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Russell: "Sarò trattato alla pari con Hamilton"

Il giovane inglese è entusiasta di entrare a far parte del team Mercedes l'anno prossimo. George è stato informato prima di Spa che avrebbe guidato per la Stella al fianco di Hamilton: "Per me Lewis era un supereroe; avevo 11 anni quando l'ho incontrato: correvo in karting e lui era già un pilota di F1. Volevo diventare come lui e adesso ho l'opportunità di coronare il mio sogno".

George Russell, Williams, sulla griglia

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sia le risposte che il linguaggio del corpo non tradiscono emozione. Quando stamane George Russell è entrato nel paddock di Monza, ha impiegato molto tempo per raggiungere l’hospitality della Williams, collocata dalla parte opposta rispetto all’ingresso principale.

Ad ogni passo una pacca sulla spalla, un ‘cinque’, un pollice alzato di congratulazioni, tutti attestati di stima a cui George ha risposto in modo estremamente gentile.

Seppur sia ancora in divisa Williams, Russell ha vissuto la sua prima mattinata nel ruolo che verrà, ovvero quello di compagno di squadra di Lewis Hamilton. C’è chi vive queste chance come un colpo di fortuna, e sprizza emozione, ma per Russell è probabilmente l’evoluzione naturale del suo lavoro, iniziato da lontano e senza passi falsi.

George, quando e come hai appreso la decisione della tua promozione in Mercedes?
“L'ho scoperto la settimana prima di Spa. La Mercedes si occupa da anni della mia carriera, quindi non c’è stata una trattativa tradizionale, sono già parte del gruppo e mi conoscono bene, come io conosco loro. Quindi fondamentalmente spettava ai ragazzi della Mercedes decidere se darmi o meno questa opportunità, se puntare su di me o proseguire sulla via della stabilità con Valtteri, che ovviamente ha avuto un incredibile successo negli ultimi anni".

"I negoziati sono stati molto diretti e semplici, tutto è stato molto veloce dal momento in cui è stata presa la decisione fino alla firma del contratto. Anche questo è stato fantastico, ed ora che conosco il mio futuro mi concentrerò sul resto di questa stagione”.

Lewis ti ha contattato?
“Sì, abbiamo parlato all'inizio di questa settimana via-messaggi. Mi ha scritto "congratulazioni" e che non vedeva l'ora di avermi in squadra e ho risposto la stessa cosa. È un privilegio per me essere al suo fianco, avrete visto le foto che girano sui social che mi ritraggono quando da ragazzino ero in fila per avere un autografo e una foto con Lewis. È abbastanza folle per me pensare che il prossimo anno sarò al suo fianco”.

Che età avevi quando aspettavi Lewis per una foto?
“Credo che fosse il 2009, Lewis si è presentato ad una gara di kart, in quel momento correvo nei cadetti e ricordo bene che avevo la sensazione di avere davanti a me un supereroe! Quando sei un bambino di quell'età, super appassionato di corse, e incontri un pilota di Formula 1, non pensi che queste persone siano umane".

"Quello è stato un momento davvero speciale per me, lo ricordo perfettamente ancora adesso, ed avevo 11 anni. Quindi, in un certo senso, sembra abbastanza surreale essere al suo fianco l'anno prossimo… ricordo che quando l'ho incontrato ho pensato di voler essere come lui, di volere essere un pilota di Formula 1 e vincere campionati del mondo”.

Sei soddisfatto di aver completato il cammino da junior Mercedes?
“Certo, sono estremamente felice. Faccio parte della Mercedes da tanto tempo, mi sono legato a questa Casa come pilota junior e sono arrivato dopo un lungo percorso, dalle categorie minori, al ruolo di tester e pilota di riserva, e poi passando alla Williams".

"Ora in un certo senso sono a casa, ma ci tengo a dire che ho anche una sensazione particolare nel pensare che chiuderò la mia esperienza in Williams, è stato un grande viaggio e siamo contenti di aver ottenuto dei buoni risultati nelle ultime gare dopo tanti sforzi”.

Sei però cosciente che ti aspetta un confronto con Lewis Hamilton?
“Sì, non sarà per niente facile, non mi illudo e so che sarà dura. Penso che sappiamo tutti quanto sia forte Lewis e, secondo me, è probabilmente il più grande pilota di tutti i tempi. È un sette volte campione del mondo non certo per caso, ma ritengo di essere in una posizione incredibilmente fortunata che mi permetterà di confrontarmi ed imparare".

"L'anno prossimo, con i nuovi regolamenti, dovremo lavorare a stretto contatto per cercare di spingere il team in avanti, dovremo sviluppare la macchina perché ci saranno sfide completamente nuove su cui tutti stanno lavorando. Ma sono davvero entusiasta di collaborare con lui e vedere cosa possiamo fare insieme”.

Lewis in certi momenti ha avuto delle relazioni dure con i suoi compagni di squadra, e Wolff ha detto di non voler tornare alla situazione vissuta ai tempi di Rosberg. Hai già un’idea di come gestire questo aspetto?
“La Mercedes ha una notevole esperienza se parliamo di scarsa dinamica all'interno della squadra, e sono stati molto chiari nel sottolineare che non vogliono rivivere certe circostanze. E anche io non sono interessato a trovarmi in una situazione del genere. Aggiungo anche che Lewis ed io siamo in fasi molto diverse delle nostre carriere, ed ho un enorme rispetto per lui”.

In termini di posizione che avrai nella squadra, ti aspetti di essere in condizioni di parità o pensi di essere il numero due di Lewis fino a quando non appenderà il casco al chiodo?
“Sicuramente saremo in condizioni di parità, questo aspetto è stato molto chiaro. Penso che la Mercedes sia sempre stata trasparente in questo senso, non ho dubbi in merito”.

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