F1 | Shovlin: “Queste auto non si adattano allo stile di Hamilton”
Hamilton arriva dalla splendida vittoria di Silverstone, ma Mercedes non ha nascosto che l'inglese stia vivendo un anno difficile in termini di performance in qualifica. Tuttavia, secondo la Stella ci sono delle motivazioni, legate anche alle caratteristiche delle auto a effetto suolo che non sono totalmente adatte allo stile di guida di Lewis.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Per un pilota con ben 104 pole position all’attivo, sembra quasi paradossale dire che la qualifica è uno dei problemi di Lewis Hamilton, ma quest’anno il sette volte campione del mondo non è stato ancora in grado di trovare costanza sul giro secco, ritrovandosi nella maggior parte delle occasioni alle spalle del compagno di squadra George Russell.
Un aspetto che spesso ha penalizzato il britannico, soprattutto perché, partendo dietro, alle volte le sue performance sulla lunga distanza sono state compromesse proprio dal fatto di ritrovarsi nel traffico. Più in generale, però, secondo Mercedes queste difficoltà nella ricerca del tempo in qualifica sono legate anche all’attuale generazione di macchine a effetto suolo, che non si adattano così bene a determinate caratteristiche dello stile di Hamilton come quelle usate fino al 2021.
Per questo, sia la Stella che l’inglese sono alla ricerca di alcuni correttivi che gli permettano di estrarre qualcosa in più sul giro secco, dove quest’anno Russell ha avuto la meglio tranne in due occasioni, Cina e Spagna. Non è un mistero che, anche in Williams, Russell fosse ritenuto uno dei piloti più competitivi sul giro secco, tanto da essere definito “Mr. Saturday”, ma rispetto al primo anno insieme, la tendenza in qualifica si sta spostando sempre più a suo favore.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
"Russell ha sempre fissato un livello molto alto in termini di performance in qualifica. Non appena è entrato in F1, ha impressionato. Anche con la Williams ha fatto delle sessioni di qualifica davvero impressionanti. Quindi sappiamo che è molto veloce", ha spiegato il responsabile delle operazioni di pista della Mercedes, Andew Shovlin, prima di aggiungere come e quanto Hamilton in molte occasioni abbia incontrato delle difficoltà nell’estrarre il massimo da queste vetture a effetto suolo.
"Lewis non ha nascosto il fatto che il sabato è stato il suo giorno difficile. Ha avuto problemi con questa generazione di auto, che non si adatta al suo stile. Ha lavorato sul suo modo di guidare. Ma abbiamo lavorato molto per cercare di rendere la vettura più veloce. Certo, non lo è stata abbastanza, ma il focus è stato anche quello di migliorare il bilanciamento e la maneggevolezza, in modo da dare ai piloti una vettura con cui poter attaccare il giro il sabato”.
Nonostante negli ultimi appuntamenti Russell sia comunque riuscito a qualificarsi davanti al compagno di squadra, dall’altra parte Shovlin crede che Hamilton abbia compiuto dei progressi: “Abbiamo fatto dei progressi. Recentemente, George ha battuto Lewis in termini di qualifica, ma con margini piuttosto sottili. Quindi è un bene per la squadra che Lewis sia tornato più vicino in qualifica. Ma continueremo a lavorare su questo aspetto e sono sicuro che vedremo altre pole position da parte sua".
Cercando di illustrare le difficoltà incontrate dal sette volte campione del mondo nella ricerca del tempo sul singolo giro, Shovlin ha spiegato che sembra essere legato che sono legate soprattutto alla fase di ingresso in curva, dove Hamilton ha faticato nel trovare la giusta fiducia. Ripercorrendo gli ultimi tre anni della Stella, non è un mistero che le vetture progettate a Brackley abbiano sofferto molto il porpoising, aspetto che non penalizzava solamente in rettilineo con questi vistosi rimbalzi, ma anche in ingresso di curva, con il rischio di perdere improvvisamente aderenza e, di conseguenza, anche il posteriore.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Una delle prerogative chieste da Hamilton per migliorare l’auto, infatti, era proprio una maggior stabilità del posteriore, tanto che quest’anno sono stati rivisti diversi elementi per spostare il carico e migliorare la costanza del retrotreno, il che ha però indotto, complice anche la nuova ala anteriore, un fastidioso sottosterzo all’anteriore. Solo negli ultimi appuntamenti, grazie anche a diverse novità tecniche, la W15 sembra aver trovato un miglior bilanciamento.
Shovlin ha spiegato le difficoltà di Hamilton legandole proprio alla fase di inserimento in curva: "Lewis ha sofferto in particolare la qualifica con queste vetture, ma è sempre andato bene sulla lunga distanza. E questo è stato molto utile. È più che altro il modo in cui vuole attaccare una curva. Quando prova a guidare in un certo modo, la macchina scatta in sovrasterzo e questo fa sì che le temperature delle gomme aumentino”.
"Quindi la maggior parte del nostro lavoro è stata quella di cercare di dargli un'auto che permettesse di guidare con uno stile molto aggressivo, di estrarre il tempo sul giro senza che lo cogliesse di sorpresa in inserimento curva”.
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