Verstappen è a Monte Carlo con un forte torcicollo
Dopo essere stato dimesso dall'ospedale inglese, Max si è trasferito nel Principato di Monaco dove vive, seguito dal suo fisioterapista. Il pilota olandese è uscito praticamente incolume da un crash con una forza d'impatto misurata dai sensori in 51G. Come postumo del crash un forte dolore al collo, ma niente di più. Il botto di Verstappen è il secondo per decelerazione dopo quello di Grosjean in Bahrain 2020: il francese era arrivato a un picco di 67G.

L’incidente di Max Verstappen nel primo giro del GP di Gran Bretagna passa alla storia come il secondo per forza d’impatto nella storia della F1 da quando la FIA dispone di strumenti di misurazione sulle monoposto.
Il crash dell’olandese contro le protezioni della curva Copse di Silverstone è avvenuto con una forza di 51G: la Red Bull RB16B è andata praticamente distrutta nella parte posteriore destra, ma ha perfettamente assorbito l’urto perché il pilota, per quanto fosse scosso, è uscito dall’abitacolo con i suoi mezzi prima di essere trasferito dallo staff medico della FIA al Centro Medico e poi in ospedale per gli inevitabili accertamenti previsti dal protocollo di sicurezza quando un conduttore è vittima di un incidente nel quale il sensore della Federazione registra un impatto superiore ai 20G.
Max è stato dimesso nella sera stessa di domenica dopo essere stato tenuto in osservazione per alcune ore e adesso si trova a Monte Carlo dove risiede, seguito da vicino dal suo fisioterapista. Il fatto che Verstappen non abbia riportato danni fisici dal tremendo botto, non significa che il suo fisico non risenta della violenta decelerazione.
Sul suo sito ufficiale l’olandese ha voluto tranquillizzare i suoi fan assicurando di stare “abbastanza bene dopo il brutto incidente pur accusando un po’ di rigidità nella parte superiore del corpo, ma per il resto sono illeso“.
Più chiaro Helmut Marko sulle condizioni del suo pilota: “Accusa ancora un forte torcicollo, ma sta sorprendentemente bene”. È certo, quindi, che Verstappen sarà regolarmente al suo posto nell’abitacolo della RB16B in occasione del GP d’Ungheria che si disputerà nel primo weekend di agosto a Budapest. L’ultima gara prima della sosta estiva.
A Max è andata bene che il calendario di F1 non imponga un appuntamento back to back, perché altrimenti sarebbe stato difficile ottenere l’ok dei medici FIA al rientro in macchina dopo pochi giorni dal crash: basti ricordare il caso di Robert Kubica dopo il terribile crash in Canada nel 2007 con la BMW.
Stando alle rilevazioni della FIA quello di Verstappen è stato il secondo incidente con la maggiore forza d’impatto: se la Red Bull ha subito una decelerazione pari a 51G, vale la pena di ricordare che il record è stato raggiunto da Romain Grosjean in Bahrain l’anno scorso con la Haas. Il francese, secondo i sensori, era arrivato a un impatto contro il rail di 67G.
Al terzo posto figura Carlos Sainz che nel 2015 con la Toro Rosso finì coperto dalle protezioni a Sochi dopo un brutto crash: lo spagnolo arrivò a 46G, esattamente il valore toccato da Fernando Alonso nelle prime fasi del GP d’Australia 2016 quando si capottò con la McLaren.
La graduatoria segnala, inoltre, Valtteri Bottas protagonista di un impatto di 30G in occasione del GP dell’Emilia Romagna e del Made in Italy dopo il contatto provocato dalla Williams di George Russell prima della staccata del Tamburello.
Per confermare la sicurezza delle attuali monoposto di Formula 1 tutti i piloti sono usciti incolumi da questi incidenti, tranne Grosjean che ha riportato delle ustioni alle mani e a un piede a causa delle fiamme nelle quali era rimasta avviluppata la sua Haas.
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