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Red Bull scarica anche il flap, Mercedes cerca downforce

Le due squadre che sono in lizza per il modniale 2021 hanno un approccio completamente opposto per una pista come quella di Baku: la Red Bull, oltre al profilo principale a cucchiaio, utilizza un flap mobile che è stato tagliato, mentre la Mercedes conta di sfruttare un'ala più carica confidando nella maggiore potenza della power unit della Stella. Chi avrà ragione?

Red Bull Racing RB16B,
l'ala posteriore a confronto

Red Bull Racing RB16B, l'ala posteriore a confronto

Giorgio Piola

La Red Bull vuole colmare il divario di potenza dalla power unit Mercedes sfruttando un assetto aerodinamico scarico. La squadra di Milton Keynes adotta la stessa strategia che ha usato in Spagna, ma che a Barcellona ha fruttato solo un secondo posto dietro al vincitore Lewis Hamilton.

La pista di Baku, in realtà si addice di più alle caratteristiche della RB16B dell’olandese tant’è che da quello che abbiamo avuto modo di vedere la squadra campione del mondo replica all’ala posteriore scarica della Red Bull con un profilo principale rettilineo e un flap mobile dotato di una corda piuttosto generosa, nella consapevolezza di voler mandare le gomme nella giusta finestra di utilizzo, specie nel tratto più guidato, per evitare i guai emersi nel Principato.

Insomma le due squadre che sono in lotta per la testa del mondiale sembrano affrontare il weekend azero con approcci molto diversi.

La Red Bull ha deciso di esasperare i suoi principi aerodinamici: ieri vi avevamo mostrato il profilo principale posteriore caratterizzato da un accentuato disegno a cucchiaio, ma in realtà gli aerodinamici di Pierre Wache si sono spinti oltre, deliberando anche un flap mobile che riduce sensibilmente la sua corda dal centro verso la paratia laterale, introducendo una soluzione che così spinta non si era mai vista.

Anche la paratia laterale è molto cambiata rispetto a Monaco: sono scomparsi i tre convogliatori di flusso radiali e i quattro soffiaggi curvilinei di foggia Haas. A Milton Keynes non temono di perdere downforce, nella convinzione che a generare la spinta verticale sia essenzialmente il corpo vettura e non ci sia un grande bisogno delle ali.

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