Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Togninalli: "Non tutti gli sviluppi Ferrari sono visibili"

Il capo degli ingegneri di pista della Scuderia ci spiega in che modo a Maranello si sono preparati per un GP back to back che prevede un programma condensato solo in due giorni. La SF1000 proseguirà lo sviluppo iniziato a Sochi e che si completerà nella parte finale del campionato per preparare il 2021. Il weekend corto potrebbe essere un vantaggio per il team di Maranello.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Mark Sutton / Motorsport Images

La Ferrari torna a Imola dopo un GP del Portogallo nel quale Charles Leclerc ha conquistato un prezioso quarto posto con una SF1000 in crescita. E anche Sebastian Vettel è tornato a punti con un decimo posto. La squadra del Cavallino cerca delle conferme all’Enzo e Dino Ferrari in un weekend molto particolare: la pista emiliana rientra nel calendario di F1 dopo 14 anni con un programma ridotto in soli due giorni.

Per farci spiegare come la Scuderia si è preparata al GP dell’Emilia Romagna è intervenuto Matteo Togninalli, Chief Race Engineer del Cavallino…
“La situazione di quest’anno ha proposto nuove sfide a tutti gli attori protagonisti di questo sport, che hanno dimostrato flessibilità e capacità di adattamento e il weekend di Imola ne è un esempio – spiega Togninalli –, con due gare consecutive in Europa su circuiti distanti più di duemila chilometri fra loro bisognava trovare una soluzione che evitasse un’escalation dei costi: così si è arrivati a comprimere in due giorni di attività di pista tutto l’evento”.

Matteo Togninalli, responsabile degli ingegneri di pista Ferrari

Matteo Togninalli, responsabile degli ingegneri di pista Ferrari

Photo by: FIA Pool

“È già accaduto in passato di dover rinunciare ad una giornata – basti pensare al Gran Premio dell’Eifel di tre settimane fa o quello del Giappone dello scorso anno – ma sempre per cause di forza maggiore: in questo caso, invece, tutto è stato programmato e organizzato in anticipo”.

Quali sono state le azioni fatte per prepararsi nella maniera migliore?
“Con pochissimo tempo a disposizione per analizzare i dati raccolti nelle prove libere abbiamo riorganizzato il lavoro in termini di priorità, allocando le risorse in modo diverso, sia in pista che a Maranello e gestendo i materiali – penso a motori e cambi oppure all’utilizzo di componenti già collaudate – in modo da minimizzare i tempi e a cercare di ridurre per quanto possibile i rischi”.

Il tutto su una pista dove la Formula 1 non corre da quattordici anni…
“Già, questa è una variabile in più che ha un peso importante. La preparazione del Gran Premio è sempre più fondamentale per cercare di ottenere la miglior prestazione possibile: vale per la vettura ma anche per i piloti, per la squadra e per le gomme, cioè per tutto quello che in gergo viene considerato il pacchetto”.

“Senza riferimenti – com’è il caso di Imola – il livello di affinamento è meno elevato e bisogna considerare scenari più ampi. Chiaramente il simulatore aiuta, soprattutto per dare ai piloti la possibilità di familiarizzare più in fretta con il tracciato non solo per la sua conformazione ma anche per quelle caratteristiche che possono avere un impatto sulla prestazione, come eventuali saltellamenti dell’asfalto, passaggi sui cordoli, traiettorie e riferimenti per la frenata”.

“È vero che un pilota apprende una nuova pista a una velocità incredibile e arriva in fretta al limite ma è un fatto che quando si gira su tracciati inediti l’evoluzione dei tempi sul giro è molto più marcata. È importante, quindi, girare quanto più possibile per arrivare più velocemente all’optimum”.

Uno scenario del genere è un vantaggio o uno svantaggio per la Ferrari?
“Credo che abbiamo dimostrato in questa stagione così strana di saperci adattare in fretta alle situazioni insolite, di saper reagire agli imprevisti e di avere un livello di preparazione molto buono. Tutto sommato, mi sento di dire che possa essere un vantaggio”.

La SF1000 crescerà ancora ad Imola e come si comporterà su questo tracciato?
“Al di là dell’introduzione di nuovi sviluppi, la ricerca di più prestazione è un lavoro continuo: anche se non ci sono elementi visibili, la vettura si evolve sempre. Anche in vista della preparazione per il 2021 nella parte finale di questo campionato avremo delle soluzioni da testare”.

“Questa pista è molto tecnica, con una velocità media abbastanza elevata. Si prevedono condizioni meteorologiche piuttosto buone, con temperature attorno ai 18-20 gradi. Anche in base a quanto abbiamo visto nelle ultime gare, credo che il nostro pacchetto possa adattarsi bene e che saremo in grado di tirare fuori tutto il potenziale disponibile. Fondamentale come sempre sarà il contributo dei nostri piloti”.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Video F1 Stories: la Formula 1 a Imola
Prossimo Articolo Ferrari: Vettel curioso di Imola, Leclerc del weekend corto

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia