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Mercedes: per respirare la W12 riutilizza le branchie

La squadra campione del mondo ha preso delle contromisure per evitare il surriscaldamento del cambio e dell'idraulica che si è registrato all'inizio dei test. Sulla freccia d'argento sono state riproposte le feritoie ai lati dell'abitacolo che si erano rese necessarie per smaltire il calore dei radiatori, a costo di condizionare l'efficacia dell'effetto Coanda sulle pance. Basterà a non avere più guai di affidabilità?

Mercedes W12, dettaglio del sistema di raffreddamento

Mercedes W12, dettaglio del sistema di raffreddamento

Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Mercedes ha deciso di combattere il caldo: il surriscaldamento che nel primo giorno di test aveva messo in crisi prima il cambio e poi l’idraulica della W12, ha consigliato i tecnici di Brackley a prendere degli adeguati provvedimenti per evitare guai di affidabilità nel GP del Bahrain.

Nella squadra campione del mondo hanno deciso di non intervenire in coda alla freccia nera, aprendo gli sfoghi delle pance, ma sono intervenuti ai lati dell’abitacolo per estrarre il calore dai radiatori proprio come avevano già fatto a fine test.

La Mercedes W12 giunta in Bahrain per i test con le pance chiuse

La Mercedes W12 giunta in Bahrain per i test con le pance chiuse

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Nel paddock di Sakhir, infatti, sono riapparse le branchie sotto all’attacco dell’Halo al telaio e un’ulteriore finestra triangolare è stata aperta in modo tale da non “sporcare” troppo i flussi che, dalla parte superiore della pancia, devono scendere verso il fondo per alimentare il diffusore e recuperare la perdita di carico aerodinamico dettata dal taglio del pavimento.

Quanto le aperture aggiuntive condizionano l’efficacia dell’effetto Coanda? Ricordate nell’era degli scarichi soffiati quando era possibile incrementare la portata d’aria che serviva a generare la “minigonna pneumatica” utile a sigillare il fondo con l’asfalto proprio con un principio fisico che la F1 ha imparato a sfruttare a dovere?

Il concetto è tornato di “moda” proprio per sopperire alle carenze che la minore superficie del marciapiede impone e all’assenza di soffiaggi e binari disposti presso il bordo d’uscita.

La W12 è nata senza le feritoie che caratterizzavano la monoposto campione del mondo da cui deriva, ma gli ingegneri di James Allison sono stati costretti ad aprire la carrozzeria per preservare la meccanica costretta a temperature nettamente superiori a quelle di sicurezza.

Nei test di Sakhir la freccia nera non ha sfruttato la piena potenza della power unit per evitare guai, ma da domani si dovrà tornare a fare sul serio. Basteranno gli interventi già visti per cancellare le riserve sulla tenuta della meccanica con cui la Mercedes si presenta al via di questa stagione?

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