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Intervista
Formula 1 Test post-stagione ad Abu Dhabi

F1 | Ricciardo: "Punto a concludere la mia carriera in Red Bull"

Daniel Ricciardo ha ripercorso il suo rientro in Formula 1, dal momento in cui ha firmato per la Red Bull come pilota del simulatore fino al test di Silverstone che ha convinto il team di Milton Keynes a dargli una seconda opportunità in AlphaTauri. Dopo aver ritrovato la scintilla e la passione per lo sport nel corso di questa stagione, Ricciardo ha raccontato di puntare al ritorno in Red Bull, dove vorrebbe anche concludere la sua carriera.

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing

Dopo due anni difficili in McLaren, conclusi anche con un divorzio anticipato al termine della stagione 2022, Daniel Ricciardo è tornato alle origini e a quella Red Bull che lo aveva accompagnato nel suo percorso di crescita nelle categorie propedeutiche prima del grande salto in Formula 1. Seppur questa volta solo in veste di pilota di riserva, l'australiano è quindi tornato in quel mondo di cui aveva fatto parte fino al 2018, momento in cui decise di cambiare strada accasandosi alla Renault.

Come parte del suo programma, Ricciardo è stato di supporto alla Red Bull sia come riserva ma anche come addetto al simulatore, affiancando altri piloti come Jake Dennis, campione di Formula E nel team ormai da anni. Il lavoro al simulatore ha però permesso a Red Bull anche di capire meglio le performance dell'australiano dopo il periodo passato in McLaren dove, da un certo punto di vista, sembrava aver smarrito la via maestra, soprattutto in termini di feeling con la vettura.

Proprio i buoni riscontri in realtà virtuale hanno poi portato la squadra di Milton Keynes a fare il passo successivo, dando a Ricciardo la chance di salire in auto per i test dedicati allo sviluppo degli pneumatici Pirelli a Silverstone proprio su richiesta del pilota di Perth.

Daniel Ricciardo, Reserve driver Red Bull Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

Daniel Ricciardo, Reserve driver Red Bull Racing

"Il lavoro al simulatore stava andando bene e io ero di nuovo fortemente interessato, credo di aver trasmesso il mio entusiasmo. Anche Christian si stava informando. Se non lo faceva direttamente con me, lo faceva con Simon [il suo vecchio ingegnere di pista]. 'Come sta Daniel? È il vecchio Daniel?'", ha raccontato Ricciardo nel podcast della Formula 1 "Beyond The Grid".

"Ovviamente si parlava di un test Pirelli. Credo di averglielo chiesto. Gli dissi: 'Senti, mi piacerebbe guidare quest'auto'. Ok, è una vettura molto veloce, ma volevo sapere se mi era ancora familiare e se poteva ridarmi fiducia. Questo mi ha dato anche un po' di obiettivi da raggiungere per assicurarmi di essere di nuovo in forma e veloce. Credo che mi sia piaciuto anche questo, avere un po' di obiettivi".

Dopo un primo run di apprendistato, in cui ha raccontato di essere finito in testacoda due volte tra curva 4 e curva 7, Ricciardo ha iniziato a prendere le misure con la RB19, trovando sempre maggior fiducia. Per quanto chiaramente sia poco realistico fare un paragone tra i tempi del weekend di gara e quelli del test, date le diverse condizioni meteo così come gli pneumatici differenti, Ricciardo ha rivelato di aver chiuso il suo giro migliore a pochi centesimi dalla pole di Max Verstappen.

Ricciardo durante il test a Silverstone con la RB19

Ricciardo durante il test a Silverstone con la RB19

"Era a pochi centesimi dal tempo della pole di Max. Quando ho fatto quel giro, ero molto carico. L'ho trattato come un giro di qualifica. Mi ero chiesto se sarei riuscito a spingere con le gomme nuove e a fare tutto questo? Ma avevo quella sensazione in macchina e quella fiducia. Non voglio dire che sia stato facile o senza sforzo, ma avevo molta fiducia che [la vettura] potesse fare ciò che pensavo potesse fare", ha raccontato l'australiano.

Pochi giorni più tardi è arrivata la chiamata per il sedile AlphaTauri, dove ha sostituito Nyck de Vries, autore di una prima parte di stagione negativa a causa di alcuni problemi di adattamento alla vettura nel suo anno da debuttante. Il rientro non è stato particolarmente semplice: dopo un buon inizio, al primo appuntamento successivo alla pausa estiva Ricciardo è stato nuovamente costretto a fermarsi a causa di una frattura rimediata in un contatto con le barriere a Zandvoort.

Un incidente che ha rallentato tutto il processo di apprendimento della vettura, così come quelle modifiche di setup da testare dopo averci lavorato a lungo durante la sosta estiva. Altrettanto sfortunato è stato il rientro ad Austin, dove la rottura di pezzo di carbonio rimasto incastrato nella zona dei brake duct aveva impattato negativamente sulla sua corsa.

Daniel Ricciardo, AlphaTauri

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, AlphaTauri

Allo stesso modo, anche in Brasile la rimonta dell'australiano è stata interrotta a causa del cedimento dell'ala posteriore, sfortunatamente distrutta da una gomma vagante in seguito a un incidente a centro gruppo. Solo nella sprint di San Paolo e nell'appuntamento del Messico, dove si è sentito più a suo agio con la vettura anche grazie ad alcune modifiche di set-up, Ricciardo è riuscito ad esprimere al meglio il suo potenziale, portando a casa punti importanti per la classifica.

Chiaramente l'obiettivo ora è quello di ben figurare nel 2024 per convincere i vertici della Red Bull a dargli un'ulteriore possibilità nel team di Milton Keynes. Un sogno che rappresenterebbe anche l'atto finale della sua carriera nella massima serie: "Non voglio nemmeno indicare un giorno, una data, un anno o altro [per il ritiro]. Penso che tornare a far parte della famiglia Red Bull, fare i test a luglio, lavorare di nuovo con Simon, sia davvero il sogno. Onestamente, chiudere la mia carriera come pilota Red Bull sarebbe perfetto. Non sto guardando alla fine, ma se dovessi tornare lì, sicuramente mi assicurerò di finire lì".

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