Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

F1 | Sainz esclusivo: "Ho cambiato stile di guida per vincere"

Il ferrarista si è aperto in una lunga intervista con Motorosport.com: Carlos non ha fatto mistero delle difficoltà a inizio stagione con la F1-75: "Avevo una rossa competitiva e non riuscivo a sfruttarla: è stato frustrante, ma ho trovato la mia strada cambiando il modo di guidarla". Perché sei considerato un pilota costruito? "Ogni compagno di squadra, team principal, ingegnere che ha esaminato i miei dati, mi ha valutato come un grande talento. Forse dovrei essere più spettacolare per sembrarlo di più?".

Carlos Sainz, Ferrari e Roberto Chinchero, Motorsport.com Italia

Foto di: Ferrari

In una chiacchierata esclusiva con motorsport.com Carlos Sainz ha trasmesso una sensazione di grande solidità. In questa stagione ha avuto a disposizione per la prima volta (in F.1) una monoposto vincente, ma tra Carlos e la F1-75 non è stato amore a prima vista.

È iniziato un lungo percorso di adattamento che Sainz ha spiegato con trasparenza, un periodo non privo di momenti di frustrazione che ha portato alla vittoria di Silverstone. La vittoria inglese non ha cambiato molto la sua vita, ma il primo successo in Formula 1 gli ha portato un dono molto particolare.

Carlos ha spiegato perché è convinto di essere un pilota di talento, perché crede molto in questo ciclo Ferrari e perché è cosciente di essere, come tutti i piloti, costantemente sotto esame. A 28 anni si ha l’impressione di essere davanti ad una persona più matura, forgiata da una carriera con alti e bassi, che dosa le parole ma va dritta al punto, senza aver paura di ammettere anche le sue debolezze.

Carlos Sainz, Ferrari

Carlos Sainz, Ferrari

Photo by: Ferrari

Stagione numero 2 in tuta rossa. Come l’hai vissuta rispetto a quella d’esordio?
“Ho approcciato il 2022 con una certa tranquillità, conoscendo le persone con cui avrei lavorato e l’ambiente in generale. Ma allo stesso tempo è stato come partire da zero, visto che abbiamo portato in pista una monoposto inedita, figlia di un nuovo regolamento. E questo aspetto è stato un po' una seccatura, perché ovviamente arrivavo già da un cambio di squadra e non credo che nessuno sia particolarmente felice quando c’è da ricominciare da zero”.

La scorsa stagione ha colpito la tua velocità di adattamento alla macchina, sei stato l’unico pilota, tra quelli che hanno cambiato squadra, a trovare il feeling con la tua nuova monoposto. Quest’anno, però, hai avuto maggiori difficoltà proprio nella prima parte di stagione...
“È stato frustrante. Mi sono sentito come all’inizio del 2021, solo che un anno fa sapevo dove erano i limiti della macchina e sapevo dove dover trovare gli ultimi due decimi, per lo più in una certa tipologia di curve. Fatto questo passo, la seconda metà di stagione 2021 è stata molto buona. Quest'anno abbiamo finalmente avuto a disposizione un'auto competitiva, una monoposto in grado di puntare al vertice, e all'improvviso mi sono ritrovato in una posizione per me del tutto nuova, ovvero a più di due decimi dal mio compagno di squadra e senza capirne il motivo".

"È stato frustrante, perché è stata la prima volta che ho avuto a disposizione una macchina competitiva in grado di lottare per la vittoria. Ho tenuto abbastanza segrete le cause dei miei problemi, credo che le persone che conoscono questo sport e coloro che fanno analisi approfondite ormai mi conoscono, e da parte mia ho capito l’origine dei problemi che ho avuto”.

Leclerc transita davanti alla Ferrari di Sainz nella sabbia in Australia

Leclerc transita davanti alla Ferrari di Sainz nella sabbia in Australia

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Come ne sei uscito?
“Ho dovuto cambiare completamente il mio stile di guida, passando a un modo di guidare per me molto innaturale e… renderlo naturale, un passaggio che richiede molto tempo. Ho provato anche soluzioni di setup che inizialmente sembravano andare nella direzione sbagliata per poi successivamente scoprire che sbagliate non erano, ed il tutto nei weekend di gara, visto che non ci sono più test. In qualche fine settimana sono andato fuori strada con l’assetto, compromettendo il bilancio di tappa, e tutto ciò ha accumulato frustrazione. Poi è arrivato il Gran Premio del Canada, e da quel momento ho trovato la mia strada”.

