F1 | Tecnica Red Bull: quanti segreti nell'anteriore della RB20
Gli occhi degli osservatori nei test pre campionato si erano orientati sull'innovativo sistema di raffreddamento della monoposto di Verstappen, ma il nostro esperto Giorgio Piola ha puntato l'attenzione sulla parte anteriore con importanti novità di telaio e nelle sospensioni. Scopriamo tutte le innovazioni introdotte...
La Red Bull RB20 è una monoposto tutta da scoprire: Adrian Newey ha stupito il mondo per aver diviso l’impianto di raffreddamento del motore Honda in quattro stadi separati, ciascuno dei quali ha una specifica bocca e uno sfogo dell’aria calda, in modo da poter adeguare il sistema in funzione delle temperature e delle caratteristiche dei tracciati.
Red Bull RB20: ecco il sofisticato impianto di raffreddamento a quattro stadi separati
Photo by: Uncredited
Questa soluzione, ovviamente, ha concesso delle libertà a vantaggio dell’aerodinamica e non deve sorprendere, quindi, se la monoposto di Milton Keynes richieda ancora un accurato lavoro di messa a punto in pista prima di esprimere il suo effettivo valore prestazionale.
Le soluzioni estreme sono state introdotte perché la power unit giapponese è certamente quella che necessita di meno aria per garantire l’affidabilità dei sistemi. E anche questo diventa un vantaggio competitivo che non si misura in potenza, ma che può avere un peso nella performance.
Ma sarebbe molto superficiale liquidare il valore della RB20 solo nel rivoluzionario impianto di raffreddamento: la Red Bull è tutta nuova in ogni dettaglio. Se le pance sono state ridisegnate partendo da un foglio bianco, lo stesso si deve dire anche per la parte anteriore della scocca.
Dettaglio tecnico della sospensione anteriore della Red Bull RB20 completamente rivista rispetto al 2023
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Ricordiamo che il primo telaio era andato distrutto nel crash test frontale di omologazione che era stato tentato prima di Natale, segno evidente che avevano deliberato delle soluzioni estreme nella struttura di assorbimento del muso che non aveva retto, sebbene il naso fosse più lungo e si adagiasse il profilo principale dell’ala anteriore e non sul primo flap.
Confronto tra la Red Bull Racing RB19 e la RB20 nella parte frontale del telaio più a chiglia
Photo by: Giorgio Piola
Nel disegno di Giorgio Piola è possibile apprezzare nel dettaglio altri importanti interventi sulla RB20: Newey ha cercato di enfatizzare la chiglia nella parte inferiore che era comparsa sulla RB19. La parte frontale dello chassis (1) ha una sezione decisamente minore e una forma più svasata a vantaggio di un migliore efficienza aerodinamica.
Red Bull RB20: ci sono due piccoli periscopi sulla scocca per raffreddare l'abitacolo
Photo by: Giorgio Piola
La revisione di tutti gli elementi della sospensione anteriore a schema pull rod, ha obbligato lo staff tecnico di Pierre Waché a spostare le prese di raffreddamento per l’abitacolo (2) spostandole dal basso in alto sopra alla vaschetta dell’olio dei freni. Ci sono anche due piccoli periscopi che sporgono dalla parte superiore del telaio per garantire ai piloti una temperatura nel cockpit sopportabile quando c’è molto caldo.
Dettaglio Red Bull RB20: rispetto alla RB20 il braccio dello sterzo è stato sollevato
Photo by: Uncredited
Era passato inosservato il fatto che, tanto il braccio dello sterzo (3), che il braccio anteriore del triangolo inferiore sono stati leggermente sollevati rispetto alla RB19: non si tratta di scelte meccaniche, ma di modifiche dettate dalle esigenze aerodinamiche. Come abbiamo già citato si è rivista la tradizionale vaschetta dei freni (la seconda, dell’impianto che deve essere doppio e separato, è collocata nella pancia destra sotto al pacco dei radiatori) in luogo del contenitore rettangolare dello scorso anno.
Red Bull RB20: il braccio superiore della sospensione è stato spostato indietro e quindi risulta inclinato in avanti
Photo by: Filip Cleeren
La novità più importante, però, riguarda il braccio anteriore del triangolo superiore (4): rispetto alla RB19 campione del mondo, è stato spostato decisamente più indietro, allineandosi quasi al tirante del pull rod infulcrato in basso e rimane nel punto più alto del telaio. I tecnici di Milton Keynes hanno aperto un pozzetto piuttosto grande per facilitare gli interventi dei meccanici che devono agire sui cinematismi interni della sospensione che sono stati collocati sul pavimento della scocca.
Red Bull RB20: ecco la barra di collegamento fra i bracci del triangolo superiore
Photo by: Uncredited
La RB20 mantiene anche la barra di collegamento fra i due bracci: Newey ha affinato un concetto che ha sviluppato sugli ultimi tre modelli Red Bull. L’idea è di legare i due corner anteriori, nel tentativo di limitare i movimenti della cassa nelle variazioni di carico e nei transitori alla ricerca di un assetto più stabile, senza la pretesa di eliminare del tutto il beccheggio.
La raffinatezza e la cura con la quale sono state disegnate certe soluzioni evidenzia la ricerca quasi maniacale di un genio come Adrian, forse l’ultimo ingegnere che ha ancora la visione globale della monoposto, mentre il lavoro di progettazione negli altri team è affidato a gruppi molto nutriti di tecnici che rispondono al chief designer.
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