F1 | Simulazione Singapore: serve più trazione che a Monaco
La F1 torna sul circuito cittadino di Marina Bay dopo due anni di sosta per la pandemia e Singapore deve essere riscoperta dai team con le monoposto a effetto suolo: il tracciato è il più fisico per i piloti e mette a dura prova sia i freni che gli pneumatici. Si tratta di una pista con continui stop and go nella quale contano le doti di motricità in uscita dalle curve. I tecnici di Megaride hanno fatto un confronto molto interessante con i dati di Monte Carlo e nelle simulazioni emerge che...
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Il finale tutto extraeuropeo del Mondiale di F1 parte dal sud-est asiatico per la diciassettesima prova stagionale. Teatro del GP è Marina Bay a Singapore, un tracciato cittadino tra i più stressanti per i piloti sia per le condizioni ambientali, sia per le caratteristiche del percorso, molto tortuoso e stretto.
Il tracciato è lungo poco più di 5 km e consta di 23 curve, molte delle quali a gomito, da percorrere in senso antiorario. Essendo un cittadino è molto simile, per alcune caratteristiche tecniche, a quello di Monaco: alto carico aerodinamico e trazione in uscita dai tornanti di fondamentale importanza. I freni, qui, sono molto sollecitati, sicuramente più che nel Principato, con Brembo che classifica questo circuito con difficoltà 5 in termini di impegno per i sistemi frenanti.
I tecnici di MegaRide hanno analizzato in dettaglio il tracciato, ponendo l’attenzione sullo stress e le temperature a cui sono sottoposti i 4 pneumatici. Il primo grafico rappresenta le temperature raggiunte dal battistrada delle gomme in un push lap.
La variazione delle temperature sui quattro pneumatici a Singapore
Photo by: MegaRide
Dalle simulazioni risulta evidente un livello di stress termico maggiore nelle gomme di destra, specie nei tratti tra curva 8-9 e nelle curve 22-23, molto veloci, che portano al rettilineo finale.
Gli ingegneri di Megaride hanno confrontato l’elevata deportanza richiesta dal tracciato di Marina Bay con quella di Monte Carlo.
Simiulazione Megaride: ecco l'energia che si genera sulle gomme a Monaco e Singapore
Photo by: MegaRide
Le evidenze principali si hanno sul carico laterale, che nel caso di Singapore risulta maggiore, mentre la SEL (Strain Energy Loss), ovvero deformazione del pneumatico, è leggermente più bassa in termini percentuali sul totale dell’energia generata, sebbene numericamente sia abbastanza simile.
Anche la friction power è leggermente più alta, in termini percentuali, tant’è che la trazione e la frenata hanno un peso maggiore rispetto a Monaco.
Il tracciato, non essendo permanente, subirà una grossa evoluzione durante il weekend, andando man mano a gommarsi: i livelli di aderenza saranno generalmente bassi così come i livelli di abrasione.
Se si pensa che anche i carichi, specie laterali, sono molto contenuti diventa subito chiaro che lo stress sostenuto dalle gomme sia piuttosto basso, andando a giustificare la scelta di Pirelli, che ha optato per l’occasione per i 3 compound più soft dell’intera gamma a disposizione, ovvero C3, C4 e C5.
C’è da attendersi una gara movimentata con una presenza molto probabile della Safety Car in qualche fase della gara, con il conseguente scompiglio delle strategie di gara messe a punto dai team.
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