
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Tecnica Red Bull RB16: la sospensione posteriore è ripulita!
Gli uomini di Milton Keynes sono stati abili nella presentazione della RB16 a tenere nascosta la nuova geometria della sospensione posteriore che ha permesso ad Adrian Newey di rivedere l'intero corner per migliorare l'efficienza aerodinamica dell'estrattore.

Crescono le quotazioni della Red Bull. Dopo aver scoperto la RB16 nello shakedown di mercoledì a Silverstone, c’è la consapevolezza che la squadra di Milton Keynes possa ambire a sfidare la Mercedes nella lotta per il mondiale 2020.
Certo molto dipenderà dalla competitività del motore Honda RA620 H e dalla sua affidabilità, ma la monoposto disegnata da Adrian Newey ha cercato le prestazioni in concetti molto spinti come il musetto e la nuova sospensione posteriore che radicalizzano alcuni aspetto della realizzazione di Milton Keynes.

Red Bull Racing RB16, dettaglio del muso
Photo by: Red Bull Content Pool
La Red Bull, pur mantenendo la sua autonomia di pensiero, con la monoposto 2020 si è allontanata dal credo ferrarista che ha fortemente caratterizzato la RB15, per orientarsi di più verso l’idea di monoposto Mercedes.
Non c’è solo l’allungamento del passo (quello lungo identifica anche la Rossa), quanto la volontà di andare a cercare l’efficienza aerodinamica a scapito del carico aerodinamico (che non le mancava), proprio come hanno fatto a Brackley, mentre a Maranello hanno lavorato in senso contrario con l’intenzione di trovare downforce per superare i problemi endemici della SF90.

Red Bull Racing RB16: ecco la nuova sospensione posteriore finalizzata all'aerodinamica
Photo by: Giorgio Piola
Guardate il disegno di Giorgio Piola che mostra la sospensione posteriore della RB16, un’area della monoposto che finora è stata tenuta volutamente nascosta perché evidenzia un grande lavoro di ricerca nella pulizia aerodinamica.
Il triangolo inferiore (1) è allineato al semi asse e quindi è all’altezza del centro ruota, ma è montato davanti alla carenatura in carbonio che contiene il braccio di convergenza.
Il risultato? Siccome il rapporto fra l’estensione della cover (2) e la sua altezza deve essere di 3,5 a 1, appare evidente quanto si sia snellito quello che è a tutti gli effetti un… profilo aerodinamico. Sotto di osserva la sospensione 2019 ed è facile fare dei paragoni.

Red Bull Racing RB15, dettaglio della sospensione posteriore e del motore Honda
Photo by: Giorgio Piola
Se a questo ci aggiungiamo che il bracket (3) superiore del porta mozzo è stato molto sollevato e il tirante del pull rod è infulcrato nella giunzione fra il pivot e il triangolo superiore, è facile intendere quale sia la pulizia aerodinamica che si è raggiunta in quest’area, liberando una grande area al passaggio dei flussi utili ad aumentare l’efficienza dell’estrattore posteriore.
In funzione del nuovo cinematismo della sospensione è stata ridisegnata completamente la presa dei freni che ha una sezione molto ridotta perché usa la spalla della gomma come parete di chiusura esterna di una palpebra in carbonio piuttosto lunga che arriva quasi a contatto con il pneumatico.
È evidente che così si è creato molto spazio per trasformare la brake duct posteriore in un importante strumento aerodinamico che deve generare spinta verticale con una pulizia d’insieme che valorizza la creatività del gruppo tecnico curato da Adrian Newey.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16
Photo by: Red Bull Content Pool
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