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Rogo Grosjean: a fuoco la benzina, la batteria non c'entra

Romain è scampato a un pauroso rogo nel primo giro del GP del Bahrain: la Haas del francese si è schiantata contro il triplo rail mentre aveva il pieno di carburante. Nell'impatto il retrotreno con il motore e la batteria dell'ERS si è staccato, mentre per la compressione della scocca è esploso il tappo del serbatoio dal quale è uscita la benzina che avrebbe innescato la palla di fuoco che ha avvolto la vettura. La FIA ha aperto un'inchiesta sul crash.

Michael Masi, Direttore di Gara, FIA, sulla scena dell'incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20

Zak Mauger / Motorsport Images

Romain Grosjean il sopravvissuto. O se preferite: il miracolato. Ricostruire la dinamica dell’incidente al primo giro del GP del Bahrain non è cosa semplice, ma ci sono alcuni aspetti che possono essere chiariti per capire cosa è successo in quei momenti concitati quando la Haas VF-20 ha puntato frontalmente verso le barriere sul lato esterno destro della pista nell’accelerazione dopo la curva 3.

I marshall spengono le fiamme causate dall'incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20, al primo giro

I marshall spengono le fiamme causate dall'incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20, al primo giro

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

La monoposto ha impattato le protezioni a una velocità stimata a oltre 180 km/h in prossimità del supporto verticale della tripla lama di rail e la vettura è stata deviata verso destra, seguendo l’andamento delle barriere non parallele all’andamento della pista, ma con un’inclinazione che seguiva il disegno della via di fuga.

Ecco la trave che ha fatto da leva nell'impatto della Haas di Romain Grosjean

Ecco la trave che ha fatto da leva nell'impatto della Haas di Romain Grosjean

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La Haas si è spezzata in due proprio su quella trave: il telaio si è incastrato fra le lame del guard rail che si sono aperte come una scatoletta, trattenendo la monoposto in una posizione sospesa fra le lamiere (il roll bar ha fatto in modo che la VF-20 non cadesse oltre le protezioni), mentre tutto il retrotreno è rimasto all’interno della pista, finendo poco lontano.

Michael Masi, Direttore di Gara FIA, sulla scena dell'incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20

Michael Masi, Direttore di Gara FIA, sulla scena dell'incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Abbiamo visto anche una ruota rimbalzare attraversando la pista dopo aver rotto i cavi di ritenzione.

Attaccata al retrotreno è rimasta la “valigetta” in carbonio all’interno della quale è contenuta la batteria che alimenta il sistema ERS. I cavi di alta tensione l’hanno fatta sfilare dall’alloggiamento previsto nella scocca, sotto al serbatoio di benzina.

La batteria dell'ERS (freccia bianca)  è rimasta attaccata al retrotreno della Haas: non ha causato l'incendio

La batteria dell'ERS (freccia bianca) è rimasta attaccata al retrotreno della Haas: non ha causato l'incendio

Photo by: Motorsport Images

Possiamo dire, quindi, con certezza che la batteria non è stata la causa del violento incendio che si è sviluppato subito dopo l’impatto della Haas contro le protezioni. E, allora, cosa ha trasformato la VF-20 di Romain in una palla di fuoco?

Telaio Ferrari F60, serbatoio carburante e batteria del KERS

Telaio Ferrari F60, serbatoio carburante e batteria del KERS

Photo by: Giorgio Piola

Ce lo spiega Gabriele Tredozi, ex direttore tecnico di Minardi e Toro Rosso: “Il palo di sostegno dei rail è stato colpito dalla parte posteriore sinistra della scocca – racconta l’ingegnere di Brisighella – provocando il distacco del retrotreno con il motore, mentre la benzina contenuta nel serbatoio è stata fortemente compressa nell’impatto”.

I commissari rimuovono i resti della Haas di Romain Grosjean: non c'è più il tappo del serbatoio è saltato via

I commissari rimuovono i resti della Haas di Romain Grosjean: non c'è più il tappo del serbatoio è saltato via

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Ricordiamo che la gara era appena partita e nel serbatoio della Haas c’erano 110 kg di carburante del pieno:

“Romain in questo è stato sfortunato – prosegue Tredozi – perché la benzina è un liquido non comprimibile. Se si fosse già arrivati a metà gara il carburante avrebbe potuto occupare il volume dell’aria e, probabilmente, non avremmo visto quelle fiamme paurose”.

E, invece, cosa potrebbe essere successo? “La pressione all’interno della sacca del serbatoio è cresciuta al punto da far esplodere il tappo del rifornimento sul lato sinistro e la benzina si è riversata all’esterno innescando il pauroso scoppio che abbiamo visto in diretta tv”.

