F1 | Stella: "Ordini di scuderia? Se Lando avrà bisogno lo aiuteremo"
Andrea Stella ammette che, se Norris dovesse avere bisogno dell'aiuto nell'ultima parte del Mondiale, la McLaren glielo darà. Ma non è ancora il momento di designare un pilota di punta.
Lando Norris, McLaren F1 Team, in parco chiuso
Foto di: Alastair Staley / Motorsport Images
Meno 30. Non è la temperatura artica di uno dei posti più gelidi del pianeta, ma è la distanza - ridotta - a cui si è portata la McLaren dalla vetta della classifica del Mondiale Costruttori nei confronti del team leader, Red Bull Racing.
La vittoria di Lando Norris, la seconda nel Mondiale attualmente in corso, ha riaperto un discorso che sembrava chiuso da settimane e ora McLaren ha tutti i favori del pronostico grazie a una MCL36 che è diventata a tutti gli effetti la vettura di riferimento dal punto di vista prestazionale.
Il team di Woking lotta unito per raggiungere un titolo iridato che in Formula 1 manca dal 2008, quando Lewis Hamilton portò la corona Piloti in Inghilterra nelle ultime curve del Gran Premio del Brasile, beffando la Ferrari e Felipe Massa.
Ma non è tutto, perché grazie al successo ottenuto in Olanda Lando Norris si è portato a 70 punti da Max Verstappen nel Mondiale Piloti quando mancano ancora 9 gare al termine della stagione. Non tante, ma nemmeno così poche da non sognare la rimonta clamorosa.
McLaren, sino a oggi, non ha dato ordini di scuderia favorendo il pilota di punta perché, sino a Zandvoort, non ha mai designato chi fosse il numero 1 tra Norris e Oscar Piastri. Con l'attuale situazione di classifica le cose continueranno a essere le medesime, ma Norris - qualora dovesse averne reale bisogno - riceverà l'aiuto del team. Parola di Andrea Stella.
Vertrag "um mehrere Jahre verlängert": Andrea Stella bleibt McLaren-Teamchef!
Foto di: Motorsport Images
"Abbiamo sempre discusso degli ordini di scuderia, fin dalla prima gara. Perché si vuole sempre entrare in gara avendo ben chiaro come gestire la competizione interna tra i due piloti. Le conversazioni sugli ordini di scuderia avvengono quindi nel corso della stagione, ma devono essere inserite nel contesto di quella che è, per esempio, la classifica piloti. In generale, il nostro approccio è quello di essere corretti, di avere, come diciamo, integrità nel modo di correre. E continuo a ripetere che non conosco nessun pilota che voglia essere il numero uno per contratto".
"I piloti vogliono essere i numeri uno perché sono veloci in pista. E poi, quando sei veloce in pista, vuoi sicuramente essere supportato dal team, quando si tratta di una decisione 50/50, o, sai, come se avessi otto weekend buoni, e un weekend in cui sei un po' in difficoltà, allora il weekend il team può aiutarti, giusto? Ma non c'è nessun pilota che... abbiamo nove gare davanti a noi e creiamo un pilota numero uno, e poi cosa facciamo? Tutti i favori al pilota numero uno? Non è un modo sano di gestire una squadra".
"Ma per ogni gara analizzeremo le situazioni, e nelle situazioni 50/50, o nei casi in cui - in questo caso, Lando potrebbe aver bisogno di un po' di supporto in più da parte della squadra - lo daremo. Ma la squadra comprende anche Oscar. Ad esempio, la squadra non dovrebbe fare cose che non sembrano ragionevoli per Oscar. Siamo insieme. Non si va come squadra e come pilota e l'altro pilota lo segue nonostante lui. Deve partecipare a questa conversazione e deve essere d'accordo con quello che pensiamo sia il modo di procedere".
Insomma, una piccola apertura nei confronti di una gerarchia che a oggi stenta a essere definita. Ma se Norris dovesse recuperare tanti punti a Verstappen nelle prossime due gare - e lo scenario è tutt'altro che impossibile - allora la McLaren sarà pronta a cambiare le carte in tavola. Perché si sa, due titoli sono meglio di uno e l'appetito viene mangiando.
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