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F1 | Telemetrie: Ferrari agile nel lento, Red Bull cerca stabilità

La prima giornata di prove a Monaco è andata in archivio con il miglior tempo di Max Verstappen. Per Red Bull si è trattato di un venerdì più lungo e complicato del solito, soprattutto dal punto di vista del set-up, anche se le modifiche apportate tra FP1 e FP2 hanno fatto tornare il sorriso all'olandese. Ferrari si è dimostrata veloce, soprattutto in termini di agilità nel lento. Aston Martin ricopre il ruolo di outsider, con Fernando Alonso convinto di poter puntare alla pole. Vediamo cosa raccontano i dati.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB19, Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Sergio Perez, Red Bull Racing RB19, Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Simon Galloway / Motorsport Images

In questo avvio di stagione, concludere il resoconto delle sessioni del venerdì raccontando di un Verstappen in testa alla classifica dei tempi sembra quasi una storia che non fa notizia, eppure la prima giornata di azione in pista a Monte Carlo ha lasciato tanti dubbi quanta è la curiosità di vedere le macchine nuovamente in pista per le qualifiche.

Per quanto il Gran Premio di Monaco possa rappresentare la migliore occasione di questo campionato per la Ferrari o l'Aston Martin di battere la Red Bull, le prime prove libere hanno confermato che non si tratterà di una sfida semplice. Il weekend inizia però sotto un buon auspicio dal punto di vista dello spettacolo, con tre monoposto pronte a giocarsi le proprie chance per chiudere il sabato in pole position.

Per quanto le stradine del Principato in effetti non rappresentino il miglior banco di prova per le qualità della RB19, che tende a esaltarsi nelle curve a media e alta velocità, la squadra di Milton Keynes ha concluso la prima giornata davanti a tutti.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images

Red Bull: serve qualcosa di più in agilità e sui cordoli

Per Red Bull si è comunque trattato di un venerdì più complicato e lungo del solito, soprattutto perché il set-up testato al simulatore con cui Max Verstappen aveva iniziato le libere non si è rivelato quello adatto per affrontare le sfide della pista monegasca. In più occasioni il due volte campione del mondo aveva rimarcato le difficoltà nell’affrontare i cordoli e le asperità dell’asfalto, così come una certa tendenza al sottosterzo nei tratti più rapidi del tracciato.

Un’impostazione meccanica che nel Principato ricopre un ruolo cruciale, tanto che vi sono state squadre come l’Alfa Romeo che hanno deciso di affrontare la prima sessione senza gli aggiornamenti aerodinamici al fine di trovare prima una base su cui lavorare per il resto del weekend. Per risolvere i problemi denunciati da Verstappen non sono bastate piccole modifiche, con i meccanici che sono intervenuti in maniera più profonda a cavallo tra le due sessioni, dando un po’ di ossigeno e maggior fiducia al volante.

Il pilota della Red Bull non ha nascosto che serva ancora un passo avanti in termini di handling per battere il Cavallino sul giro secco, in particolare per quanto riguarda l’agilità nei cambi di direzione e il poter attaccare i cordoli. Un aspetto che si è evidenziato soprattutto alla Nouvelle Chicane, uno dei tratti più lenti del tracciato dove conta la rapidità d’inserimento e in percorrenza, così come alla chicane delle Piscine, dove nella giornata del venerdì si è notata una certa insofferenza nello sfruttare il cordolo in uscita. Ed è proprio su questo aspetto che la squadra di Milton Keynes cerca stabilità.

Confronto Leclerc-Verstappen Libere Monaco

Confronto Leclerc-Verstappen Libere Monaco

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Se nella prima sessione Verstappen aveva lottato con il sottosterzo nelle curve più “ampie” e scorrevoli come Massenet e il Tabaccaio, dopo le modifiche apportate a cavallo tra FP1 e FP2 la situazione è notevolmente migliorata, tanto che il portacolori della squadra di Milton Keynes ha ben figurato nella salita verso il Casinò, mantenendo anche una traiettoria leggermente più stretta rispetto ai principali rivali. Attenzione, tuttavia, al fatto che la Red Bull non è stata la più rapida in assoluto in quel tratto: altre squadre hanno fatto meglio, segnale che forse c'è ancora un margine di sicurezza in vista delle qualifiche. È interessante aggiungere, inoltre, che in più occasioni lo stesso pilota di Hasselt ha segnato come le gomme non fossero pronte per curva uno, un tema che sarà importante tenere a mente al sabato.

