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F1 | Si pensa ad avere più gare in America: il momento è giusto

L'America è sempre più attratta dalla F1 grazie alla nuova gestione di Liberty Media, che predilige lo spettacolo al mero aspetto sportivo. Gli Stati Uniti sono un mercato da esplorare e potremmo vedere altre gare in suolo americano oltre Miami, Las Vegas, Austin, Canada, Messico e Brasile.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

La Formula 1 sta godendo di un periodo piuttosto favorevole per ciò che riguarda la propria popolarità nel continente americano. In Canada e in Sudamerica il Circus iridato ha sempre avuto una forte presenza di appassionati anche grazie a piloti entrati nella leggenda come - solo per citarne alcuni - Ayrton Senna, Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet, Gilles e Jacques Villeneuve.

Gli Stati Uniti, invece, hanno spesso avuto una diffidenza cronica, resa nel tempo ancora più solida dalla farsa targata 2005 quando, di fatto, corsero il gran premio sul tracciato di Indianapolis solo i team gommati Bridgestone (Ferrari, Jordan e Minardi).

Con l'arrivo di Liberty Media l'approccio alle gare di F1 è cambiato. Lo spettacolo è diventato la componente più importante di ciò che il Circus iridato deve esportare e gli States hanno colto il messaggio, riaprendo le porte alla categoria regina del motorsport e apprezzandola in modo evidente nel suo nuovo modo di porsi.

 

Non è un caso che dal prossimo anno gli Stati Uniti ospitino ben tre appuntamenti del maxi-mondiale a 24 gare in 9 mesi. Oltre ai già disputati gran premi di Miami e Austin, si aggiungerà anche quello a Las Vegas. Nel continente americano, poi, continueranno a essere svolti anche i gran premi di Canada, Brasile e Messico.

Alejandro Soberon, amministratore delegato del CIE - società promotrice del Gran Premio di Città del Messico - ritiene che l'attuale popolarità della Formula 1 nelle Americhe possa consentire al continente di ospitare altri eventi a partire dalle prossime stagioni.

"Amiamo la competizione. E' un bene, perché ti mantiene in forma e vigile. Tre gare negli Stati Uniti, pochi anni fa, erano impensabili. Oggi sembra addirittura ragionevole. Credo che Miami diverrà un grande successo. Ad Austin l'affluenza di pubblico è migliorata in maniera evidente e le prevendite per Las Vegas sono già alle stelle. Penso che questo sia un bene per la regione e per il fuso orario. E' molto positivo".

"Con il Canada, tre gare negli Stati Uniti, poi in Messico e in Brasile, la domanda è: 'C'è spazio per un'altra gara?'. La mia personale convinzione è che ci sia spazio. Non deve essere necessariamente contro un'altra gara nella stessa fascia oraria. Può andare incontro a un altro fuso orario. Quindi chi sarà a rischio? Quanto sarà competitiva l'offerta? Sarà molto interessante capirlo".

 

Il Messico è sicuro della sua posizione. Proprio poche ore fa ha annunciato il rinnovo del contratto con la F1 per ospitare il Circus iridato almeno sino al 2025, dunque un rinnovo contrattuale triennale.

Di recente il cambio di governo ha portato il Messico ad avere finanziamenti diretti dal governo di Città del Messico, mentre inizialmente erano statali. Non è un caso che l'evento sia passato dal chiamarsi "Gran Premio del Messico" a "Gran Premio di Città del Messico". Soberon è convinto che l'evento continuerà a ricevere sostegno nazionale a prescindere da chi andrà al governo alle prossime elezioni nazionali previste nel 2024.

"Amano tutti Perez, e quello che sta realizzando. "E' un grande spettacolo e una grande vetrina per presentare il Messico al mondo e farlo in modo positivo. Ci sono sempre più città interessate a ottenere uno slot nel calendario. Credo che questo significhi fondamentalmente che tutti dovranno muoversi più velocemente, cercando di creare un'alleanza di interesse per fare sì che ciò accada. Anche perché penso che la F1 attuale sia in un grande momento".

Con l'interesse sempre più alto di differenti luoghi a ospitare la F1, spunta l'ipotesi di far ruotare alcune nazioni. Soberon, a tal proposito, ha risposto: "Quando ogni anno si registra il tutto esaurito e ogni anno si vende più velocemente dell'anno precedente i biglietti è qualcosa che come promotore non si vuole prendere in considerazione".

"Perché dovrei avere una gara ogni due anni quando posso averne una ogni anno? Siamo molto competitivi, forniamo un buon quantitativo di dollari alla F1 e il nostro è un grande mercato, il mercato messicano ha molto a che fare con il successo negli Stati Uniti. La popolazione ispanica è molto affezionata alle gare che si disputano in Texas".

"Se alcuni paesi non dovessero ricevere i finanziamenti richiesti, sicuramente l'alternanza di luoghi sarà un'opzione da prendere in considerazione. Preferirei sicuramente avere una gara ogni 2 anni piuttosto che non averne affatto".

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