F1 | Verstappen cannibalizza Perez, nessun caso in Red Bull
Il primo giro della gara Sprint al Red Bull Ring ha mostrato diverse scintille fra i piloti di Milton Keynes: alla provocazione di Sergio c'è stata la reazione di Max che si è ripreso il comando per infliggere una netta superiorità al compagno di squadra. L'olandese, però, non ha voluto montare un caso, andando subito al chiarimento con Checo. Max è consapevole della sua superiorità e non vuole offrire opportunità per recriminare.
Il cannibale non fa sconti. Il sogno di Sergio Perez è durato quindici secondi, quelli trascorsi dallo spegnersi del semaforo alla staccata di curva 3, poi è tutto tornato alla normalità. Per la settima volta in questa stagione Max Verstappen è transitato per primo sul traguardo, con il compagno di squadra staccato di 21 secondi.
Scesi dalle monoposto, non c’è stato però l’abituale ‘cinque’ prima del rituale controllo del peso, ma un chiarimento chiesto in modo abbastanza evidente da Verstappen. Sull’argomento della discussione (pacata) non ci sono stati dubbi, Max ha voluto spiegazioni in merito a quanto avvenuto dopo il via, all’uscita di curva 1.
Perez, sfilato al comando, ha chiuso il compagno di squadra, costretto a mettere due ruote sull’erba (bagnata). Max non l’ha presa bene, e la prima reazione è stata una staccata incredibile in curva 3, che ha accompagnato il compagno nella via di fuga. Perez è riuscito comunque a restare nella scia di Verstappen, e qui Max ha chiuso la faccenda, ritardando al massimo la frenata di curva 4 e accompagnando nuovamente Perez (ancora all’esterno) ai limiti della via di fuga, manovra che ha consentito a Hulkenberg di sfilare in seconda posizione.
La partenza della gara Sprint con le due Red Bull subito in bagarre
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
“Quando è bagnato non puoi usare le traiettorie normale – si è difeso Verstappen – perché c’è meno grip. Soprattutto nei primi giri alle curve 3 e 4 c’è più grip all’esterno, quindi è lì che vorresti essere”. Tradotto dal Max-pensiero, c’era più grip dove si trovava Perez, quindi tirando le due staccate all’interno era normale arrivare un po' lunghi.
Una volta al comando Max ha fatto gara a parte, chiudendo con 21 secondi di vantaggio su Perez (in 24 giri di gara) e otto decimi di margine sul giro più veloce, dando l’impressione di voler mettere le cose in chiaro qualora non lo fossero.
Non c’è storia in casa Red Bull, potrà arrivare qualche weekend sulla falsariga di Jeddah o Baku, ma oggi sembra uno scenario semplicemente inimmaginabile, al punto che oltre al grande gruppo di addetti ai lavori che esalta lo stato di forma straordinario di Max, ha preso forma un piccolo partito che non nasconde dei dubbi sulle attenzioni tecniche che la Red Bull riserva ai suoi piloti. È prassi normale, davanti ad una superiorità di questo tipo entrano in gioco anche queste supposizioni.
Max Verstappen, Red Bull Racing
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Oltre che in pista, anche nella conferenza stampa post-gara, Max ha preso la parola da vero padrone di casa, spiegando il chiarimento con Perez apparso nelle riprese televisive. “Cosa ci siamo detti? Abbiamo parlato del primo giro, è sempre difficile in queste condizioni, quindi nessun problema. Non credo sia il caso di trasformare questa faccenda in una grande storia, sono cose che accadono. Ne parliamo, ci chiariamo, e andiamo avanti, per quanto ne so gli esseri umani provano ad agire così, fanno domande, ottengono risposte e risolvono il problema. Magari ci sarà chi ci costruirà sopra una grande storia, qualche click forse lo porterà a casa”.
Perez ha vissuto un pomeriggio a due facce. La buona notizia è aver ritrovato il podio (virtuale, visto che si parla di una gara sprint) che mancava da Miami, ma lo schiaffo di Verstappen ha reso difficile lo sfoggio di un sorriso, che di fatto non si è visto.
Checo ha provato ad argomentare una difesa che difficilmente sarà stata quella fornita al compagno di squadra: “Non mi ero reso conto che Max fosse praticamente accanto a me sull’erba – ha commentato - ero in testa ma la visibilità posteriore era piuttosto scarsa, e quando ho capito che era al mio fianco è stato un po' in ritardo. Al di là di questo, credo che la giornata sia stata decisamente migliore rispetto a quella di ieri”.
Domani per Perez sarà più dura, visto che scatterà al via della gara dalla quindicesima posizione. Ma, al netto di grandi colpi di scena, non avrà a che fare con il suo compagno di squadra.
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