F1 | Ricciardo: "Anno sabbatico? Solo per buone opportunità 2024"
Daniel Ricciardo ha spiegato le dinamiche che hanno portato alla separazione con la McLaren con un anno d'anticipo rispetto al contratto stipulato due anni fa e non ha escluso un anno sabbatico...
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Daniel Ricciardo e la McLaren si separeranno al termine della stagione corrente. La notizia è arrivata a metà di questa settimana, poco prima del ritorno in pista del Circus iridato al Gran Premio del Belgio, sul tracciato di Spa-Francorchamps.
Sebbene l'australiano e il team britannico avessero ancora l'accordo per correre assieme nel 2023, è stata trovata una soluzione che porterà Daniel a lasciare il team al termine della stagione corrente.
Ricciardo, arrivato a Woking nel 2021 dopo due anni in Renault, ha faticato da subito ad adattarsi alle monoposto uscite dalla factory del team fondato da Bruce McLaren, sebbene lo scorso anno sia riuscito a ottenere una clamorosa vittoria al Gran Premio d'Italia davanti al compagno di squadra Lando Norris.
E' proprio il confronto di prestazioni con il compagno di squadra - tra gli altri aspetti importanti, in cui spicca anche quello economico - che ha spinto McLaren a rivedere l'accordo con l'ex pilota della Red Bull, trovando un modo per farlo concludere a dicembre di quest'anno.
Oggi Ricciardo ha avuto modo di parlare con la stampa per la prima volta dopo l'annuncio ufficiale del suo addio alla McLaren. Nel corso del suo debrief ha raccontato come lui e il team siano arrivati alla conclusione anticipata del contratto, raccontando come si è evoluto il loro rapporto nel corso di questo anno e mezzo di collaborazione.
"Non è stata una telefonata casuale in cui un giorno ricevi una chiamata e ti senti dire: 'Ehi, questo è ciò che stiamo facendo'", ha dichiarato Daniel. "Abbiamo dialogato davvero negli ultimi mesi e non c'è mai stato un rapporto in cui loro mi hanno detto: 'Se non arrivi tra i primi 5 in questa gara, sei finito'. Ma piuttosto le domande erano di tenore diverso: 'Cosa possiamo fare?'. Come possiamo, come collettivo, cercare di far funzionare le cose?".
"Ovviamente ho cercato di dare dei feedback riguardo gli aspetti su cui avevo difficoltà riguardo la macchina, Credo proprio ci sia stato molto dialogo. Abbiamo parlato per mesi e mesi per cercare di correggere i problemi, ma anche per capire come avremmo potuto andare avanti in alcuni momenti".
Daniel Ricciardo, McLaren
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
"Purtroppo siamo arrivati a un punto morto, in cui ci sembrava di aver esaurito la maggior parte delle possibilità che avevamo in quel momento. Ed è stato allora che, ovviamente, McLaren ha preso una decisione".
"Ovviamente questa non è la sensazione più bella possibile, ma ripensandoci posso dire di essermi applicato, di aver lavorato testa alta e di aver cercato di far funzionare le cose mettendocela tutta. A volte devi accettare il fatto che, ok, ci hai provato ma non è andata necessariamente bene".
"Da questo punto di vista non mi guardo indietro pensando: 'Cavolo, solo stato negligente e me lo sono meritato', o altro. Si tratta di questo, sono orgoglioso del modo in cui abbiamo cercato di farcela, di perseverare, ma alcune cose forse non sono destinate ad accadere".
Ricciardo ha poi confermato che rimarrà pienamente motivato nella seconda parte della stagione, anche perché ora sarà costretto a sondare il mercato, alla ricerca di un sedile per la prossima stagione.
"Sicuramente dopo una cosa del genere mi sono tolto un po' di peso dalle spalle. Ora andrò fuori per gareggiare e divertirmi. Mi sento sempre come se avessi qualcosa da dimostrare, ma anche che, nonostante il team abbia preso questa decisione, io sia pienamente motivato per farmi ottenere il massimo dalle ultime nove gare e concludere in bellezza".
"Quindi ci sono molte persone che mi sostengono e che voglio che io faccia bene. Non sono uno che si limita a guidare e divertirsi. Voglio guidare in modo competitivo e il più veloce possibile, per cui non mi lascio andare. Non c'è nulla di tutto questo, voglio solo uscire, divertirmi e cercare di ottenere un'altra soddisfazione come quella provata a Monza lo scorso anno".
L'aussie si è detto convinto a voler continuare la carriera in F1, ma anche che sarebbe disposto a prendersi un anno sabbatico l'anno prossimo se ciò lo portasse a ripresentarsi in F1 l'anno successivo con l'occasione giusta.
"Mi fermerei un anno se avesse senso. Essere competitivo è l'unica cosa che mi interessa in questa fase della carriera. La F1 è ciò che amo ed è il luogo in cui mi vedo, qualora dovessi gareggiare. Se le stelle e i pianeti non si allineano e non ha senso correre l'anno prossimo, mi andrebbe bene fermarmi per valutare le cose. Se è la cosa giusta da fare, al farei, sarei disposto a farlo".
"Amo ancora la F1 e credo che attraverso tutte queste avversità non ho perso la fiducia in me stesso. Sicuramente abbiamo passato dei fine settimana difficili e a volte non si può fare a meno di mostrare le emozioni, ma mi piace ancora. E voglio farlo in modo competitivo, nel posto giusto".
"Non ho mai detto di voler essere un pilota solo per fare numero. Se sono qui, voglio essere qui per uno scopo. Quindi non so ancora cosa significhi per il futuro. ma ovviamente, se l'opportunità quella giusta, io in Formula 1 ci voglio stare".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments