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F1 | Chi scrive le regole 2026? La FIA senza squadre e Liberty

Il "Patto della Concordia" in vigore in F1 scadrà alla fine del 2025, ragione per cui promotore e team non hanno titolo per discutere le norme delle monoposto 2026. E non c'è tempo da perdere perché la FIA dovrà pubblicare un regolamento entro giugno: il legislatore ritrova il potere perduto o si trova da solo in un... campo minato?

Charles Leclerc, Ferrari SF-24, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15

La F1 sta vivendo uno strano momento di incertezza. La capacità dei tecnici di trovare carico aerodinamico con le monoposto di ultima generazione che spostano un volume d’aria sempre maggiore e l’allargamento delle maglie normative che consentono di approvare soluzioni aerodinamiche che sporcano la scia, hanno riportato d’attualità il tema dell’aria sporca che impedisce di far avvicinare una vettura a quella che precede, limitando le possibilità di sorpasso.

Ma i problemi non riguardano solo il presente, perché nuvole scure offuscano anche il futuro: tutti abbiamo capito che la gestazione delle regole 2026 è più complessa del previsto, ma forse solo pochi sanno cosa sta succedendo.

Audi sarà il nuovo Costruttore che entrarà nel mondiale di F1 2026 rilevando la Sauber

Audi sarà il nuovo Costruttore che entrarà nel mondiale di F1 2026 rilevando la Sauber

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

La parte relativa alle nuove power unit è stata discussa fra i Costruttori, la FIA e la FOM in un serrato confronto che aveva portato, su spinta di Audi e Porsche (che oggi non figura fra i motoristi) a definire un’unità che divideva la potenza fra il propulsore endotermico e quello ibrido.

Il Consiglio Mondiale della FIA ha approvato il regolamento e continua ad apportare piccole modifiche al testo pubblicato il 6 dicembre 2023, ma per quello che riguarda il telaio e l’aerodinamica di scritto non c’è ancora niente e, oggettivamente, è un argomento di cui si parla poco. Come mai?

La risposta è semplice: le monoposto 2026 non vengono “disegnate” dalla Governance che regola il funzionamento della F1 attuale: FIA, FOM e le 10 squadre. Con la scadenza del “Patto della Concordia” alla fine del 2025 e, in mancanza di un rinnovo, non esiste la fase della continuità, ma quella della decadenza.

E siccome le regole 2026 sono al di fuori del perimetro di attività di questo “Patto”, tocca alla FIA scrivere le norme, avendo il ruolo statutario di legislatore. Spetta allo staff di Nikolas Tombazis, responsabile tecnico FIA delle monoposto, definire entro il mese di giugno 2024 una prima stesura sulla quale F1 e i team potranno portare le loro obiezioni prima che il testo venga approvato dal Consiglio Mondiale.

Nickolas Tombazis, responsabile tecnico FIA del settore monoposto

Nickolas Tombazis, responsabile tecnico FIA del settore monoposto

In questa fase manca il passaggio dalla F1 Commission che raccoglie le istanze dei vari gruppi di lavoro che, di solito, ispirano le norme in un serrato confronto con la FIA e F1. Per le monoposto a effetto suolo, si ricorderà, Liberty Media aveva istituito uno staff tecnico proprio (il responsabile era Pat Symonds) che si era accollato i costi dello studio in galleria del vento per avere vetture che potessero stare in scia e favorire i sorpassi e, dunque, lo spettacolo).

I tempi sono molto stretti e la FIA, non avendo ancora le idee chiare, aveva chiesto alle squadre una dilazione a settembre per guadagnare qualche mese, ma trattandosi di un cambiamento normativo era necessario trovare l’unanimità dei team che non c’è stata.

Il Consiglio Mondiale aveva votato che la ricerca aerodinamica e il lavoro nel wind tunnel sulle F1 2026 sarebbe potuto iniziare solo dal 1 gennaio 2025 (con l’intento di mettere tutti alla pari e contenere i costi), ma niente vieta che uno staff tecnico dedicato cominci a pensare il layout delle future macchine.

Mohammed Ben Sulayem, Presidente FIA

Mohammed Ben Sulayem, Presidente FIA

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Senza regole è impossibile, per cui si capisce l’esigenza dei team di avere in mano un primo documento sul quale fare delle valutazioni. La FIA, in questa fase, si ritrova con un potere che non ha mai avuto negli ultimi anni e vuole esercitarlo. Al presidente Ben Sulayem non sembrerà vero poter scrivere le regole secondo i suoi dettami, dopo essere sempre stato il “vaso di coccio” fra Liberty e le squadre che hanno trovato sempre una saldatura nelle decisioni a danno della Federazione Internazionale.

È un momento in cui è stata messa la sordina alle polemiche che hanno tenuto banco nell’inverno (come l’azione legale dei coniugi Wolff contro Ben Sulayem e per l’indagine farlocca che l’ente di tutela morale della FIA aveva fatto partire sulla semplice indicazione di un media), perché una Federazione Internazionale particolarmente debole (molti personaggi di spicco hanno lasciato i loro ruoli in dissonanza con il presidente) ha l’occasione di riprendere in mano un ruolo che in passato era suo e che recentemente è stato condiviso con il promotore e le squadre.

L’occasione è ghiotta per ritrovare un ruolo strategico nel paddock, ma tutto ciò avviene su un tema che è pieno di insidie, perché le regole discusse finora non sono sfociate in una sintesi condivisa, e ci sono aspetti, anche importanti, che sono tutt’altro che definiti.

La Pirelli ha convinto la FIA a proseguire con le gomme da 18 pollici anche nel 2026

La Pirelli ha convinto la FIA a proseguire con le gomme da 18 pollici anche nel 2026

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Un esempio? La Pirelli era stata invitata a studiare gomme da 16 pollici in luogo delle attuali 18” per contribuire alla nascita di monoposto che dovranno diventare più leggere, pur dovendo imbarcare batterie decisamente più grandi e pesanti. Il fornitore unico, dopo uno studio accurato ha concluso che il vantaggio in peso era limitato e c’era il rischio con pneumatici più piccoli, di aumentare il surriscaldamento, fenomeno che alla Bicocca stanno combattendo per il prossimo anno. Le F1 2026 avranno coperture da 18” più strette con una spalla più bassa.

L’episodio evidenzia quanto sia complicato raggiungere dei target: la FIA ha dovuto rivedere un concetto sul quale stava costruendo la F1 più corta, leggera e stretta. Si parla di doppio DRS per facilitare i sorpassi grazie ad un’aerodinamica mobile, sollevando dubbi sulla sicurezza, o di un “Push to pass”.

Stefano Domenicali, CEO di Formula One Group

Stefano Domenicali, CEO di Formula One Group

Foto di: Shameem Fahath

Stefano Domenicali sta invitando i Costruttori a sedersi a un tavolo per chiudere al più presto la trattativa sul “Patto della Concordia” e ristabilire una Governance nella quale tutti gli attori possano avere un ruolo nelle decisioni. Prepariamoci a una fase con molte turbolenze, nelle quali ciascuno cercherà di lucrare un vantaggio dal proprio rapporto di forza con il legislatore…

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