F1 | Russell: "La seconda fila era possibile senza i saltellamenti"
Mercedes ha faticato per tutto il weekend nel tratto veloce del primo settore, pagando un evidente gap dovuto alla mancanza di stabilità causata dai continui saltellamenti nel tentativo di abbassare la vettura per trovare carico aerodinamico. Per questo Russell è stato costretto ad abortire il secondo giro, ma crede che la P4 fosse possibile.
Sin dalla prima sessione di prove libere, entrambi i piloti della Mercedes si sono lamentati in maniera decisa del comportamento della macchina nelle zone più rapide della pista, legato soprattutto alla mancanza di carico aerodinamico e ai continui saltellamenti.
Nel corso del weekend, gli ingegneri hanno provato numerosi setup per tentare di ridurre questo fenomeno, scambiando anche gli assetti tra i due piloti al fine di avere maggiori chiavi di lettura. Per quanto, in effetti, dal giovedì al venerdì il team sia stato in grado di risolvere parzialmente questi problemi, dall'altra in realtà non sono mai stati totalmente eliminati, tanto che sia George Russell che Lewis Hamilton ne hanno sofferto in qualifica.
Questo continuo saltellamento si è fatto soprattutto sentire nella sequenza dello snake e con la parte posteriore della vettura, muovendo continuamente il bilanciamento tra avantreno e retrotreno, aspetto che di fatto rendeva la monoposto piuttosto instabile. Al contrario, la RB20, con la sua piattaforma aerodinamica estremamente stabile, ha fatto di quel tratto il suo punto di forza in tutto il weekend, registrando velocità di percorrenza più sostenute rispetto ai rivali.
George Russell, Mercedes F1 W15
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Per tentare di ritrovare un po' di fiducia e maggior supporto dal retrotreno della W15, Hamilton è poi passato durante la FP3 a un'ala più carica, la quale ha però impattato negativamente sull velocità di punta, tanto che in vista delle qualifiche è tornato sulla soluzione più scarica usata nelle libere del giovedì.
Russell ha poi conquistato un settimo posto che non lascia il sorriso sui volti degli uomini Mercedes, ottenuto però su gomma usata nel primo tentativo della Q3. Mercedes si era infatti presentata in qualifica solamente con 4 treni di soft nuovi, uno in meno rispetto a Ferrari, McLaren e Aston, che invece erano state più conservative in FP3 risparmiando un set. Per quanto anche la mescola usata abbia dimostrato di poter reggere bene, l'inglese non è stato in grado di completare il suo secondo giro nella manche conclusiva a cuasa di un errore in curva 10, dovuto proprio al contatto del fondo con l'asfalto che ha sbilanciato la monoposto.
"Il mio primo giro con la gomma usata è stato davvero positivo. Mi sentivo davvero forte in questo weekend. Ho montato la gomma nuova, ho guadagnato due decimi alla curva 9 e poi l'ho persa in curva 10. Quindi credo che la quarta posizione fosse il vero potenziale della vettura oggi", ha raccontato il britannico, che ha poi spiegato come, in realtà, il tutto sia stato causato dal fatto che abbia provato a percorrere curva 9 con una velocità superiore rispetto a quanto fatto in precedenza nel weekend.
Focus sul confronto telemetrico tra Russell e Verstappen nel primo settore: si noti la differenza nel tratto più rapido, dove Mercedes soffre i saltellamenti e la mancanza di carico
Foto di: Gianluca D'Alessandro
Mercedes ha infatti sempre sofferto in quel tratto, ma Russell ha comunque provato a dare qualcosa in più, nella speranza che la macchina gli desse il supporto necessario per strappare quantomeno una posizione in seconda fila.
"Credo che la pista si evolva, si percorrono più velocemente le curve, la macchina si avvicina al terreno, il rimbalzo probabilmente aumenta. E questo è stato il mio problema nelle qualifiche di oggi. Non riuscivo a superare la zona ad alta velocità senza toccare l'asfalto. Ed è per questo che ho persa l'auto in curva 10. L'auto ha toccato terra e sono finito largo perché stavo percorrendo la curva forse 10 km/h più velocemente di quanto abbia fatto in qualsiasi altro momento di questo weekend", ha poi aggiunto Russell spiegando quanto abbia faticato in quel tratto.
Il problema di fondo è che, come si era già visto in Bahrain, alla W15 manca del carico aerodinamico e ciò si evidenzia soprattutto nelle curve più rapide e prolungate dove serve tanto supporto e una piattaforma stabile, qualcosa di cui i piloti non hanno mai fatto mistero in questo inizio di campionato. Per tentare di recuperare quel carico, gli ingegneri hanno provato ad abbassare la vettura, innescando però i saltellamenti: se a Sakhir questo fenomeno ha impattato in maniera minore, a Jeddah è invece emerso in maniera più decisa, togliendo fiducia nel primo intertempo.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
"Non è stata affatto una buona qualifica", ha invece spiegato Hamilton, che ha concluso la sua giornata alle spalle del compagno di squadra, con sensanzioni però completamente differenti. Mentre Russell si è trovato maggiormente a suo agio con la vettura, Hamilton ha dovuto provare diverse soluzioni per trovare un feeling più convincente, inclusa anche un'ala posteriore più carica che, però, è stata poi accantonata dato l'impatto negativo sulle velocità di punta.
"Ieri ho faticato molto con la macchina, mentre nelle FP3 ero molto più contento, con un'ala leggermente più grande, ma perdevo due decimi in rettilineo. Ma ho recuperato un po' di stabilità ed ero molto, molto più contento e pensavo di poterlo fare anche in qualifica. Ma purtroppo i saltellamenti sono ancora presenti. Ecco perché eravamo così lenti nel primo settore", ha spiegato il sette volte campione del mondo, che già lo scorso anno si era lamentato del medesimo problema.
Mercedes ha provato diverse soluzioni per risolvere il problema del saltellamento ma, per quanto attenuato dal giovedì al venerdì, si tratta di un fenomeno che il team non riesce a tenere ancora totalmente sotto controllo nel momento in cui abbassa la vettura. "Abbiamo provato a cambiare tutte le impostazioni. Non riusciamo a liberarcene. È difficile da spiegare, abbiamo avuto un po' di rimbalzo in Bahrain, ma non così intenso come qui", ha aggiunto Hamilton, anche se è importante menzionare che a Sakhir il team era stato costretto ad alzare il fondo per evitare un'usura del pattino troppo accentuata.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
"Il primo settore è ad altissima velocità, sei in imbardata e c'è molto carico laterale, e i rimbalzi sconvolgono parecchio la macchina. Se pensate a quando la macchina sale e scende nella parte posteriore, il bilanciamento si sposta in avanti e indietro. Se lo fai a 250 km/h, correggerlo ogni volta è davvero difficile. È per questo che stiamo lavorando. Dobbiamo sistemare le cose, è come se fosse successo per tre anni di fila, dobbiamo migliorare la situazione".
Hamilton ha ammesso che, nonostante i continui rimbalzi, la W15 ha più potenziale del suo predecessore. "Penso che se si toglie questo problema, la macchina è davvero molto meglio dell'anno scorso, in ogni area. È solo che ci sta causando dei problemi davvero grossi. Nel secondo o terzo settore eravamo molto più vicini, e siamo in grado di esserlo in tutte le altre curve, ma il primo intertempo è lo stesso dell'anno scorso".
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