. Sainz Jr. Ferrari 55 Ferrari Ferrari 6

+0.270

1'16.185

0.270 249.403
3 Mexico S. Perez Red Bull Racing 11 Red Bull Red Bull 6

+0.359

1'16.274

0.089 249.112
4 United Kingdom L. Norris McLaren 4 McLaren Mercedes 6

+0.400

1'16.315

0.041 248.978
5 Monaco C. Leclerc Ferrari 16 Ferrari Ferrari 5

+0.520

1'16.435

0.120 248.587
6 Australia O. Piastri McLaren 81 McLaren Mercedes 6

+0.657

1'16.572

0.137 248.142
7 United Kingdom G. Russell Mercedes 63 Mercedes Mercedes 7

+0.809

1'16.724

0.152 247.651
8 Japan Y. Tsunoda AlphaTauri 22 RB Red Bull 6

+0.873

1'16.788

0.064 247.444
9 Canada L. Stroll Aston Martin Racing 18 Aston Martin Mercedes 5

+1.157

1'17.072

0.284 246.533
10 Spain F. Alonso Aston Martin Racing 14 Aston Martin Mercedes 6

+1.637

1'17.552

0.480 245.007

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