Lo “sfogo” trovato dal carburante ha evitato che la sacca del serbatoio potesse trasformarsi in una… bomba.

Romain Grosjean, Haas F1, esce dalle fiamme dopo il terribile incidente al primo giro del Gran Premio del Bahrain.

Romain Grosjean, Haas F1, esce dalle fiamme dopo il terribile incidente al primo giro del Gran Premio del Bahrain.

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Il rogo è stato impressionante e le immagini ci hanno mostrato scene raccapriccianti come quando Romain Grosjean è emerso dalle fiamme e fumante ha scavalcato le protezioni per cogliere l’aiuto di Alan Van der Merwe.

L’ex pilota sudafricano di F3 era alla guida della medical car che segue le F1 nel primo giro dopo il via. E’ intervenuto insieme al dottore Ian Robert che ha prestato le prime cure al pilota francese in chiaro stato di choc.

Romain Grosjean non ha mai perso conoscenza: è stato lesto nello slacciarsi le cinture di sicurezza a sei punti e a estrarre il volante dal piantone, altrimenti non sarebbe riuscito a sgattaiolare dall’abitacolo avvolto dalle lamiere come se fosse in una rete da pesca. E una volta rimesso piede per terra ha cercato di sfuggire alle fiamme aggirando la monoposto.

Romain Grosjean

Romain Grosjean

Photo by: Romain Grosjean

Il telaio della Haas, realizzato alla Dallara di Varano de’ Melegari, ha retto alla grande: il pilota è uscito con i suoi mezzi del rogo e non ha riportato alcuna frattura nonostante un impatto con una decelerazione misurata in 53g!

L’Halo, la protezione della testa che in F1 è stata introdotta dal 2016 per il volere di Jean Todt, presidente della FIA, ha svolto alla perfezione il suo compito, salvando Romain da un’orribile fine che è toccata a Francois Cevert sulla Tyrrell 006 nel GP del Canada 1973 disputato a Mosport e a Helmut Koinigg sulla Surtees TS16 nel GP degli Stati Uniti 1974 corso a Watkins Glen.

Grosjean se l’è cavata con qualche ustione alle caviglie e alle mani, vale a dire le parti più esposte del corpo, visto che la tuta ignifuga lo ha protetto dalle fiamme: può darsi che le bruciatore alle mani siano dovute allo scavalcamento delle barriere roventi. La visiera era completamente annerita dal fuoco, mentre il casco e la balaclava lo hanno preservato dal respirare gas tossici.

La FIA ha aperto un’inchiesta e i commissari tecnici diretti da Jo Bauer hanno già ispezionato il relitto della monoposto traendo una documentazione fotografica. La vettura è a disposizione degli organi competenti nel box della Haas.

Le frecce rosse identificano dove ci sono delle crepe nel telaio della Haas di Grosjean

Le frecce rosse identificano dove ci sono delle crepe nel telaio della Haas di Grosjean

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

La cellula di sopravvivenza ha funzionato in modo esemplare: non deve stupire, quindi, se la scocca mostra una crepa per lato ai lati dell’attacco frontale dell’Halo sul telaio e una scalfitura del carbonio in prossimità del pozzetto dove sono contenute le sospensioni anteriori. Il “diadema” in metallo rivestito di carbonio ha impresso sulla monoscocca degli sforzi enormi ed era impensabile che non avesse dei punti di rottura.

La freccia rossa identifica dove si è ammaccato il roll-bar della Haas dopo la violenza dell'impatto

La freccia rossa identifica dove si è ammaccato il roll-bar della Haas dopo la violenza dell'impatto

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Anche il roll-bar ha sofferto gli impatti, ma ha retto alla perfezione svolgendo fino in fondo il suo dovere. I tecnici della Haas insieme a quelli della Dallara hanno prodotto una F1 capace di resistere a sollecitazioni terribili. Tanto che Romain, che sarà dimesso domani dall’ospedale di Manama, ne è venuto fuori con danni irrilevanti in proporzione alla gravità del crash.

La F1 non deve mai abbassare la guardia, ma questa volta possiamo dire che non c’è stato solo un angelo custode a salvare Grosjean.

La fortuna conta, eccome, ma l’incidente nel primo giro del Bahrain ci ha mostrato quali passi avanti sono stati fatti in materia di sicurezza. Ma Ross Brawn, direttore della FOM, ha aggiunto che quello di domenica sarà un incidente che dovrà essere studiato con la dovuta attenzione per correggere gli inevitabili punti deboli.

I resti carbonizzati dell'auto di  Romain Grosjean Haas VF-20 dopo l'incidente

I resti carbonizzati dell'auto di Romain Grosjean Haas VF-20 dopo l'incidente

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

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