La squadra ha dovuto fare dei cambiamenti tecnici sulla tua monoposto o è stato un processo completato lavorando solo sullo stile di guida?
“La squadra ovviamente mi ha ascoltato, ed è sempre stata cosciente di quali fossero le mie difficoltà. Ma siamo in un’era di budget-cap, ed in più queste monoposto non offrono molti margini di manovra in termini di setup. Solo a stagione avanzata è stato possibile avere un paio di novità tecniche che mi hanno davvero aiutato a trovare più performance. Se ripenso al weekend di Barcellona, che è stato il mio punto più basso in termini di velocità sia in qualifica che gara, la mia guida è completamente cambiata, ho costantemente cercato quella sensazione di fiducia che deve darti una macchina per poterti permettere di estrarne il massimo”.

C’è stato un aspetto particolare che ti ha creato difficoltà, come curve veloci, curve lente, frenata…
“No, un po' dappertutto, diciamo che un certo stile di guida non si sposa bene con questa monoposto. A volte capita nella carriera di un pilota di salire su una macchina, come ho fatto io nel 2021, e senza fare nulla di particolare, semplicemente guidando come ti piace fare, vai subito bene. Altre volte sali un'altra monoposto, credi di aver fatto un buon tempo sul giro, e poi vedi che c’è chi ha fatto meglio. A quel punto ti chiedi come mai, visto che la sensazione era quello di essere andato veloce. Ma l’aspetto più frustrante è essersi ritrovato in questa situazione avendo a disposizione una monoposto competitiva”.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, è un pilota molto a suo agio sull'acqua

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, è un pilota molto a suo agio sull'acqua

Photo by: Ferrari

Dall’esterno si è avuta l’impressione che tu abbia sofferto più in qualifica rispetto al passo gara. È realmente così?
“È interessante, perché il mio punto di vista è diverso. Ad esempio, all'inizio dell'anno il mio feeling con la macchina era tutt’altro che buono, ma in Bahrain e a Jeddah ho lottato per la pole, ero molto vicino, ed anche a Miami, Monaco e in Canada credo di essere andato bene. Ma quando domenica stavo per iniziare il Gran Premio sapevo di non poter guidare ogni giro come avevo fatto in qualifica. In gara sentivo che la differenza era maggiore, perché non hai il grip che ti assicura la gomma soft per un giro. Se guardo le qualifiche di Monza, Francia, Ungheria e Austria sono stato davanti o dietro a Charles di mezzo decimo, quindi alla fine credo che sia ancora la gara il fronte su cui lavorare”.

Nelle qualifiche di Melbourne un tuo giro molto buono è svanito a pochi metri dal traguardo per una bandiera rossa. Se fossi partito nelle prime posizioni probabilmente non avresti commesso l’errore al primo giro. Anche ad Imola sei stato speronato subito dopo il via, perdendo di fatto una gara. Credi che anche la sfortuna abbia avuto un ruolo nella tua prima parte di stagione?
“Per ottenere un buon risultato ci sono tante cose che devono andare nel verso giusto, l’esempio di Melbourne che hai fatto è molto indicativo. Senza quella bandiera rossa sarei partito nelle prime posizioni, e probabilmente non avrei commesso l’errore che poi ho fatto. E questo non mi avrebbe messo sotto pressione ad Imola. Ma credo che un pilota nell’arco di un intero campionato si trovi spesso a dover affrontare momenti di pressione, e deve essere pronto a reagire".

"All’inizio di questa stagione non mi sono sentito bene con la macchina, non potevo guidare nel modo in cui mi piace, e ho commesso un paio di errori che mi sono costati molto nell’economia del campionato, ma quello di Imola è stato però un errore di Daniel, non mio. Poi ho avuto una sequenza di buone gare, Canada e Silverstone, ma in Austria, ad esempio, ho perso una seconda posizione (per un problema alla power unit) in una gara che ho corso sullo stesso ritmo di Charles, lasciando per strada diciotto punti”.

Carlos Sainz, Ferrari

Carlos Sainz, Ferrari

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Il primo giro di Silverstone è stato particolare. Il modo in cui hai tenuto testa a Max è sembrato un segnale, come se fossi tornato ad essere padrone della macchina.
“Già in Canada mi sono sentito bene, ho spinto molto dietro Max, ho avuto la sensazione di aver fatto un passo avanti. Poi a Silverstone nella prima partenza ho perso terreno, e quanto è arrivata una seconda possibilità mi sono detto ‘non puoi sprecarla’! Si, mi sono sentito bene, e lo stesso feeling l’ho avuto in Francia, credo di aver fatto un bel giro in Q2, sono passaggi che ti fanno capire di essere sulla strada giusta, che aumentano la tua fiducia. Ed è li che ho iniziato davvero a pensare di poter essere veloce anche con questa monoposto".

"Quando hai problemi ti sorge sempre il dubbio, e nel mio caso era quello di non trovare il giusto feeling con la F1-75, quello che avevo invece trovato con la macchina 2021. Quando vedi che le cose iniziano ad andare bene ritrovi fiducia, la F1-75 non è ancora una monoposto che mi piace, devo ancora pensare molto mentre guido perché non posso avere l’approccio naturale che vorrei. Ma almeno so che se metto tutto insieme posso puntare in alto”.

Uno dei commenti che vengono fatti sempre più frequentemente alla fine di una qualifica o di una gara non positiva è “Non sono riuscito a mettere le gomme nella giusta finestra di temperatura”. È davvero così?
“A volte diciamo ‘gomme’ perché vogliamo dire ‘gomme’… (Carlos sorride) Può essere qualsiasi cosa, ci sono così tante variabili in un'auto di Formula 1! Gli pneumatici una di queste, e quando non si capisce bene cosa è accaduto a volte la prima cosa che viene in mente è ‘gomme’. La verità è che questo sport è molto complesso, ci sono davvero tante cose da mettere insieme”.

Carlos Sainz, festeggia a Silverstone la sua prima vittoria con la F1-75

Carlos Sainz, festeggia a Silverstone la sua prima vittoria con la F1-75

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Quanto è stata importante la vittoria di Silverstone? Cosa è cambiato dopo quella domenica?
“Quello che sto per dire probabilmente un po' un cliché, ma ho sempre creduto di avere le qualità necessarie per vincere una gara. Credo che quando sono in una buona giornata posso essere migliore di chiunque altro, e il mio obiettivo è essere il più possibile nella mia buona giornata”.

“Non credo che la vittoria di Silverstone mi abbia dato una sensazione così particolare, ma posso dire che mi ha risolto un… problema. Prima di quel giorno sentivo molto spesso la solita domanda: ‘quando arriverà la prima vittoria?’. Dai media, dai fans, dalla mia famiglia o dai miei amici, era un po' un tormentone. Adesso non devo più rispondere a questa domanda, ed è l’unico vero cambiamento che c’è stato dopo Silverstone!”.

“In termini di pura convinzione, onestamente l'ho avuta sin dal mio debutto nel 2015. Quando mi sono confrontato con Max in Toro Rosso ho pensato che avremmo avuto un futuro in questo sport, ed ero pronto a scommettere che entrambi avremmo vinto delle gare”.

Carlos Sain con il trofeo dopo la vittoria nel GP di Gran Bretagna

Carlos Sain con il trofeo dopo la vittoria nel GP di Gran Bretagna

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Nel paddock tutti sostengono che sei un grande professionista, un lavoratore eccellente. Però, allo stesso tempo, non tutti associano il tuo nome al puro talento. È qualcosa che ti colpisce o che ti dà fastidio?
“È una buona domanda a cui però non so rispondere. C’è una cosa di cui sono molto sicuro, ed è che ogni compagno di squadra che ha lavorato con me, ogni team principal, ogni ingegnere che ha esaminato i miei dati, mi ha valutato come un grande talento, e se lo dicono è probabilmente perché hanno visto cosa sono in grado di fare”.

“Sanno che sono molto veloce sul bagnato e questo è normalmente qualcosa che si addice ad un pilota di talento. Forse c’è chi vorrebbe che fossi più spettacolare, non so, sinceramente mi basta il giudizio delle persone che leggono la mia telemetria e che lavorano con me. Se nel resto del paddock non è così, beh, forse è un po' colpa mia. Non mi piace dire ‘questo è stato il giro della mia vita’, o cose del genere, non è il mio modo di fare, e forse questo trasmette un’altra percezione”.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Dall'esterno la stagione della Ferrari è stata vista con alti e bassi. Sono state elogiate le performance iniziali, poi ci sono state critiche sulle strategie e sui problemi di affidabilità. All'interno della squadra ci sono stati questi alti e bassi o tutto è stato vissuto con maggiore calma?
“C’è stata frustrazione in alcuni momenti poco felici, ed è facile da immaginare. Ma se c'è una cosa che ho visto, è stata una grande compattezza. Non c'è mai stato un dubbio, non si è mai puntato il dito contro qualcuno, e questo aspetto credo sia stato una debolezza nel passato della Ferrari. Se pensiamo all’ultimo periodo in cui la Scuderia non ha vinto, c’è stato spesso un dito puntato, si è cercato il colpevole, ma oggi non è così, quest'anno c'è stato davvero un grande spirito di gruppo”.

“Non siamo ancora abbastanza bravi in alcune aree, dobbiamo migliorare ed assicurarci di non fare lo stesso errore due volte. Se ripenso agli sbagli che abbiamo commesso ogni errore è stato diverso, una situazione differente, un diverso insieme di circostanze. Non abbiamo mai ripetuto lo stesso errore. Ci troviamo di fronte a una nuova sfida e stiamo cercando di crescere, di essere più robusti, stiamo cercando di essere migliori”.

“La squadra per tre anni non ha lottato per il campionato, ora ci troviamo nuovamente nelle prime posizioni ed abbiamo a che fare con le due squadre più complete nella storia della Formula 1, ovvero Mercedes e Red Bull. Questo confronto ha fatto emergere delle debolezze, ma cercheremo di migliorare in vista del prossimo anno”.

Carlos Sainz con il nostro Roberto Chinchero durante l'intervista esclusiva

Carlos Sainz con il nostro Roberto Chinchero durante l'intervista esclusiva

Photo by: Ferrari

Daniel Ricciardo fino a poco tempo fa era considerato uno dei top-driver di Formula 1. Nell’arco di poco tempo si è ritrovato a piedi e la prossima stagione non sarà tra i venti piloti al via della mondiale. Credo che sia un rischio a cui siete tutti esposti?
“Ogni pilota credo lo sappia, siamo giudicati per quanto abbiamo fatto ed ottenuto nell’ultima gara. Al massimo si valuta l’ultima stagione, ed è per questo che Daniel si trova oggi in una situazione così difficile. In nessun sport c’è una memoria lunga, e non credo che si possa cambiare questo approccio”.

“È il modo in cui lo sport ci valuta: se vinci sei un eroe, hai un gran weekend e diventi il miglior pilota al mondo, nessuno è migliore di te. Ma se attraversi un periodo difficile accade il contrario, va messo in conto. So quanto è bravo Daniel, si è ritrovato in una squadra con la quale non si è mai sentito a suo agio e questo è bastato a far prendere alla sua carriera un percorso diverso. Lo scorso anno ha vinto una gara, ma ormai nessuno se lo ricorda. Per questo credo che dobbiamo sempre essere concentrati sulla prossima corsa, perché ogni volta che scendiamo in pista ci giochiamo un risultato ma anche la nostra reputazione”.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Come stai vivendo la tua esperienza personale da pilota Ferrari?
“Le sensazioni più incredibili le sto vivendo in Italia. È francamente difficile descrivere ciò che si prova, dovreste entrare nel corpo di un pilota Ferrari per capirlo, per sentire quello che proviamo. Sono cosciente che questa esperienza non la dimenticherò mai, so che potrò sempre dire di essere stato un pilota Ferrari. E questo, in sé, è qualcosa di incredibile”.

Leggi anche:

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente F1 | Pirelli, Isola: "Austin, irregolarità da non sottovalutare"
Prossimo Articolo F1 | Alpine: Rossi non chiude l'Academy dopo la lezione Piastri

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia