Red Bull: Newey non si arrende allo strapotere Mercedes
La squadra di Milton Keynes continua ad affinare la RB16 nel tentativo di colmare con l'aerodinamica la carenza di una trentina di cavalli nel motore Honda rispetto a quello Mercedes. A Silverstone 2 ha portato un'ala posteriore a cucchiaio ancora più scarica e ripropone lo sfogo d'aria calda per raffreddare la power unit giapponese nell'inedita posizione nascosta fra il telaio e l'attacco dell'Halo.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Red Bull Racing non accetta l’idea che questo 2020 sia un altro anno da buttare e sta producendo un grande sforzo nel tentativo di andare a riprendere le frecce nere che fanno il bello e cattivo tempo in Formula 1.
Sulla RB16 è incessante l’introduzione di novità tecniche finalizzate a raggiungere le prestazioni delle Mercedes: i tecnici diretti da Pierre Wache hanno portato per la seconda gara di Silverstone un’ala posteriore ancora più scarica di quella vista la scorsa settimana: è caratterizzata da un profilo principale a cucchiaio che è molto poco arcuato e le porzioni prossime alle paratie laterali sono praticamente allineate con la parte inferire del flap mobile.
L'ala posteriore scarica della Red Bull RB16
Photo by: Giorgio Piola
Quest’ultimo è anch’esso con la leggera forma ad ala di gabbiano in basso, mentre nel bordo di uscita si nota la presenza di un nolder per assicurare un po’ di carico nel lento. La Red Bull scarica le ali nel tentativo di sopperire ai 28 cavalli di differenza che la power unit Honda dimostra nei confronti di quella Mercedes (dati emersi dalle rilevazioni fonometriche che abbiamo pubblicato su Motorsport.com).
Adrian Newey sta cercando ogni soluzioni per migliorare l’efficienza della monoposto di Max Verstappen. È curioso notare, per esempio, che sulla RB16 si differenziano le soluzioni di raffreddamento del motore Honda.
Red Bull Racing RB16, dettaglio della presa d'aria vista a Budapest per raffreddare il motore Honda
Photo by: Giorgio Piola
Su una pista lenta come quella di Budapest si è rivisto il piccolo periscopio che era apparso nei test invernali di Barcellona ai lati dell’attacco dell’Halo, mentre in altri appuntamenti come a Silverstone ha cercato di estrarre l’aria calda in una zona inedita, vale a dire fra la scocca e l’attacco dell’Halo, subito dietro le protezioni della testa (tondo bianco), in una zona della macchina che dovrebbe influenzare di meno l’andamento dei flussi.
Red Bull RB16: ecco lo sfogo d'aria calda celato fra la scocca e l'attacco dell'Halo
Photo by: Giorgio Piola
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