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Intervista

F1 | Tombazis: "Bandiere nero-arancio? Forse abbiamo esagerato"

Secondo Nikolas Tombazis, l'ala posteriore di Yuki Tsunoda danneggiata a Baku ha causato un eccessivo utilizzo delle bandiere nero-arancio in Formula 1 da parte della FIA.

Nikolas Tombazis, Head of Single Seater Technical Matters, FIA

Queste vengono utilizzate per indicare ai piloti di rientrare ai box quando la loro vettura è danneggiata, ma dopo il Gran Premio del Messico, la FIA ha modificato il suo approccio su questo aspetto.

Ai piloti della Haas, per esempio, è stato detto di fermarsi ai box in tre occasioni a causa di una parte dell'ala anteriore penzolante, nonostante il team ritenesse che la monoposto fosse ancora sicura e non comportasse alcun rischio. Ciò ha spinto la Haas a lanciare una protesta contro la vettura di Fernando Alonso ad Austin, che proseguiva con uno specchietto retrovisore malconcio a causa di un incidente e che alla fine si è staccato.

La FIA ha deciso di ridurre l'uso delle bandiere nere e arancioni e il suo capo tecnico, Tombazis, ha ammesso che c'è stata una reazione eccessiva.

"Abbiamo rivisto i nostri criteri per l'uso della bandiera nera e arancione a partire dal Messico dato che una o due vetture non era stata utilizzata - ha dichiarato il greco - La nostra valutazione, dopo aver analizzato la situazione, è che abbiamo esagerato un po' ".

Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT03

Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT03

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Tombazis ha spiegato che la situazione risale al Gran Premio dell'Azerbaijian di giugno, quando la bandiera nera e arancione era stata esposta all'AlphaTauri di Tsunoda dopo che il flap del DRS sull'ala posteriore si era rotto.

Il team ha fatto rientrare il giapponese ai box, per poi riparare la AT03 mettendo del nastro adesivo in modo che non si staccasse, prima di rimandare la vettura in pista.

"A Baku si è verificata una situazione in cui, oggettivamente, una vettura è stata lasciata correre con un danno che in realtà non sarebbe dovuto essere tollerato. Una delle AlphaTauri aveva l'ala posteriore danneggiata e sistemata con il nastro adesivo o qualcosa di simile. Una situazione ridicola, è chiaro che abbiamo sbagliato".

"Credo che questo abbia creato una reazione a catena un po' eccessiva, in cui abbiamo iniziato a ritenere le auto non sicure anche quando erano un po' al limite, diciamo. Ci siamo spinti un po' troppo in una direzione. Credo che dopo gli Stati Uniti si sia cambiato qualcosa".

Kevin Magnussen was called into the pits in Singapore with a loose front wing endplate.

Kevin Magnussen was called into the pits in Singapore with a loose front wing endplate.

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La questione delle bandiere nere e arancioni è risultata ancora un problema e la Haas a fine stagione ne ha riparlato. Tombazis ha detto che è difficile classificare una vettura danneggiata e decidere se esporre la bandiera nera e arancione, ma che i team in generale hanno fatto sempre le scelte giuste ritirando i propri mezzi.

"Questa mossa elimina qualsiasi necessità di intervento da parte nostra, perché i team sono in genere abbastanza responsabili. Non esporremmo una bandiera nera e arancione in una situazione come quella di una paratia anteriore traballante, per esempio. Se il danno all'ala dovuto a un contatto fosse tale da far penzolare i vari elementi, allora lo considereremmo pericoloso".

"Ma in linea di massima, i team hanno il meccanismo di regolazione dei flap a circa 100mm all'interno del terminale, e di solito quando entrano in contatto, ciò che si rompe all'esterno lascia comunque indenne il resto dell'ala nell'impatto".

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