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Red Bull: l'olio del motore Honda ha componenti cosmetici!

La ExxonMobil ha messo a punto un nuovo lubrificante Mobil 1 che è stato introdotto nel V6 Honda della Red Bull dal GP dell'Azerbaijan. Si tratta di un olio con componenti biologiche che sono state prese dall'industria cosmetica e che consentono una riduzione delle temperatura e degli attriti al contatto con i metalli. La squadra di Milton Keynes ha migliorato l'affidabilità, potendo spingere più al limite le prestazioni senza temere le rotture.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

A Brixworth si stanno rompendo la testa nel cercare di capire cosa i tecnici Honda si siano inventati per rendere la Red Bull RB16B di Max Verstappen imprendibile alle frecce d’argento. Il successo dell’olandese nel Gran Premio della Stiria ha scatenato ulteriori polemiche sul guadagno prestazionale che sarebbe derivato dalla power unit siglata RA621 H.

A scatenare molti intrighi sarebbe stato l’incremento delle velocità massime osservato dal GP di Francia, vale a dire da quando la Honda ha messo in campo il motore 2 nel GP di Francia. Le rilevazioni fonometriche, infatti, indicano un salto una quindicina di cavalli fra Baku e il Paul Ricard, tali da azzerare il sottile vantaggio della power unit Mercedes.

Christian Horner ha spazzato qualsiasi illazione in merito a un motore evoluto: l’hardware del 6 cilindri è quello che è stato omologato a inizio stagione, senza cambiamenti meccanici nella seconda unità. E allora? Come si spiegano le prestazioni alla speed trap di Verstappen, tenuto conto che nel GP di Spagna la RB16B è stata infilata sul dritto dalla W12 di Lewis Hamilton proprio per la maggiore potenza del propulsore della Stella.

È indubbio che gli aerodinamici di Pierre Wache hanno deliberato un’aerodinamica particolarmente scarica, mentre la Mercedes viaggia a detta di Christian Horner “…come se dietro avesse un portellone aperto”.

La W12, in effetti, paga alla Red Bull in resistenza all’avanzamento perché il corpo vettura genera meno carico e deve ricorrere ad ali con più incidenza, mettendo in rilievo delle carenze di progetto che non erano mai emerse nei sette anni precedenti e, per la prima volta, non si registra una capacità di reazione a Brackley per effetto del blocco dello sviluppo della vettura dettato dal budget cap, mentre sulla Red Bull si osservano modifiche gara dopo gara, in un affinamento quasi maniacale delle soluzioni tipico di Adrian Newey.

La Honda ha lavorato sull’affidabilità (sviluppo concesso dal regolamento) e sulle strategie di recupero dell’ibrido: allungando la vita della power unit, i tecnici giapponesi hanno potuto riportare le prestazioni a quelle che si erano viste al banco in sede di congelamento, ma che poi non si sono misurate in pista.

Ma dopo il GP della Stiria Chrisian Horner si è lasciato scappare un indizio sullo sviluppo del motore: "Avevamo un nuovo lubrificante ExxonMobil - ha ammesso il team principal - quindi, è a loro che va attribuito il merito per la superiorità che Lewis ha indicato nel motore".

La novità in realtà è stata introdotta in occasione del GP dell’Azerbaijan: il nuovo Mobil 1 ha la capacità di migliorare la pellicola protettiva che l’olio lascia sulle parti metalliche proteggendo l’usura del motore e consentendo una riduzione degli attriti che, inevitabilmente, si traduce in un (piccolo) aumento di potenza.

La grande novità è che ExxonMobil ha sviluppato un lubrificante che non si avvale dei tradizionali componenti chimiche utilizzate in campo motoristico, ma ha sconfinato nell’industria cosmetica, trovando nuovi materiali che per ora resteranno top secret.

Tomek Young, Global Motorsport Technology Manager di ExxonMobil, ha dichiarato a Motorsport.com: “L'industria cosmetica offre molti componenti di origine naturale che fanno al caso nostro, perché si è scoperto che offrono molti vantaggi come una riduzione dell’attrito sulle superfici metalliche e una migliore dispersione del calore”.

"Questi vantaggi si traducono nella capacità di far funzionare il motore in un range operativo più estremo”.

ExxonMobil sta studiando questi prodotti biologici da otto anni, ma solo nell’ultimo anno sono stati introdotti nel Motorsport grazie alla collaborazione con Honda e Red Bull.

Il capo degli ingegneri Red Bull, Paul Monaghan aggiunge: “Se è migliorata l'affidabilità del motore, sarà più facile per noi usare solo tre propulsori nell'anno rispettando i limiti del regolamento. Ciò significa poter migliorare l’efficienza della power unit che si traduce inevitabilmente in un piccolo aumento delle prestazioni”.

In sostanza Red Bull tende a spegnere le speranze Mercedes: dopo la mazzata di Spielberg i tecnici della Stella facevano affidamento sulla maggiore affidabilità dell’unità di Brixworth, ma se anche su questo tema a Milton Keynes hanno trovato le valide contromisure, sarà davvero dura per le frecce nere fermare la supremazia di Max Verstappen.

Non solo ma ExxonMobil ha aperto un nuovo filone di ricerca che in futuro potrebbe dare maggiori vantaggi: realizzare una monoposto che utilizza una minore superficie radiante per l’impianto di lubrificazione, consentendo una forma aerodinamica con una minore resistenza all’avanzamento. È già un’ipoteca sul 2022?

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