McLaren: c'è un periscopio nella brake duct anteriore
La squadra di Woking sta dedicando una grande cura nella divisione dei flussi fra l'aria che è destinata al raffreddamento dell'impianto frenante e quella che, invece, serve a energizzare a una funzione aerodinamica. Nella brake duct anteriore spicca una presa a periscopio fra i generatori di vortice arcuati posti in basso.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La gestione delle gomme è uno dei temi nei quali si gioca la competitività in questo campionato di F1: la McLaren è più che mai intenzionata a mantenere il suo ruolo di terza forza nel mondiale Costruttori, confermando il piazzamento conseguito l’anno scorso.
L’eccellente quarto posto di Lando Norris in Bahrain testimonia che la squadra di Enstone prosegue la sua ascesa nel tentativo di tornare a essere un top team, dopo essere sprofondata al ruolo di nobile decaduta.
L’anno scorso i tecnici di James Key si erano fatti apprezzare per la capacità di saper far funzionare gli pneumatici nella giusta finestra di funzionamento e stanno cercando di ritrovare le stesse funzionalità anche dopo che la Pirelli ha introdotto coperture nuove con la carcassa più rigida.
E la brake duct anteriore è diventata un elemento chiave nel raggiungimento dello scopo: le prese d’aria sono il frutto di un accurato studio aerodinamico perché la portata dei flussi è differenziata da circuito a circuito.
Imola è un tracciato di media severità per i freni, sebbene ci siano otto staccate, tre delle quali molto impegnative. Data la percorrenza media ad alta velocità il raffreddamento non è al limite e la bassa temperatura di questi giorni autorizza a sfruttare alcune bocche per incrementare l’aria destinata ad assolvere una funzione aerodinamica.
È interessante notare, infatti, che fra i piccoli convogliatori di flusso arcuati verso il basso nella brake duct della MCL35M ci sia una presa a periscopio che si è aggiunta a tutte le altre.
Il fatto poi che siano stati montati cinque microscopici tubi di pitot nelle aperture principali, testimonia come in McLaren stiano ancora raccogliendo dei dati sull’ottimizzazione dell’impianto che, insieme al fondo, sarà uno dei temi principali dello sviluppo.
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