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Formula 1 GP di Monaco

F1 | Telemetrie: capolavoro di Verstappen sul finale, Ferrari imperfetta

Il sabato di Monaco ha offerto un'ora di puro motorsport, di bellezza iconica tra le stradine del Principato. Verstappen ha firmato una storica pole position con il terzo settore che ha rappresentato la tela del suo capolavoro, non solo dal punto di vista del cronometro, ma anche dei dettagli. Secondo un formidabile Alonso, mentre è mancato qualcosa alla Ferrari, imperfetta, come il proprio set-up. Osserviamo cosa raccontano i dati.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

In un classico weekend di Formula 1, generalmente la domenica è la giornata più attesa, quella che trasmette più ansia, soprattutto negli istanti prima della partenza, quando ci si chiede cosa potrà accadere. Tuttavia, c’è un fine settimana durante la stagione dove il sabato ruba la scena e si prende il ruolo di protagonista assoluto, per quelle che probabilmente sono le qualifiche più belle dell'anno.

Monaco è una pagina di storia a parte, è la sfida che ogni pilota spera e sogna di poter vincere, dove i margini si assottigliano e viene fuori la bellezza di un giro completato sfiorando i muretti. Ci sono momenti in cui conta semplicemente essere al posto giusto nel momento giusto, sapendo resistere alla pressione di una qualifica tesa e imprevedibile. Su una pista dove le Red Bull erano vulnerabili, su quel tracciato dove più di ogni altro contava essere in pole position, Verstappen ha risposto da Campione con una prova maiuscola.

Se si guardasse solamente alla classifica dei tempi, probabilmente non emergerebbe a fondo il fascino delle qualifiche odierne, con una Alpine a poco meno di due decimi da una Red Bull che fino ad ora ha dominato il mondiale. Ma è proprio questo aspetto che rende il Principato così speciale, che tende a compattare il gruppo esaltando il talento dei piloti e la fiducia nel mezzo.

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team e Max Verstappen, Red Bull Racing

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team e Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

"In qualifica devi dare il massimo e rischiare tutto. Il mio primo settore non è stato ideale nel mio ultimo giro, credo che la curva 1 sia stata un po' troppo prudente, ma poi sapevo di essere dietro, quindi nell'ultimo intertempo ho dato tutto quello che avevo. Ho toccato qualche barriera, ma ovviamente sono molto felice di essere in pole position per la prima volta", ha spiegato il portacolori della squadra di Milton Keynes nelle interviste.

Dall'altra parte c'è una Ferrari che aveva aspettative ben diverse per le qualifiche, con la convinzione di poter puntare a un sabato da protagonista. Tuttavia, alla SF-23 è mancata quel qualcosa in più, quel piccolo passo per riuscire a conquistare quantomeno la prima fila. Già al venerdì si erano notati degli aspetti poco soddisfacenti nel comportamento della monoposto, che era sì agile nel lento, come dimostrato anche al sabato, ma molto nervosa in quelle zone a media/alta velocità che presentano delle sconnessioni. Le modifiche per il sabato mattina non hanno sortito gli effetti sperati, esasperando il saltellamento nelle zone più rapide, come alle Piscine. In vista delle qualifiche si è scelto di fare un leggero passo indietro, ma mentre gli altri sono progrediti, Ferrari è rimasta al palo. Leclerc ha dovuto arrendersi anche all’Aston Martin, un verdetto amaro per cui il monegasco non ha nascosto il proprio disappunto.

"Non sono soddisfatto della P3, ma d'altra parte dobbiamo considerare la situazione in cui ci troviamo con la macchina. È stata una qualifica molto complicata, un brutto weekend per me, soprattutto perché ho molti problemi con la macchina. Facciamo molta fatica sui dossi rispetto alle altre vetture, ma in qualifica la macchina era un po' più viva, ero un po' più a mio agio con la macchina e siamo riusciti a fare la P3, molto vicini alla pole position. Quindi, tutto sommato, sono contento, ma avrei preferito essere primo, ovviamente", ha spiegato Leclerc.

Pole man Max Verstappen, Red Bull Racing, festeggia al Parc Ferme

Pole man Max Verstappen, Red Bull Racing, festeggia al Parc Ferme

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Nonostante le gomme non perfettamente in temperatura per il primo settore, elemento che lo stesso pilota aveva evidenziato dopo le prime libere, già in curva uno Verstappen si è dimostrato il più rapido nel confronto con il Ferrarista, riuscendo a portare qualche km/h in più a centro curva. È interessante segnalare come in questa fase Leclerc cercasse costantemente di attaccare quanto più possibile il cordolo interno, come se tentasse di sfruttare ogni centimetro della pista per chiudere la curva, un elemento già visibile al venerdì.

Si tratta anche della zona che ha permesso ad Alonso di segnare il record assoluto nel primo intertempo, con un’interpretazione al limite grazie a delle coperture già in temperatura nelle fasi iniziali del giro.

