F1 | Todt: "Avevo triplicato il bilancio FIA, altro che debito!"
L'ex presidente FIA, in un'interessante intervista all'Equipe, per la prima volta replica alle accuse del sucessore, Ben Sulayem di aver lasciato un buco nella gestione economica della Federazione Internazionale quando a fine 2021 aveva lasciato l'incarico. Il francese ha spiegato di aver dovuto affrontare la crisi del Covid per salvare l'organo di Governo e la F1 e una causa sui diritti dell'Halo. Jean sostiene che gli introiti sono aumentati con l'introduzione di nuovo campionati e diverse fornti di reddito.
Mohammed Ben Sulayem non sta attraversando un momento particolarmente facile. L’inchiesta FIA aperta e poi precipitosamente chiusa sul presunto conflitto d’interesse che avrebbe coinvolto Toto Wolff e la moglie, Susie Stoddart, che porterà a una causa milionaria che sarà intentata dalla Mercedes, oltre che dai due coniugi, è solo l’ultimo clamoroso episodio ad agitare le acque.
Anche Jean Todt, predecessore di Ben Sulayem alla presidenza della FIA, dopo due anni di silenzio ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del manager degli Emirati che aveva posto seri dubbi sulla gestione economica della Federazione Internazionale.
In una intervista all’Equipe Todt per la prima volta ha toccato l’argomento delicato, definendo le critiche infondate, ma di non essere rimasto sorpreso degli attacchi a causa del “carattere” del suo successore.
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Mohammed Ben Sulayem, presidente FIA, con Stefano Domenicali grande boss di F1
Ben Sulayem, che è subentrato a Todt a fine 2021, ha sottolineato più volte che uno dei maggiori grattacapi con cui ha dovuto fare i conti è stato il deficit che aveva ereditato nel bilancio della FIA.
“Abbiamo trovato una situazione finanziaria di cui non eravamo a conoscenza. Avevamo un deficit che ha preceduto la pandemia, ma sono contento di averlo colmato”. Si parlava di “…un buco di 20 milioni di dollari”, aggiungendo che i primi giorni della sua gestione da presidente erano stati caratterizzati da una causa inaspettata che coinvolgeva una controversia sui brevetti riguardanti l'Halo.
Todt, parlando con il quotidiano sportivo francese, ha replicato per la prima volta sul tema, sostenendo che il deficit FIA del 2021 era una conseguenza della crisi dovuta al Covid, visto che è stato costretto a un duro lavoro per salvare sia l’organo di Governo che la F1..
"Quando me ne sono andato, dovevano esserci più di 250 milioni di euro nelle riserve federali - ha spiegato Todt – e quando ero arrivato nel 2009, c’erano appena 40 milioni di euro, sebbene la FIA avesse ceduto i diritti commerciali della F1 per cento anni solo qualche anno prima”.
“Non mi sembra il caso di parlare di deficit, visto che quando me ne sono andato, il budget FIA era stato triplicato, grazie all’introduzione di nuovi campionati e fonti di reddito, come la Formula E, il Campionato Mondiale Endurance o il Campionato Rally Raid”.
Jean poi ha aggiunto: “È vero che abbiamo lasciato una controversia quando me ne sono andato, ma il processo sull’Halo non era stato nascosto sotto il tappeto. Era ben documentato e monitorato dai nostri servizi; l'avevamo presentato al Senato e al Consiglio Mondiale prima che me ne andassi, e l'attuale presidente aveva partecipato a quella presentazione”.
“Si trattava di una causa intentata in Texas da un ingegnere titolare di un brevetto valido solo negli Stati Uniti e per un breve periodo. Quindi quando me ne sono andato, non c'era nulla di segreto. E non c’era altro. Ma non sono stato sorpreso, perché sapevo chi sarebbe stato il mio successore. Conosco il personaggio".
Ben Sulayem si era espresso con parole dure anche contro il management di Todt e Jean ha risposto: “No, non mi importa. È tutto fumo. Parto dal principio che quando si chiude un capitolo e se ne apre un altro non ha senso attaccare chi ti ha preceduto. Lasciando Peugeot, Ferrari e la FIA, non ho mai fatto un commento malevolo. È inutile lanciarsi in accuse, soprattutto quando sono false”.
Il transalpino poi ha aggiunto: “Senza entrare troppo nei dettagli, posso dire che le entrate della Federazione sono aumentate in modo molto evidente rispetto a prima. E anche il ruolo nella governance della F1 è stato rivalutato. Adesso ha un terzo dei voti, insieme al promotore e alle squadre. C’è la differenza fra la notte e il giorno rispetto agli accordi precedenti”.
“Non si può impedire a qualcuno di fare delle critiche o di essere in disaccordo. Ma tutto ciò che ho fatto durante la mia presidenza è sempre stato approvato dal Senato e dal Consiglio mondiale”.
E per chiudere Todt ha chiosato: “Tutto ciò che era stato messo in atto durante il mio mandato è stato stravolto…”.
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