Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

F1 | Simulazione Messico: quanti effetti per l'aria rarafetta

I tecnici di MegaRide nelle simulazioni di preparazione del GP del Messico hanno analizzato le variazioni di temperatura sulle quattro gomme, non riscontrando grandi differenze rispetto ad altri tracciati del mondiale, ma è interessante notare come la pista sia stop and go e sia fortemente caratterizzata dall'altitudine di oltre 2 mila metri che impone un carico aerodinamico massimo, sebbene si raggiungano velocità massime da record.

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41, Lando Norris, McLaren MCL35M

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Il Campionato Mondiale di Formula 1 sbarca in Messico, per celebrare la sua terzultima gara sul circuito “Autodromo Hermanos Rodriguez”, situato a oltre 2000m di altitudine, che lo rende unico nel suo genere.

A quell’altitudine l’aria è molto rarefatta e le monoposto necessitano di un carico aerodinamico molto elevato, secondo solo a quello richiesto a Monte Carlo. La bassa densità dell’aria diminuisce, però, il drag permettendo di raggiungere elevate velocità in rettilineo: non è un caso che qui è stata raggiunta la velocità più alta su una vettura di formula 1, ovvero 372.5 km/h. Un carico aerodinamico così anomalo provoca un eccessivo scivolamento della vettura, nonostante la parziale compensazione apportata dalla configurazione.

GP del Messico: simulazione delle variazioni termiche sulle gomme

GP del Messico: simulazione delle variazioni termiche sulle gomme

Photo by: MegaRide

Gli ingegneri di MegaRide, grazie ai loro modelli, hanno analizzato le temperature raggiunte in un giro di pista sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez. Come mostrato dal grafico, non si evidenzia uno stress concentrato in una delle 4 gomme, sebbene mediamente quelle di sinistra siano leggermente più sollecitate.

Ad annunciarsi più severo sugli pneumatici, è il settore numero due, tra curva 4 e curva 11 che è anche il tratto più guidato e più fitto di curve a media velocità. Il primo è un settore di motore, con due lunghi rettilinei, specie quello del traguardo, mentre il terzo settore è caratterizzato dalla zona dello stadio che è un tratto molto lento, che sorge in un vecchio stadio di baseball.

Sulla scia delle analisi effettuate prima dei recenti appuntamenti di Suzuka e Austin, i tecnici di MegaRide hanno proposto anche per il tracciato messicano il loro studio sulle energie termiche generate in un giro di pista, analizzando le varie componenti termiche, ciascuna delle quali è riportata in percentuale rispetto al totale.

Rispetto a Suzuka, il circuito messicano è decisamente più caratterizzato da una dinamica longitudinale spinta. La friction power longitudinale rappresenta infatti l’aliquota energetica maggiore, a fronte di una friction power laterale che si pone al di sotto del 40%.

I carichi longitudinali a cui sono sottoposte le gomme, ovvero quelli legati alle accelerazioni e alle frenate, sono quindi preponderanti rispetto ai carichi laterali, contrariamente a quanto visto ad Austin e in special modo a Suzuka. Un dato che dovrebbe indurre i tecnici a concentrarsi principalmente su questo aspetto in vista del setup vettura.

GP del Messico: la simulazione Megaride evidenzia che la pista in altura è stop and go

GP del Messico: la simulazione Megaride evidenzia che la pista in altura è stop and go

Photo by: MegaRide

Pirelli, per l’occasione, ha scelto il set medio dell’intera gamma, portando in Messico le mescole C2, C3 e C4. L’asfalto non dovrebbe essere molto abrasivo e non dovrebbe permettere un elevato livello di grip: l’attenzione principale sarà però sullo scivolamento eccessivo che può innescare fenomeni di graining marcato.

In aggiunta, a causa dell’altitudine, Il motore e i freni saranno sotto sforzo, a causa dell’aria meno densa che altera il corretto raffreddamento. Altro fattore determinante potrebbe essere il meteo, abbastanza incerto a Città del Messico in questo periodo dell’anno.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente F1 denunciata da BIRD per presunta violazione delle linee guida OCSE
Prossimo Articolo F1 | Il GP del Messico rimarrà in calendario almeno sino al 2025

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia