F1 | Vasseur e quella volta che ha tolto dai guai Hamilton
Scopriamo chi è il nuovo team principal della Ferrari: il francese di 54 anni vanta una lunga storia nelle corse automobilistiche. Avrebbe voluto diventare un pilota, ma già nel karting aveva capito che non sarebbe stata quella la sua strada nel Motorsport. Con Todt jr ha dato vita alla ART, un sodalizio che ha portato alla ribalta della F1 una ventina di piloti. Frederic nel 2004 è riuscito a rilanciare il sette vilte campione del mondo che era in rotta con la McLaren...
La storia di Frederic Vasseur, cinquantaquattrenne ingegnere aeronautico francese, è scandita da passaggi che ricordano molto la carriera di un giovane pilota. La passione di un ragazzo che prende forma, si alimenta nel karting ed inizia da lì un lungo percorso che arriverà a portarlo, in altra veste, fino alla Formula 1.
Ad innescare il primo incontro tra Vasseur ed il motorsport è un conoscente che si diletta in corse con vetture turismo. “Grazie a questo amico dei miei genitori ho iniziato a seguire il mondo delle corse – ricorderà molti anni dopo - il mio primo ricordo della Formula 1 è datato 1979, avevo dieci anni e Jacques Laffite si giocò il mondiale con Jones e Scheckter”.
Ovviamente arriva il desiderio di salire su un kart, ma come ammetterà Vasseur anni dopo “...ci ho messo poco a capire che se volevo puntare al successo in questo mondo non ce l’avrei mai fatta nel ruolo di pilota”.
La scelta di intraprendere la carriera universitaria (facoltà ingegneria aeronautica) combina il desiderio di trovare una strada nel mondo del motorsport con le pressioni di famiglia. Ad indirizzarlo è Vincent Gaillardot, che Vasseur ritroverà anni dopo in Renault Sport ed attuale team principal del team Nissan F.E.
Parallelamente Vasseur trova un’opportunità per diventare ingegnere di pista in Formula Renault nel piccolo team l’ASM di Didier Panissier, ed inizia così a frequentare i primi autodromi lavorando su una Orion.
“Studiavo e lavoravo – ricorderà anni dopo – due cose non semplici da combinare, ma io e Didier avevamo un grande entusiasmo. Per due anni in trasferta abbiamo dormito nel camion della squadra, ma non era un problema”.
Avanti da solo con il suo team
Dopo qualche anno, Panissier manifesta sempre più interesse per i rally raid, sull’onda del grande successo della Dakar, e Vasseur decide di proseguire da solo, diventando proprietario unico dell’ASM.
Nella squadra arriva un giovane ex campione del mondo di kart, Sebastien Philippe (attuale team principal della ART) e con lui le prime vittorie nella serie francese di Formula 3. È l’inizio dell’ascesa, e nel 1998 arriva il primo titolo nella F3 transalpina con David Saelens, che si aggiudica anche il Masters di Zandvoort.
Un passaggio cruciale per Vasseur arriva a fine 2002. La Mercedes ha da poco fatto debuttare un suo motore di F3 nella serie tedesca, ma i risultati del team Mucke si sono confermati deludenti.
Il campionato a partire dalla stagione 2003 si fonde con la serie francese e nasce la Formula 3 Euro Series: per Vasseur il timing per l’ingresso è perfetto. Arrivano i motori Mercedes, e tra i piloti che corrono per ASM ci sono Bruno Spengler e Alexander Premat, entrambi gestiti da un giovane Toto Wolff. L’incontro tra Vasseur e il manager austriaco darà inizio ad una grande amicizia.
Con Nicolas Todt nasce il successo ART
Un anno di ambientamento, poi nel 2004 per l’ASM è già doppietta, con Jamie Green che si laurea campione davanti a Premat. Il 2004 diventa un passaggio chiave nel percorso professionale di Vasseur, nel quale prende forma un desiderio covato da tempo: il salto di categoria.
Il progetto prende forma con un partner di alto livello, ovvero Nicolas Todt, a quei tempi manager di Felipe Massa e intenzionato ad un progetto legato alla sua attività di talent scout. Dalla partnership Vasseur-Todt nasce la ART (denominazione che presto sostituirà la ASM) ed arrivano le risorse per il programma GP2.
È un debutto trionfale. La ART schiera Premat e Nico Rosberg, con quest’ultimo che si laurea campione trascinando la squadra nella conquista del titolo a squadre. Il 2005 si conferma trionfale anche in Formula 3, dove Vasseur riesce a convincere la McLaren a poter avere nella sua squadra Lewis Hamilton.
Dopo un 2004 da dimenticare, Hamilton è a ferri corti con Ron Dennis e Martin Whitmarsh, e per un paio di mesi è addirittura escluso dal programma McLaren. L’intervento di Vasseur, e la pressione che metterà su Whitmarsh, consente di ricucire lo strappo tra Hamilton e la McLaren, e di iniziare una stagione nella Formula 3 europea che si rivelerà trionfale: quindici vittorie nelle venti gare disputate. Per Hamilton è tempo di rilevare il posto di Rosberg in GP2, e nel 2006 arriva il titolo di campione lancerà Lewis in Formula 1.
