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Intervista
Formula 1 GP di Las Vegas

F1 | Verstappen crudo sullo show di Las Vegas: "Mi sento un clown"

Il tre volte campione del mondo ha espresso giudizi molto taglienti dopo la cerimonia di presentazione sulla Strip di Las Vegas: Max bolla questo appuntamento come “99% spettacolo e 1% evento sportivo”. L'olandese non critica la scelta del promotore, ma non la condivide con il suo modo di vedere le corse. "In questa gara ci sono meno certezze rispetto al solito: nella pista ci sono poche curve e nessuna veloce".

Max Verstappen, Red Bull Racing

Si può essere d’accordo o meno con quanto dice Max Verstappen, ma non si può accusarlo di girare intorno al punto. Sull’argomento Las Vegas il campione del mondo va controcorrente (non in totale solitudine, a dire il vero) ma nel suo caso ci va… alla Verstappen, ovvero risposte secche che non lasciano spazio ad interpretazioni.

Che Max non sia arrivato a Las Vegas con la voglia matta di scendere in pista è chiaro, così come che non ami tutti ciò che è contorno, ovvero tutte le attività non strettamente legate al lavoro che serve nell’ottica della performance. Ma, come sempre, il suo parere divide.

Quanto questo weekend credi sarà uno spettacolo e quanto è un evento sportivo?
“99% spettacolo e 1% evento sportivo”.

Con quale feeling ti appresti ad affrontare il fine settimana?
“Non ho molte emozioni a dire il vero. Come sempre mi concentrerò sulla performance, non mi piace il contorno, ovviamente so che in alcuni casi ne fa parte, ma diciamo solo che non riscuote il mio interesse”.

Verstappen ha trovato un benvenuto a Las Vegas

Photo by: Jake Grant / Motorsport Images

Verstappen ha trovato un benvenuto a Las Vegas

Cosa pensi della pista ora che l’hai vista?
“Non la trovo molto interessante”.

Possiamo paragonarla a Baku o Singapore?
“Non ci sono molte curve a dire il vero... non so. Dipenderà probabilmente da quanto grip ci sarà, vedremo”.

C'è un’ulteriore pressione questo weekend in termini di impegni ed eventi con gli sponsor?
“Negli Stati Uniti in generale siamo sempre un po’ più impegnati, ma non credo che questo sia il problema più grande”.

Verstappen e Perez durante lo show di Las Vegas:

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Verstappen e Perez durante lo show di Las Vegas: "Mi sono sentito un clown"

Qual è il problema più grande?
“Non c'è un problema, ma non è proprio il genere di cose che mi piace”.

Hai adattato i tuoi orari al fuso che richiede il programma di questa gara?
“Quando sei qui non è un grosso problema, ma poi dobbiamo volare ad Abu Dhabi dove ci sono 12 ore di differenza e un programma completamente diverso, perché a Yas Marina viviamo secondo l'orario giapponese. È molto stancante, siamo alla fine della stagione e non ha molto senso”.

Non vedi l’ora che inizi questo fine settimana?
“Direi di no”.

Hai mai avuto questa sensazione prima?
“Ci sono alcune gare che aspetti sempre con ansia, più di altre”.

Il casco di Max Verstappen per il GP di Las Vegas

Photo by: Max Verstappen

Il casco di Max Verstappen per il GP di Las Vegas

Potrebbe essere una pista potenzialmente complicata per la Red Bull: temperature basse e scarsa aderenza?
“Può darsi, ma sinceramente potrebbe anche rivelarsi una pista buona, non lo so. Al momento penso che nessuno sappia davvero a cosa potrà puntare, ci faremo un’idea quando inizieremo a girare, dovremo familiarizzare con le condizioni e valutare il grip”.

Come ti sei trovato al simulatore?
“La cosa più importante è stata imparare la pista. Abbiamo provato alcune cose in termini di set-up, ma quando non hai riferimenti sulla trazione non puoi entrare nei dettagli, è difficile definire l'assetto. Quindi si fanno po' di ipotesi, preparandosi a diversi tipi di scenari come grip più alto, grip più basso, grip medio e una volta che vai in pista vedi in quale dei casi ipotizzati ti trovi”.

Pensi che questa gara sarà una lotteria?
“La prima edizione di ogni gara è sempre un po' più difficile per tutti, non ci sono informazioni, ma poi dipende anche da come si lavorerà durante il weekend, diciamo che ci sono meno certezze rispetto al solito”.

Hai espresso alla Formula 1 i tuoi pensieri in merito a questa gara? Sei uno dei principali portavoce di questo campionato...
“Non so, immagino che guadagnino indipendentemente dal fatto che mi piaccia o no, quindi non dipende da me. Ma non ho intenzione di fingere, esprimo sempre la mia opinione, sia su aspetti positivi che negativi, sono fatto così. Ad alcune persone piace un po’ di più lo spettacolo, a me non piace affatto. Sono cresciuto guardando solo il lato prestazionale delle cose ed è così che la vedo. Quindi mi piace essere a Las Vegas, ma non tanto per correrci”.

La Sfera potrebbe essere una distrazione per voi piloti quando siete in pista?
“Non lo so. Spero che almeno ci mettano qualcosa di carino”.

La tua faccia?
“No, per me sarebbe sicuramente una distrazione, finirei contro un muro. Meglio di no”.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing

Quante ore al simulatore hai dedicato per questa pista?
“Normalmente dedico un pomeriggio, ma in questo caso specifico non ci sono molte curve, è servito solo per prendere un po' il ritmo e per capire tutti i possibili scenari che possono verificarsi in termini di assetto e bilanciamento”.

Quale sarà il limite più grande su questa pista?
“Non penso che sia così emozionante, per quanto mi riguarda un circuito cittadino non è mai entusiasmante con le monoposto attuali, sono semplicemente troppo pesanti, e quando hai poco grip non aiuta. Lo scenario sarà fantastico guidando lungo la Strip, ma il layout in sé non è dei più entusiasmanti. Guidare una macchina di F1 è molto più divertente quando hai curve ad alta velocità, ma da queste parti non ce ne sono molte”.

Comprendi perché la Formula 1 desiderava così tanto venire qui?
“Capisco perfettamente. Puoi vederlo in due modi: lato business o lato sportivo. Naturalmente capisco il loro punto di vista, vista dal mio esprimo un’opinione sul lato prestazionale delle cose”.

Pensi che i piloti non abbiano molta voce in capitolo?
“Non siamo azionisti, quindi ci adeguiamo e basta. Decidono loro cosa fare, e farei lo stesso se fossi il proprietario, non ascolterei i piloti. Se fossi al timone di questo sport, farei ciò che ritengo sia meglio dal mio punto di vista”.

Pensi di poter fare la differenza con la tua opinione?
“La mia opinione? Non è il mio obiettivo che faccia la differenza. Semplicemente quando mi fate una domanda e sento di voler rispondere, lo faccio in modo onesto”.

Apprezzeresti se fossi ascoltato?
“Se qualcuno vuole andare in questa direzione, ovvero con più spettacolo allegato al programma, allora immagino che vada fatto. Finché va tutto bene possiamo dire che funziona, ma vediamo per quanto tempo piacerà ai fans”.

La cerimonia di presentazione è stata migliore di quella di Miami?
“Per me si può anche saltare”.

Non ti piace?
“Stiamo lì in piedi, sembriamo dei clown”.

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