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F1 | Simulazione Silverstone: stress laterale all'anteriore sinistro

I tecnici di Megaride hanno analizzato qual è l'impatto dell'asfalto inglese, molto abrasivo, sugli pneumatici Pirelli in particolare nel tratto guidato da curva 10 a 14, vale a dire il tratto di pista che mette a dura prova l'anteriore sinistro sottoposto a forze laterali molto forti che generano un incremento termico che arriva al 50%. La Casa milanese proprio per questo ha scelto le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

Il mondiale di Formula 1 è oramai quasi al giro di boia e si prepara per il suo decimo atto con il Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone.

Il tracciato sorge su un vecchio aeroporto militare usato dalla RAF durante la Seconda Guerra Mondiale ed è noto per il grosso stress a cui sottopone gli pneumatici e per alcune delle curve più iconiche dell’intero mondiale.

Il tracciato britannico, che ha ospitato la prima gara della storia del mondiale di F1, nel 1950, ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni, ma non ha perso alcuni tratti distintivi come i diversi rettilinei e diverse sequenze di curve a media-alta velocità, come Maggots-Becketts-Chapel.

I tecnici di MegaRide hanno concentrato la loro attenzione sulle gomme e tramite i loro strumenti di simulazione hanno determinato e analizzato gli aspetti peculiari del tracciato.

Come dimostrato dal grafico in basso, dove sono rappresentate le energie generate durante un giro di pista, Silverstone non è un tracciato caratterizzato da molte frenate impegnative, sul quale non è importante la trazione, come nei circuiti cittadini che hanno impegnato i piloti nelle ultime settimane. Al contrario, è una pista che sollecita gli pneumatici specie per gli elevati carichi laterali, visto il numero di curve da media-alta percorrenza.

Energia termica generata dagli pneumatici sul tracciato di Silverstone

Energia termica generata dagli pneumatici sul tracciato di Silverstone

Photo by: MegaRide

La sequenza che mette a dura prova le gomme, sebbene sia uno dei tratti più tecnici e apprezzati dai piloti, è quella tra la curva 10 e la 14, ovvero Maggots-Becketts-Chapel.

I piloti affrontano un breve tratto rettilineo dopo curva 9, la Copse, dove ci fu il contatto tra Hamilton e Verstappen l’anno scorso, prima di rallentare per affrontare la prima piega della sequenza, a sinistra.

Seguono altre 4 curve, che vanno a comporre una sorta di snake, dei rapidi cambi di direzione destra-sinistra che richiedono elevata precisione in ingresso curva e alta velocità di percorrenza: è necessaria una elevata efficienza aerodinamica per affrontare correttamente questo tratto. I tecnici di MegaRide hanno analizzato, a tal proposito l’andamento delle temperature degli pneumatici anteriori in questo settore del circuito.

Incremento termico del battistrada anteriore e posteriore sinistro a Silverstone

Incremento termico del battistrada anteriore e posteriore sinistro a Silverstone

Photo by: MegaRide

Dal grafico proposto è evidente che lo pneumatico anteriore sinistro è il più sollecitato, specie tra curva 12 e curva 14. L’incremento termico che registra l’anteriore sinistro è all’incirca più del 50%, a dimostrazione del grosso stress a cui è sottoposto.

Il successivo rettilineo dell’Hangar Straight tra curva 14 e curva 15 consente di abbassare notevolmente le temperature di entrambi gli pneumatici, riportandole ai valori che hanno all’ingresso della durissima sequenza 10-14, per effetto della convezione con l’aria.

Visto la notevole quantità di energia prodotta sull’anteriore sinistro e il clima che potrebbe essere decisamente freddo, nonostante il periodo estivo, non possono essere trascurati fenomeni di graining su questa gomma.

Silverstone è noto per essere un tracciato dotato di un asfalto decisamente abrasivo, criticato in passato per la presenza di bump. In virtù degli elevati carichi laterali a cui sono sottoposte le coperture, Pirelli ha deciso di portare il set di gomme più duro, ovvero C1, C2 e C3.

Oltre a essere severo sulle gomme, è richiesta anche potenza del motore ed efficienza aerodinamica, per poter gestire le diverse curve, affrontate a elevati G laterali.

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