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F1 | Ruote carenate: test FIA per ridurre lo spray dell'acqua

Nikolas Tombazis, nell'intervista rilasciata a Motorsport.com, non ha nascosto la delusione dopo i test svolti a Silverstone da Mercdes e McLaren con i para spruzzi. La nuvola d'acqua non si è ridotta e la visibilità non è migliorata, per cui i tecnici federali valutano un esperimento più drastico con la ruota interamente coperta per analizzare quale sia l'influsso delle gomme (circa il 40%) e quello del diffusore. Si tratta di strumenti da mettere e togliere solo nelle gare fortemente condizionate dalla pioggia.

Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43

Il test con i paraspruzzi svolti in luglio a Silverstone per ridurre lo spray dell’acqua con il bagnato estremo non hanno funzionato. La visibilità per i piloti non è migliorata. La FIA, quindi, è pronta a sperimentare una soluzione molto più estrema: una carenatura completa della ruota, riducendo man mano la copertura fino a trovare una soluzione che, in condizioni di pioggia molto intensa, consenta una regolare disputa del GP.

Non stiamo parlando di pista semplicemente bagnata in cui bastano le gomme intermedie, ma quel paio di occasioni in una stagione nelle quali la disputa della gara potrebbe essere messa in dubbio a causa della mancanza di visibilità causata dallo spray che crea una nuvola d’acqua che riduce pericolosamente la visibilità.

L’argomento tornerà a essere un tema di discussione nella F1 Commission, per cui ne abbiamo parlato con Nikolas Tombazis, direttore monoposto della FIA…
“Lo spray si forma con la pista bagnata e per l’effetto di diverse cause. La prima è data dall’acqua che viene estratta dalle gomme e sparata verso l’alto. Un secondo effetto deriva dall’accumulo di acqua fra la ruota e l’asfalto nella zona del tyre squirt che viene risucchiata nel diffusore”.

“Il terzo effetto è dato dall’acqua che ristagna nelle fessure del terreno e, sotto la pressione del diffusore, viene risucchiata nell’estrattore ed espulsa. Noi abbiamo fatto delle simulazioni ed esistono degli strumenti che si usano spesso nell’industria dell’auto di serie (per esempio per vedere se, in caso di pioggia, lo specchietto retrovisore venga limitato nella visibilità dallo sporco), ma questi strumenti devono essere tarati bene per avere una buona correlazione”.

“Noi riteniamo che lo spray che deriva dalle ruote corrisponda circa al 40% del totale. Se riuscissimo a limitare questo fenomeno è chiaro che i piloti non avrebbero la piena visibilità, però si riuscirebbe a ottenere un miglioramento importante. La sicurezza totale non la potremo raggiungere perché non abbiamo una percezione precisa della relativa importanza di questi fenomeni”.

Nicholas Tombazis, responsabile monoposto della FIA

Nicholas Tombazis, responsabile monoposto della FIA

“Quello che è stato fatto a Silverstone con l’aiuto di Mercedes che ha realizzato dei pezzi e di McLaren era, forse, un esperimento troppo ottimistico, perché quegli spray reducing coprivano troppo poco la ruota. Io ero abbastanza scettico e immaginavo che non avremmo visto dei risultati importanti”.

“Nei prossimi collaudi che sosterremo proveremo la completa copertura della ruota, andando anche oltre quello che servirebbe per capire qual è la soglia in cui si forma lo spray. Poi decideremo quale dovrà essere la strada da prendere…”.

Magari vedremo delle aperture superiori per evitare il lift delle monoposto…
“Sicuramente sì o se, invece, vedremo che il guadagno sarà limitato perché dominano gli effetti del diffusore, allora concluderemo che non sarà quella la strada da percorrere”.

Ma per ridurre l’acqua raccolta nell’area del tyre squirt (la superficie laterale di contatto tra gomma e asfalto) non sarebbe sufficiente allontanare la parete del diffusore?
“Ci vorrebbe un lavoro importante delle squadre. Noi idealmente vorremmo intervenire con una soluzione che si mette e si toglie solo quando c’è un bagnato monsonico, magari una o due volte all’anno, per cui preferiamo che non si debba mettere mano alle macchine. Altre idee possono essere eventualmente sviluppate sul regolamento 2026…”.

Ecco le colonne di acqua che alimentano lo spray con le gomme full wet quando piove molto forte

Ecco le colonne di acqua che alimentano lo spray con le gomme full wet quando piove molto forte

Photo by: Michael Potts / Motorsport Images

Forte influenza aerodinamica

Che influenza aerodinamica avranno le carenature delle ruote?
“Il peggioramento può variare parecchio: in alcune configurazioni che abbiamo provato era quasi nullo, mentre nelle soluzioni più estreme abbiamo visto una perdita fino ad 80 punti in galleria, che possono valere due o tre secondi nel tempo sul giro. Onestamente la soglia di prestazione non ci interessa tantissimo, mentre le squadre ci guardano eccome. Nel test di Silverstone si era provata una soluzione che avesse il minore impatto aerodinamico possibile”. 

Il GP parte con una pioggia battente e poi le condizioni migliorano e la pista si asciuga: cosa succederà?
“La perfezione non esiste, ma dovremo capire come gestire questa situazione. O si continua la gara e si finirà con i para spruzzi, oppure se ci sarà una bandiera rossa sarà pensabile di far smontare gli spray reducing. Certo non si potranno togliere ai pit stop…”.

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