Altrettanto interessante è l’interpretazione della zona del Massenet e del Casinò, che porta con sé uno spunto di analisi che merita attenzione: Leclerc e Verstappen affrontano curva tre con due linee completamente differenti, con il pilota della Red Bull che inizialmente mantiene una traiettoria più stretta recuperando metri sul rivale. Dalla telemetria questo aspetto emerge in maniera minima, mentre risalta nettamente la differenza nel cambio di direzione tra la curva del Massenet e quella del Casinò, in cui il Ferrarista riesce a tornare prima sull’acceleratore portando così maggior velocità in percorrenza.

Confronto Leclerc-Verstappen Qualifiche Monaco

Confronto Leclerc-Verstappen Qualifiche Monaco

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Un gap di circa 7 km/h dovuto soprattutto all’interpretazione di Verstappen che, dopo aver mantenuto una linea più stretta in ingresso, a centro curva ha dovuto allargare la traiettoria per prendere il secondo punto di corda ritardando così il ritorno sul gas. Un discorso che si applica anche a Fernando Alonso, perfetto soprattutto in inserimento e uscita del Casinò.

Sin dal venerdì, Ferrari ha mostrato una certa fatica in alcune zone particolarmente insidiose, come curva 5, meglio nota con il nome di Mirabeau. Un tratto particolare, con molto camber nella zona interna: per mitigare le difficoltà dei giorni precedenti, Leclerc ha tentato di mantenere una linea più larga, mentre sia Verstappen che Alonso hanno optato per una traiettoria che gli permettesse di percorrere meno metri anche a costo di finire sull’area più sconnessa.

Sottili discrepanze che non hanno portato a una grossa differenza dal punto di vista cronometrico, ma che spingono ad affrontare il tratto successivo, con un’ulteriore valutazione sul differente approccio alla Nuovelle Chicane, tratto in cui al venerdì Leclerc sembrava essere assoluto dominatore. Anche al sabato è stato facile individuare la tendenza dell’olandese della Red Bull a sacrificare leggermente l’ingresso anticipando la fase di frenata per avvantaggiare la seconda parte della chicane, quella più lenta in cui serve attaccare il cordolo interno, aspetto dove la RB19 era un po’ carente al venerdì.

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Se nel primo e nel secondo settore i parziali si sono grossomodo equivalsi tra Verstappen e Leclerc, con Alonso che invece poteva contare su un vantaggio di quasi due decimi, i valori in campo si sono ribaltati nell’ultimo intertempo, quello che si è poi rivelato decisivo per l’assegnazione della pole.

Al tabaccaio è emerso il carico aerodinamico dell’Aston Martin, con una AMR23 reattiva anche nel ritorno sull’acceleratore, mentre Ferrari ha mostrato qualche incertezza in più, specie nella fase di decelerazione più che in percorrenza. Il tratto più significativo, tuttavia, è quello delle piscine, dove il due volte iridato della Red Bull è stato in grado di fare la differenza e trovare parte di quei decimi necessari per la pole.

Come già evidenziato nelle prove del venerdì, Verstappen era tra i più efficaci all’entrata della seconda chicane delle Piscine, seppur poi mostrasse una certa difficoltà nel richiamo sul cordolo interno: un aspetto che aveva riportato anche nelle interviste, sottolineando come la RB19 dovesse migliorare il comportamento sulle sconnessioni. I miglioramenti di set-up apportati in nottata hanno fornito quell’ulteriore spunto in più, facendo sì che l’alfiere di Hasselt potesse mantenere quell’approccio aggressivo in ingresso, ma senza dover sacrificare eccessivamente la seconda parte della chicane.

Confronto Leclerc-Verstappen Qualifiche Monaco terzo settore

Confronto Leclerc-Verstappen Qualifiche Monaco terzo settore

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Un tratto dove realisticamente Alonso era giunto ormai anche con le gomme al limite, affaticate dallo sforzo nel primo e nel secondo settore, venendo battuto virtualmente anche da Charles Leclerc. Nella prima giornata di azione in pista Leclerc aveva evidenziato un comportamento quasi all’opposto dei due rivali, sacrificando l’ingresso della chicane per aggredire il cordolo interno e avere una migliore accelerazione in uscita.

Tuttavia, con una pole ancora incerta e giocata sul filo dei centesimi di secondo, sono state le ultime due curve a definire la griglia di partenza, regalando la pole al due volte iridato. L’olandese è stato perfetto, mantenendo una linea molto pulita in ingresso alla Rascasse, al contrario di Alonso, leggermente lungo proprio dove i piloti tendono a chiudere per avvicinarsi quanto più vicino possibile al muretto che rappresenta l’apice virtuale della curva.

Ma la dinamica più bella da guardare è raccontare è senza ombra di dubbio quella in uscita dalla Antony Noghes che immette sul rettilineo di partenza. Nel tentativo di massimizzare l’impronta a terra delle gomme e garantire una trazione migliore, Verstappen mantiene quando più dritto possibile il volante, anche a costo di andare ad impattare leggermente il muretto interno, guadagnando così quegli ultimi centesimi utili a cementare una delle sue più belle pole position in carriera.  

 

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