F1 | Simulazione Megaride: ad Austin occhio ai carichi laterali
Il Circuito delle Americhe raccoglie nel disegno di Hermann Tilke pieghe che riproducono tratti storici di altri tracciati: non deve sorprendere, quindi, se gli pneumatici vengano sottoposti a un carico laterale per la presenza di diverse curve a medio-alta percorrenza, mentre l'alta abrasività dell'asfalto e le disconnessioni metteranno a dura prova le gomme anche con carichi longitudinali specie nelle fasi di trazione.
Siamo in Texas, ad Austin, per la prima delle quattro prove consecutive nel nuovo continente. La stagione è ormai agli sgoccioli, con entrambi i titoli mondiali già assegnati: restano solo le briciole lasciate da una Red Bull mai così dominante.
Nonostante le circostanze, una vittoria rimane comunque una vittoria, e potrebbe esserci spazio per alcune sorprese, specialmente se si considera che il tracciato texano offre un palcoscenico ideale per eventi spettacolari. Il Circuito delle Americhe è di recente costruzione, ad opera dell’architetto Tilke, e la filosofia seguita sin dalla fase progettuale è tra le più interessanti: l’obiettivo è stato quello di ricreare un circuito che avesse delle sezioni simili ad alcune delle più iconiche dell’intero mondiale: per esempio la sequenza Maggots-Becketts di Silverstone o curva 8 di Istanbul oppure ancora le curve del Motodrom di Hockenheim. Si tratta dunque di un tracciato molto tecnico, contraddistinto da diversi cambiamenti di pendenza e da tratti ad alta velocità che richiedono potenza del motore e una buona efficienza aerodinamica.
Photo by: MegaRide
Grafico MegaRide per il GP del Texas
Il tracciato presenta un numero di curve quasi equamente distribuite tra destra e sinistra, ma si ha uno stress leggermente maggiore nelle gomme del lato sinistro, fortemente sollecitate nello snake del primo settore oppure dalle curve 16-17-18 che ricordano la curva 8 dell’autodromo di Istanbul.
Il tracciato è mediamente impegnativo per le gomme, richiedendo pertanto il set medio della gamma, C2-C3-C4. Nonostante la recente riasfaltatura persistono ancora diverse disconnessioni del manto stradale che possono complicare non poco la gestione dello pneumatico su un tracciato con una abrasività non trascurabile.
Le gomme sono molto impegnate in laterale, a causa delle diverse curve a medio-alta percorrenza, ma anche il carico longitudinale, legato specialmente alla trazione, non è da sottovalutare. La presenza di due rettilinei, di cui uno tra curva 11 e curva 12 abbastanza lungo, impegnerà notevolmente i tecnici nella scelta del setup, dovendo trovare il giusto compromesso tra la corretta downforce e l’efficienza aerodinamica in rettilineo, su un tracciato dove le occasioni di sorpasso non sono certo tante.
Photo by: MegaRide
Grafico MegaRide per il GP del Texas
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