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F1 | Sainz: "Piccoli passi in avanti, ma dobbiamo attendere"

La prima giornata di prove libere si è conclusa con un quinto posto per Carlos Sainz ma, soprattutto, con indicazioni positive per quanto riguarda la comprensione della vettura grazie a i test effettuati in mattinata. Piccoli passi che danno fiducia, anche se, chiaramente, bisogna attendere il responso della pista. Come obiettivo per il weekend lo spagnolo ha delinato almeno una top five.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

La Ferrari ha concluso la prima giornata di prove libere a Melbourne con un secondo e un quinto posto ottenuti su gomma media, distanti oltre mezzo secondo dal leader Fernando Alonso. Posizioni che raccontano solo una parte della storia, dato che non è stata provata né una vera simulazione di qualifica né il passo gara.

I due piloti della Rossa avevano in effetti messo in pratica l’idea di provare anche la gomma soft, ma l’arrivo di qualche goccia d’acqua, così come la decisione della FIA di disabilitare il DRS, ha suggerito di evitare di prendere rischi inutili.

Per quanto i tempi registrati oggi siano poco indicativi in merito ai reali valori in pista, data prima sessione interrotta dedicata al lavoro al set-up e una sessione pomeridiana interrotta dall’arrivo della pioggia, i piloti del Cavallino hanno comunque sottolineato di aver visto qualche segnale positivo.

La squadra ha condotto diverse prove di setup per continuare ad esplorare il potenziale (inespresso) della vettura, permettendo comunque ai piloti di prendere confidenza con i muretti e il mix di curve di Albert Park, testando le mescole da asciutto portate da Pirelli, così come le intermedie.

“Penso dobbiamo attendere domani per avere conferma [dei miglioramenti], perché ovviamente le prove libere sono prove libere. Abbiamo usato la prima sessione per provare cose molto differenti sulla vettura, per capire se possiamo trovare migliori performance dal pacchetto che abbiamo ora”, ha spiegato Sainz al termine della seconda sessione di prove libere, il quale ha voluto sottolineare i piccoli passi in avanti da parte del team nella comprensione della vettura.

“Sembra che stiano comprendendo meglio la monoposto, trovando un paio di cose che possono tornare utili per il futuro, ma fino a quando non le mettiamo in pratica su un vero giro da qualifica, non lo sapremo”.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

La speranza è che questa miglior comprensione della vettura possa aiutare a fare uno step in avanti, in particolare alla domenica, quello che si è dimostrato essere uno dei punti deboli più rilevanti della SF-23. Secondo lo spagnolo, infatti, al momento il potenziale della vettura consente di lottare in qualifica con Aston Martin e Mercedes, mentre sulla lunga distanza manca ancora qualcosa.

“Penso che in qualifica saremo sul loro livello, ma in gara potremmo anche pensare di essere uno step indietro [rispetto a loro] come eravamo a Jeddah. Ma con gli step che stiamo pianificando, con le cose che abbiamo provato questo fine settimana, speriamo che la situazione possa migliorare”.

Seppur manchino ancora dati per farsi un’idea chiara, Sainz ha delineato come obiettivo del weekend lottare per il podio, o al massimo riuscire a posizionarsi con entrambe le monoposto nei primi cinque: “[Stiamo facendo] Piccoli step. Fino a quando non arriva il grosso pacchetto di aggiornamenti, proviamo a fare piccoli step e ottimizzare quello che abbiamo. Sappiamo che non è abbastanza per lottare per la vittoria, ma magari possiamo lottare per entrare nella top tre oppure tra i primi cinque.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Al pomeriggio quei pochi minuti prima dell’arrivo della pioggia hanno creato parecchia confusione, con tutti i piloti in pista per testare le modifiche di assetto. Ciò ha causato parecchio traffico, tanto che molti conducenti hanno dovuto abortire il proprio giro veloce, tra cui anche lo stesso Sainz. Secondo il madrileno, ciò sembra essere legato anche alla finestra necessaria per far funzionare le gomme, difficile da raggiungere con un solo giro di preparazione su un asfalto così scivoloso.

“Oggi tutti sembravano far fatica. Probabilmente è qualcosa legato alla pista, alla tipologia di asfalto, che non ci dà particolare confidenza per spingere nel primo giro, quindi [noi piloti] facciamo un giro di preparazione, un passaggio per raffreddare gli pneumatici, un altro giro spinto, tutti insieme".

"Questo significa che tutti sono in pista nello stesso momento, è pieno di traffico, ma in qualifica dovremmo essere tutti in fase rispetto agli altri, quindi speriamo che la situazione possa essere migliore”.

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