Ferrari: una base conosciuta per sognare 

Dall’altra parte ci sono le grandi speranze tinte di Rosso, che spesso hanno fatto delle qualifiche e delle abilità sul giro secco un punto di forza. Al netto della piccola sbavatura di Sainz alle Piscine, che può capitare quando si corre a pochi centimetri dai muretti tentando ancora di prendere le misure ideali, sia ingegneri che piloti sono rimasti soddisfatti del comportamento della monoposto.

C’era grande attesa per questo fine settimana, dato che negli ultimi appuntamenti si era notata una certa tendenza della SF-23 a ben figurare nei tratti lenti, soprattutto dopo le modifiche di set-up apportate dal GP dell’Australia in poi. Optando per un approccio più morbido a livello sospensivo la vettura di Maranello aveva ritrovato brillantezza in trazione e nelle zone lente e, su una pista che fa di questi due aspetti le caratteristiche chiave, le attese erano legittime.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Per ora la monoposto italiana si è dimostrata a suo agio tra le stradine del Principato, soprattutto nelle zone lente e sui cordoli. Un esempio è la zona delle Piscine, dove Leclerc opta per un’interpretazione leggermente differente andando a sacrificare la prima parte della chicane per essere più incisivo in uscita. Lo si è visto anche alla Santa Devota, dove il monegasco generalmente opta per un approccio più aggressivo sul cordolo interno riuscendo così a guadagnare qualcosa in uscita: già l’anno passato il Ferrarista era stato in grado di fare la differenza in quel tratto, soprattutto nella seconda fase della curva e, per ora, si è riconfermato anche in questa stagione.

Altrettanto positiva è la chicane del porto, soprattutto nella prima parte, quella dell’inserimento e percorrenza lasciando anche in ritardo rispetto ai propri avversari l’acceleratore. Nel confronto interno, Sainz ha mostrato una buona confidenza nella vettura, in particolare nel tratto dal tornatino all’ingresso del tunnel, dove è stato in grado di battere anche Alonso.

Dal punto di vista cronometrico rimane indubbiamente qualcosa ancora da estrarre, in parte per il piccolo errore a La Rascasse dove è arrivato leggermente lungo dovendo correggere, in parte perché a Monaco i piloti tenendo a mantenere quegli ultimi decimi decisivi nel taschino fino al momento della qualifica.

Confronto Leclerc-Alonso Libere Monaco

Confronto Leclerc-Alonso Libere Monaco

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Aston Martin è il terzo incomodo

A Monte Carlo, si sa, è una questiona di fiducia. Una sensazione che di certo non manca a Fernando Alonso, sia nella vettura sia nelle possibilità dell’Aston Martin di poter puntare al colpo grosso nella giornata. La prima giornata di libere ha forse raccontato di una lotta soprattutto tra Red Bull e Ferrari, con la squadra britannica nel ruolo di outsider.

L’aspetto cruciale che ha raccontato lo spagnolo è che probabilmente l’auto si è dimostrata molto semplice da guidare, elemento che gioca un suo ruolo sulle anguste stradine del Principato. Nel complesso, per ora la AMR23 si è ben comportata nelle curve a media velocità, soprattutto nell’inserimento e la percorrenza del Massenet: probabilmente c’è ancora qualcosa da estrarre in curva uno, ma nel primo intertempo la vettura di Silverstone si è confermata competitiva.

L’aspetto interessante è che la monoposto curata da Dan Fallows e il suo gruppo tecnico abbia ben figurato anche nella zona del tornatino fino al tunnel, mancando però qualcosina in fase di trazione nell’ultimo settore, in particolare nelle ultime due curve. Osservando anche i dati telemetrici, si può notare come generalmente in quelle zone Alonso tenda a ritardare il ritorno sull’acceleratore, senza poi toccare picchi paragonabili ai Ferraristi: sarà interessante capire se lo spagnolo ha mantenuto qualcosa nel taschino da giocarsi domani.

Dopo una prima parte di campionato dominata dalla Red Bull, la novità emersa nel Principato al termine della prima giornata è che lanciarsi in pronostici finalmente non sarà un esercizio semplice, in una lotta dove ognuno crede di poter conquistare il premio più ambito.

 

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