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F1 tecnica | Williams FW44: bocca enorme e pance cortissime

La squadra di Grove non crede nel doppio fondo di Aston Martin e Alfa Romeo e punta sulle fiancate corte che fanno scendere il flusso sul fondo dalla parte superiore. Il DT Demaison ha puntato su una monoposto che evita voli pindarici e resta con i piedi per terra, sviluppando i concetti ben noti al team: sospensione push anteriore e pull posteriore.

Alex Albon, Williams FW44

Foto di: Williams

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Williams ieri ha mostrato la (bella) livrea sulla show car e poi ha fatto girare la macchina vera, la FW44 sotto la pioggia battente di Silverstone, alternando al volante i due piloti titolari, Alexander Albon e Nicholas Latifi.

La squadra di Grove cerca nella discontinuità delle regole con il passaggio alle monoposto a effetto suolo l’occasione per fare un salto di qualità sfruttando la potenza della power unit della Mercedes (che resta una garanzia di competitività) e il cambio della Stella, passando da una scatola della trasmissione in metallo a quella in carbonio che dovrebbe dare al retrotreno una maggiore rigidezza.

È curioso registrare che la Williams non ha ricusato i concetti aerodinamici che avevano caratterizzato la vettura dello scorso anno, adattandoli alle nuove norme.

Williams FW44: nessun salto nel vuoto

La sensazione, insomma, è che il direttore tecnico, François-Xavier Demaison, non sia partito da un foglio bianco, ma abbia mantenuto valido, per esempio, lo sfogo dell’aria calda dei radiatori in coda, sfruttando un canale ai lati dell’abitacolo e un cofano motore decisamente più generoso nelle forme rispetto a tutte le altre F1 che hanno puntato al contrario su engine cover compatti (in particolare l’Alfa Romeo C42).

Williams FW44: airbox squadrato

L’airbox, tanto per cominciare, non è più in stile Mercedes, ma è più squadrato con una divisione interna bi-stadio orizzontale, lasciando intendere che è stata cambiata (maggiorata?) la disposizione dei radiatori montati sopra alla power unit, liberando di più le pance dalle funzioni di raffreddamento, ma  rispetto alla "torre" dietro alla testa del pilota si vede un’apertura in coda che è decisamente troppo piccola per smaltire tutto il calore che viene prodotto dal motore e in generale da meccanica ed ERS.

Williams FW44: bocca grande e pancia lilliput

Williams FW44

Williams FW44

Photo by: Williams

La FW44 è certamente una vettura in controtendenza rispetto alle altre F1 che abbiamo visto perché ha bocche di raffreddamento esageratamente grandi, con la tradizionale forma a triangolo che va a stringersi in basso.

Il cono anti-intrusione resta visibile e divide l’andamento dei flussi in una fiancata che è fra le più corte, insieme alla Haas: a Grove hanno estremizzato la pancia spiovente sul fondo, per richiamare verso il diffusore l’aria che scende dalla parte superiore per l’effetto Coanda.

Le immagini diffuse finora non permettono valutazioni più precise, ma c’è il dubbio che qualche feritoia di raffreddamento debba essere aperta nella rampa: la pancia è lillipuzziana, tanto che “copia” i coni anti-intrusione (frecce rosse).

Williams FW44: muso svasato

Williams FW44

Williams FW44

Photo by: Williams

La Williams propone un’ala anteriore con il profilo principale rettilineo che evidenzia un leggero cucchiaio nella parte centrale e il secondo elemento quasi si sovrappone al primo: il muso lungo non è piatto come molti altri, ma è svasato e tondeggiante per ridurre la resistenza all’avanzamento.

Con due piloncini abbraccia il secondo flap che è praticamente piatto, quasi quanto il terzo elemento, mentre il flap mobile è arcuato al centro e tende a zero incidenza in prossimità della paratia laterale: nella porzione più esterna dei quattro elementi alari c’è un accenno di scalino visto su altre F1 per creare un canale che convogli l’aria all’esterno della ruota anteriore.

La presa d’aria dei freni anteriore è triangolare e piuttosto vistosa: fa parte del profilo aerodinamico che carena parzialmente la gomme del quale si sono lamentati i due piloti durante lo shakedown perché parzializza la vista laterale: sarà un problema quando due monoposto saranno in battaglia ravvicinata.

Williams FW44: davanti push, dietro pull

La sospensione anteriore ci propone uno schema push rod con il triangolo superiore più basso che in passato che è allineato al braccio dello sterzo alto. Nel posteriore, invece, c’è un classico sistema pull rod, che segue la filosofia di Demaison di evitare dei salti nel vuoto. I triangoli sono orientati in avanti per avere un passo relativamente lungo.

Williams FW44: ala con mono pilone

L’ala posteriore è sostenuta da un mono-pilone che incorpora anche il comando del DRS: il profilo principale ha un cucchiaio marcato, con un bordo d’entrata piuttosto importante, mentre il flap mobile è caratterizzato da un nolder nel bordo d’uscita necessario per la pioggia di Silverstone.

La FW44 non ha impressionato, ma sembra una macchina molto razionale che potrebbe riservare qualche colpo più avanti…

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