I successi a raffica trasformano la ART nel team che sognano tutti i giovani che ambiscono ad arrivare nel Circus, e la squadra diventa una tappa di passaggio nelle carriere di tantissimi piloti.
In un decennio Vasseur vedrà passare nel suo box una ventina di piloti che riusciranno ad approdare in Formula 1, una lista impressionante: Nico Hulkenberg, Sebastian Buemi, Lucas Di Grassi, Sebastian Vettel, Esteban Gutierrez, Kamui Kobayashi, Romain Grosjean, Pastor Maldonado Nico Hulkenberg, Paul di Resta, Jules Bianchi, Sergey Sirotkin, Stoffel Vandoorne, Charles Leclerc, George Russell, Valtteri Bottas, Alexander Rossi, Esteban Ocon, Alexander Albon e Nyck De Vries. Molti di questi piloti sono legati a squadre di Formula 1, e questo consente a Vasseur di costruire un’importante rete di relazioni.
Con la Renault l’ingresso in Formula 1
Nel 2010 il tandem Vasseur-Todt valuta il passaggio in Formula 1 con il team ART, rilevando parte del materiale dell’uscente Toyota e la fornitura del motore Renault, ma dopo lunghe valutazioni il passo viene ritenuto troppo impegnativo per la struttura: “È stata la migliore decisione della mia vita”, dirà anni dopo Vasseur.
Alla fine del 2013 fonda la Spark Racing Technology, azienda che si aggiudica l’appalto per la costruzione delle monoposto di Formula E utilizzando anche una stretta collaborazione con aziende esterne, tra cui la Dallara, sodalizio che prosegue tuttora.
Ad inizio 2016 arriva la chance per entrare in Formula 1: la Renault offre a Vasseur il ruolo di racing-director ed inizia così la sua avventura nel Circus. Sei mesi dopo, nell’ambito di una ristrutturazione ai vertici della squadra, Vasseur viene promosso team principal al posto di Cyril Abiteboul. La base di lavoro è la storica sede di Enstone, in Inghilterra, e la sera è spesso insieme a Toto Wolff nella casa di Oxford del team principal della Mercedes.
Sembra un sodalizio solido, quello tra Vasseur e la Renault, ma a poche settimane dall’inizio della stagione 2017 arriva una notizia che coglie di sorpresa.
“La ragione delle mie dimissioni sono legate ad una visione diversa in merito alla gestione della squadra – spiega Vasseur - credo che sia stato corretto lasciare. Se in un team di Formula 1 ci sono visioni differenti, il risultato è quello di un rallentamento ed un freno al lavoro di squadra”.
Per qualche mese Fred torna ad occuparsi a tempo pieno di ART e Spark, poi a metà 2017 viene annunciato il suo ritorno in Formula 1.
Lo sbarco alla Sauber e la partnership Alfa Romeo
La Sauber gli offre l’incarico di team principal e CEO di Sauber Motorsport, ruolo che Vasseur accetta. Tra le prime scelte fatte c’è l’addio alla Honda, con cui era stato stipulato l’accordo per la fornitura della power unit a partire dalla stagione 2018, ed il rinnovo con la Ferrari.
“Non avevamo la possibilità di progettare e costruire il cambio – spiegherà tempo dopo Vasseur – e la McLaren, che in quel momento aveva la trasmissione per la PU Honda, non aveva mantenuto buoni rapporti con la Casa giapponese. In più non volevamo avere un motore solo per noi, non avremmo avuto la possibilità di un confronto con un altro team per valutare il livello della nostra squadra”.
Il prolungamento dell’accordo con la Ferrari spiana la strada all’arrivo dello sponsor Alfa Romeo e del giovane esordiente Charles Leclerc.
L’impatto è molto positivo, visto che dai soli 5 punti conquistati nel 2017, la Sauber sale a quota 48 la stagione successiva, passando dal decimo all’ottavo posto nella classifica Costruttori. Nel 2019 la squadra si conferma ottava (57 punti) con Kimi Raikkonen ed Antonio Giovinazzi, piazzamento che manterrà nel 2020 ma con soli 8 punti all’attivo.
Andrà peggio nel 2021, con la nona posizione nella classifica Costruttori (13 punti) ma nel 2022, grazie soprattutto ad un buon avvio di stagione, la squadra sale al sesto posto con 55 punti, 49 dei quali conquistati dalla new-entry Valtteri Bottas.
Vasseur il poco tempo libero a disposizione ama trascorrerlo tra la famiglia (è sposato da oltre vent’anni ed ha 4 figli) e la montagna, una passione di lunga data. Il suo percorso professionale assomiglia molto ad una scalata, ed oggi è davanti all’ultima cima, non necessariamente la più impegnativa da affrontare ma sicuramente quella che lo vedrà con il maggior numero di occhi puntati addosso.
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