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Analisi
Formula 1 GP d'Ungheria

F1 | Simulazione Megaride: in Ungheria conta la trazione

L'Hungaroring è un circuito che si trova in una conca dove di solito c'è poco vento e molto caldo: il tracciato magiaro richiede il massimo carico aerodinamico avendo caratteristiche simili a quelle delle piste cittadine. Le gomme scelte da Pirelli sono le tre mescole più morbide (C3, C4. C5), ma per la prima volta dovranno essere utilizzate obbligatoriamente in qualifica dalla più dura alla più soffice, una diversa per ogni turno. L'impianto di Budapest sollecita gli pneumatici in trazione e in frenata.

George Russell, Mercedes W13, Charles Leclerc, Ferrari F1-75, Carlos Sainz, Ferrari F1-75, Lando Norris, McLaren MCL36, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Data la sua natura tortuosa, il tracciato dell’Hungaroring, sede del GP di Ungheria da più di 30 anni, non è sicuramente tra i più movimentati. A parte qualche opportunità nel primo settore, non vi sono molte altre chance di sorpasso, se non sfruttare in maniera opportuna le soste ai box o i frequenti interventi della safety car, a tutto vantaggio di chi conquista la pole position.

I carichi longitudinali e laterali sulle gomme generalmente non eccessivi e il contenuto livello di abrasione dell’asfalto, hanno guidato Pirelli nella scelta della combinazione più morbida dell’intera gamma, con le mescole C3-C4-C5.

Nelle qualifiche dell'appuntamento magiaro viene introdotta una importante novità regolamentare: le squadre saranno obbligate a usare una specifica mescola per ciascuna sessione cronometrata. In Q1 si utilizzeranno le Hard (C3), in Q2 le Medie (C4) e solo in Q3 si potranno montare le Soft (C5). Le monoposto e i piloti, quindi, dovranno dimostrare una buona adattabilità delle tre diverse soluzioni. La scelta è stata fatta in funzione della sostenibilità, visto che ogni team disporrà solo di 11 set anziché i soliti 13.

Grafico Megaride GP Ungheria

Grafico Megaride GP Ungheria

Photo by: MegaRide

I carichi laterali e in trazione sono nel complesso mediamente impegnativi. A causa della tortuosità del tracciato, i laterali risultano però preponderanti, specie nell’ultima curva, la 14.

La superficie stradale non è molto abrasiva ma visto il caldo atteso questo fine settimana in Ungheria, potrebbero innescarsi fenomeni di degrado per via delle alte temperature raggiunte;

Il tracciato richiede alto carico aerodinamico, in misura molto simile a un circuito cittadino.

A rendere notoriamente difficili i sorpassi su questa pista sono la carreggiata stretta e la sequenza di curve. Attenzione però a considerarlo un Gran Premio già scritto: le frequenti safety car e il caldo potrebbero scombinare le strategie di gara che è frequentemente accaduto negli ultimi anni con gare imprevedibili e spettacolari.

Grafico MegaRide, GP d'Ungheria

Grafico MegaRide, GP d'Ungheria

Photo by: MegaRide

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